Israele accetta la tregua umanitaria ma non accetta ancora la tregua di Kerry
Il Giornale, 26 luglio 2014
(Gerusalemme) Dopo un incontro di Gabinetto che è proseguito fino a tarda notte, Israele ha deciso che la proposta di Kerry di cessate il fuoco non può essere accettata così com'è e che vuole proseguire nella discussione col Segretario di Stato Americano. Anche Hamas ha preso, grosso modo, la medesima posizione. L'elemento che non convince Israele, sembra, è l'insieme delle condizioni dei sette giorni di interruzione delle ostilità richieste da Kerry in cui Israele esige di seguitare a distruggere le gallerie che consentono a Hamas di penetrare in Israele per portare attentati terroristi.
Il Gabinetto, si direbbe, ritiene che non ci siano abbastanza garanzie di poter seguitare in quella che ritiene la sua missione essenziale: 30 gallerie su 40, basilari per la sicurezza, sono state fatte saltare, e Israele intende condurre a termine l'operazione pur consentendo in linea di principio a una tregua umanitaria. Il Gabinetto non ha tuttavia comunicato la sua decisione ufficialmente, perchè spera di concordare in queste ore con Kerry delle modifiche che gli consentano di accettare la proposta. Anche Hamas da parte sua ha seguitato a sparare missili proprio nelle ore del dibattito, e chiede condizioni di garanzia per mantenere il controllo e anche l'apertura della Striscia. Un "no" definitivo sarebbe un'ennesima sconfitta diplomatica per gli Stati Uniti, ma anche Kerry intende continuare la discussione e ha parlato, per il momento, di una tregua di 12 ore, immediata, che sembrerebbe essere invece stata accettata. Una situazione molto drammatica, e oggi, sabato, la discussione è destinata a proseguire. Sisi dal Cairo ha chiesto alle parti di ripensare le loro posizioni e a accettare le condizioni di Kerry, che ha insistito sul fatto che i colloqui sono "in progress" e devono ancora portare a conclusione che egli ritiene saranno presto positive e ha denunciato la tragedia dei lutti e della violenza, insistendo sulla prosecuzione dei termini della tregua.
Fra i colloqui per il cessate il fuoco e le novità i cittadini israeliani hanno portato la loro solidarietà ai soldati feriti e ai combattenti. Per esempioper i soldati di ritorno dal campo di battaglia, sono giunti cittadini con camion di acqua, migliaia di asciugamani puliti di tutti i colori raccolti nel vicinato da mogli e offerto acqua, sapone, un paio di mutande e di ciabatte a ogni soldato che volesse fare la doccia. Una sorpresa meravigliosa per i soldati. Molti portano loro doni ai soldati, altri cucinano dolcetti, portano piccoli doni domestici agli ospedali per i soldati feriti. Ogni cittadino di Israele è in qualche modo arruolato in questa guerra, in cui l'esercito deve fermare i missili e chiudere le gallerie, pena la vita. Netanyahu certo ha sentito in queste ore la richiesta popolare di non vivere sotto i missili. La tregua per oranon riesce a decollare,Ieri Kerry l'ha discussa al Cairo con Ban Ki Moon, l'egiziano al Sisi, e, in continuo contatto, Erdogan e gli emiri del Qatar con la mediazione di Abu Mazen dalla Giordania. La proposta prevedeva sette giorni di tregua accompagnati da una trattativa, come vuole Sisi, durante i quali Israele, per cui è essenziale il disarmo di Hamas, doveva proseguire nella distruzione delle gallerie, ma sembra che Israele non si senta garantito su questo. Khaled Mashaal, agisce contro l'opinione della direzione politica interna a Hamas, molto indebolita e battuta definitivamente nei quartieri di Sajahie e Bauth Hanun, e chiede il ritiro di Israele, denaro per pagare gli stipendi, passaggi aperti verso l'Egitto e Israele.
Ieri sul gabinetto del Primo Ministro si è abbattuto un nuovo immenso problema: il'West Bank, dominio del Fatah di Abu Mazen, sta prendendo fuoco: nel corso di scontri che hanno coinvolto decine di migliaia di palestinesi da giovedì sera al check-point di Khalandia, molti col volto coperto, si sono contati una quantità di inusitati, inaspettati scontri a fuoco, che hanno fatto cinque morti fra i dimostranti, e decine di feriti fra i poliziotti. Anche la polizia di Abu Mazen si è scontrata coi dimostranti. Ieri, ultimo venerdì di Ramadan, a Gerusalemme stipata di forze di sicurezza, gli scontri sono stati contenuti, ma in numerose località del West Bank, da Beit Humar, vicino a Hevron, a Hawara, in un cheek-point a Nablus, molte marce, lanci di pietre, bottiglie molotov hanno incendiato la piazza fino a causare tre morti palestinesi. Le notizie incendiarie da Gaza, i morti della scuola dell'UNRWA, creano un sentimento di rabbia e di rivincita. Non è secondario il fatto che Abu Mazen negli ultimi giorni abbia cambiato tono, dal sostenere la proposta di Sisi per un cessate il fuoco senza condizioni è passato (forse alla ricerca di un consenso che gli dia autorità nel futuro della Striscia) a presentarsi come il rappresentante dei sentimenti e degli interessi di Hamas.Abu Mazen martedì ha tenuto un discorso militante, in cui ha detto di essere stufo della comunità internazionale e delle sue vuote promesse, e che il popolo palestinese deve contare solo su stesso. Le manifestazioni armate di giovedì sono state rivendicate dalle Brigate di Al Aqsa, che al tempo di Arafat hanno gestito per Fatah l'Intifada dei terroristi suicidi. I capi storici di Fatah, dopo una riunione della segreteria, da Sa'eb Erakat a Yasser Abed Rabbo hanno espresso il loro supporto per le richieste di Hamas.
