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Israele costretto ancora a difendersi dai missili di Hamas e dalla scelleratezza di Obama

giovedì 4 giugno 2015 Generico 1 commento

Anche questa mattina sento a Galei Zahal, poco dopo le notizie che riguardano un ennesimo attacco missilistico da Gaza a Israele, che l’ambasciatore americano a Gerusalemme ripete la bizzarra tesi enunciata con insistenza da Obama: poiché non c’è trattativa, ci sembra difficile seguitare a difendere Israele nelle istanze internazionali. Leggi, non vogliamo più bloccare l’ONU dal riconoscimento di uno Stato palestinese nei confini del ‘67.

E’ una posizione che stupisce per la sua mancanza di logica e di politica: prima di tutto, contro ogni evidenza, si attribuiscono a Israele tutte le responsabilità della mancanza di una trattativa, quando fu Abu Mazen ad abbandonarne il tavolo e che oggi, nonostante l’invito di Netanyahu ripetuto anche tre giorni or sono, rifiuta di tornare. Inoltre i confini del ‘67 disconoscono del tutto le risoluzioni dell’ONU che, tutte, parlano di sicurezza per Israele una volta che sia raggiunto un accordo fra le due parti.

Quale sicurezza ci potrebbe mai essere, una volta ripristinati i confini dei territori giordani di quel tempo, se non quella di ritrovarsi pervasi da ondate inarrestabili di terrorismo con pericoli evidenti di infiltrazioni terroristiche anche dell’Isis e d’altra parte degli Hezbollah e dell'Iran? Inoltre, questa durissima stretta obamiana avviene, e qui sta la dissonanza rispetto a ogni logica politica, mentre da Gaza si sviluppa l’ennesimo attacco quando Hamas siede con Abu Mazen nel governo di quell’entità palestinese che dovrebbe diventare Stato secondo i sogni degli Stati Uniti e, a ruota, dell’UE.

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Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 sabato 13 giugno 2015  21:15:31

Cara Fiamma, forse non sarà cortese e diplomatica l'abitudine di parlare di “O..BAMBA”, ma il personaggio mostra di essere tale.----- Questa idea di minacciare l'isolamento di Israele, con la cessazione di ogni tipo di appoggio, serve solo a far “rialzare la cresta” ai palestinesi (e si vedono subito i risultati).------ Se spera di ottenere il plauso degli islamici e la loro adesione ai suoi progetti, mostra di non capire come ragiona quella gente, e continua a muoversi come il classico “elefante in cristalleria”.----- Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la “lobby ebraica” U.S.A., che non è attiva solo nel “sinistrorso” mondo del cinema: vero che non avrà più bisogno del suo voto, non potendo essere rieletto, ma ai Dem la cosa dovrebbe interessare. Non sembra credibile che gli ebrei americani accettino la rovina di Israele.----- Per indurre invece i palestinesi alla trattativa, si deve togliere loro ogni appoggio finanziario (che non va a beneficio della popolazione ma dei capi, terroristi inclusi).----- Chiediamoci anche quali benefici trae l'Europa da questa Alleanza: si poteva gestire meglio il caso Ucraina, con ragionevoli compromessi, ed ora non ci troveremmo a perdere così tanti soldi, in un periodo, anche per questi fatti, tanto difficile..----- Mentre dovremmo essere uniti contro il VERO pericolo. Il terrorismo islamico che sta alla porta di casa nostra: continueremo a fare chiacchere inutili?.



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