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Israele bombarda la Siria. La nuova minaccia sono sempre gli iraniani

venerdì 8 settembre 2017 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 08 settembre 2017

Era quasi la mattina di ieri quando, secondo fonti straniere, una squadra di jet dell'esercito israeliano ha attaccato una fabbrica di armi chimiche e di bombe su territorio siriano, nella regione di Hama a Masyaf. Se ne parlò già nel 2014 come di un alacre centro produttore di veleni chimici pronti per testate missilistiche. Nell'attacco sette persone sono morte, e dal governo di Assad sono subito partite minacce di "serie conseguenze" per il bombardamento e anche congetture sull'interesse di Israele a aiutare l'Isis in difficoltà. Ma l'Isis odia Israele più di quanto odi Assad, e Israele la combatte sul suo territorio e fuori con totale determinazione.

La faccenda è ben diversa: la guerra scatenatasi ormai da sei anni sul territorio siriano è innanzitutto una guerra di ribelli più o meno radicali contro il dittatore Assad. Gli sono giunti in aiuto, costretti poi a condurre una guerra anche contro l'opposizione estremizzatasi in Isis, gli Hezbollah pilotati dall'Iran con sullo sfondo la presenza egemonica di Putin. E' per questo complesso puzzle che l'attacco di ieri (ripetiamo, le fonti israeliane tacciono e non ci sono conferme di sorta che si tratti di un'iniziativa israeliana) assume, come dice l'ex capo dei servizi militari Amos Yadlin, una caratteristica "non di routine". Certamente Iran e Hezbollah sono i peggiori e i più pericolosi nemici di Israele. Suoi, senza dubbio, sono stati in questi mesi i frequenti attacchi, che ormai si contano a centinaia, ai convogli iraniani carichi d'armi diretti nelle mani delle Hezbollah per rinforzare la loro forza militare destinata non solo al fronte siriano ma anche e soprattutto alla comune guerra strategica contro Israele.

Gli Hezbollah si sono spesso vantati di aver ormai accumulato 100 mila missili, e l'espansione del loro confine oltre quello del Libano a incorporare il bordo siriano di fatto è un rischio strategico che Israele ha più volte denunciato, perchè implica la presenza di un violento, largo fronte sciita con il coltello fra i denti contro lo Stato Ebraico. L'attacco alla fabbrica d'armi, detta CERS "Scientific Studies and Research Centers" che è un centro di morte chimica e distruzione sperimentata più volte sui cittadini siriani stessi, certifica la decisione di Israele di rafforzare le proprie linee di guardia quando si tratta di proteggere il proprio territorio e la vita dei suoi cittadini.

Nei giorni scorsi si è parlato della costruzione di due nuove fabbriche d'armi degli Hezbollah, di cui una sotterranea. In questi giorni l'allarme proveniente dal Nord Corea riporta alla luce la questione nucleare legata all'Iran e la sua continua promessa di distruggere Israele. Israele non lo vuole attaccato al confine. Il punto delicato però è la presenza russa: Netanyahu ha cercato di disinnescarlo con un franco colloquio con Putin in cui gli chiedeva che ogni soluzione per la Siria preveda l'allontanamento dell'Iran e degli Hezbollah. La risposta è stata poco rassicurante. Le due parti si sono promesse di evitare scambi di fuoco fra aerei, ma finora si parla di almeno un paio di volte in cui i proiettili russi hanno inseguito gli israeliani. L'operazione di ieri ha il sapore di grande mossa preventiva che ebbe la distruzione del reattore di Ozirak in Iraq nell'81 e del sospetto sito nucleare siriano di Deir el Zor nel 2004. Si parlò anche di molte tracce di intervento nord coreano nell'area. In una parola: proprio adesso, Israele non intende diventare oggetto dei sogni aggressivi, balistici, nucleari, dell'Iran che con gli Hezbollah gli respira addosso. Il segnale di ieri è al mondo intero. Se i russi non intendono garantire a Israele un'area libera da pericoli mortali, se anche gli Stati Uniti, come sta accadendo, nicchiano dando priorità alla questione Isis, Israele farà da solo.

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Peter Rotberg , Israel
 mercoledì 18 ottobre 2017  10:09:27

Dear Fiamma Keep on being an alarming reminder to Europe as to the painful price the " pacifist" dreamers had paid in the past for their delusive dreams of making deals with the Satan itself.Then the hell broke widely open in the West burned and swallowed millions of innocent soles ,Jews and other " untermenchen " with backing and "spiritual" support on the part of Eastern false prophets ( such as certain mufties and other false prophets)Now the danger is looming from the EastWherever the hellish winds blow- fight them back!You cannot make deals with SatanPeter Rotberg.



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