Fatale e significativo uno degli scontri che hanno portato alla morte di un palestinese: due macchine cariche di bambini con i genitori sono state prese di mira da lanciatori di pietre e di bottiglie molotov secondo la versione israeliana, finché si è avuto uno scontro a fuoco che è costato la vita a uno degli attaccanti. I palestinesi dicono che il palestinese è stato ucciso a spari da una donna uscita da un'auto, ma non spiega perchè. Così la guerra può espandersi, Netanyahu sa che una tregua potrebbe influire anche sui palestinesi del West Bank, ma può costare cara agli abitanti del sud.
Cara Fiamma, non per amore di polemica, ma nel commento di Carlo e la sua analogia con la formazione dello stato di Israele, va detto che i nostri profughi dalmati-istriani non furono accolti tanto bene dai nostri "stalinisti" (PCI), che li bollavano come "fascisti", meritevoli di essere stati cacciati da case e terre (che in realtà abitavano fin dai tempi della Repubblica di Venezia).Si può dire che l'opposizione allo Stato di Israele da parte comunista sia iniziata con la "guerra fredda", dato che gli U.S.A. lo appoggiavano massivamente sia politicamente (quale regime democratico liberale "fratello", soprattutto in QUELLA zona), sia con ingenti capitali ed armamenti.Dalla "malattia infantile dell'estremismo comunista" (Lenin dixit...) i comunisti non sono più guariti.....Infatti, chi oggi osteggia sempre e comunque Israele?Oltre, guarda caso, ai nostalgici "nazi"...(Il patto Ribbentrop-Molotov non è stato un caso.....).
Carlo Lauletta , Ferrara, Italia
Israele ha ragione per un motivo basilare einalterabile. Dopo la WW2 la comunità internazionale (in prima fila, il presidenteStalin) divise la Palestina geografica in due parti: una la assegnò agli ebrei, una agli arabi. Gli ebrei, benché fossero numerosi e non avessero altro territorio, accettarono;gli arabi, benché fossero pochissimi e avessero un territorio (dall'Oceano Atlanticoall'Oceano Indiano) vastissimo, spopolato ericchissimo, rifiutarono e attaccarono gli ebrei. Vinsero questi ultimi. Avrebbero potuto dire: "Voi volevate prendere ancheil nostro lembo di terra e sterminarci; adessonoi no non vi sterminiamo però prendiamo un po' del territorio vostro" (Nella WW2l'Italia aggredì la Jugoslavia; fu sconfitta; non si ritornò alla linea di partenza, ma, per una sorta di contrappasso dantesco,l'Istria e la Dalmazia passarono alla Jugoslavia. Istriani e dalmati non restaronoin campi profughi vicino al confine a imprecare e a preparare bombe, ma furonoaccolti in Italia, benché questa fosse sovrappopolata e semidistrutta). Gliisraeliani sono stati troppo buoni. Per me,qualunque cosa possano fare, sono semprein credito. A mio avviso, dovrebbero agirein modo drastico: ieri sarebbe stato piùfacile di oggi, ma oggi sarebbe più facile di domani.Grazie.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, leggo di altri morti e nuove distruzioni, e manifestazioni di piazza, e poi di proposte di tregua.Non leggo di precisi impegni da parte dei mediatori, di impedire concretamente ad Hamas di lanciare razzi.Se i razzi rimasti restano dove sono, nei tunnels o altrove in Gaza, ci sarà sempre qualcuno che, prima o poi, li lancerà, magari ispirato da uno come Deif, che non penso abbia ormai altri scopi nella vita, ma solo la distruzione di Israele.Tutto questo è inserito fra gli eventi pazzeschi in atto nel Medio-Oriente in cui, come scritto in altro commento (non pubblicato) ci vorrebbero massicci interventi militari multi-nazionali, per neutralizzare le bande di terroristi islamici (che stanno dando segni di crescita esponenziale del loro fanatismo).
Francesco , Roma
Cara Fiamma, non é proprio possibile per la sopravvivenza d'Israele parlare di tregua.La smilitarizzazione di Hamas, per una tregua (non per la pace), é d'obbligo ed essenziale prima ancora di parlare di apertura dei varchi, ecc...Quello sfessato di Kerry non può venire a dirci di allungare la tregua, quando sappiamo da fonti sicure che Hamas é sull'orlo della crisi e che spera in un altratornata di forniture militari. Di trucchi per rifornire di armi Hamas ce ne sono a centinaia e degli interventi degli USA non ci si può fidare, perché sono degli emeriti imbecilli e inconcludenti. Solo il pensiero che gli USA assicurano che saranno loro a pagare la ricostruzione di Gaza, che equivale a pagare i terroristi di Hamas per rifarsi i tunnel, mi viene da impazzire.Le condizioni per una tregua le deve dettare solo Israele.1. Smilitarizzazione sotto controllo ONU2. Verifica e chiusura dei Tunnel3. Niente soldi degli USA ai terroristi4. Sigillare le frontiere con l'Egitto (é noto che alle guardie egiziane di frontiera, pagando il bashish, fanno passare tutto per i valichi; o almeno chiudono un occhio)Ma dico, Fiamma, facciamo la tregua e gli lasciamo tutti i depositi di razzi ?