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IRAN: NIRENSTEIN (PDL), AL FIANCO DELL'ADNKRONOS PER LIBERTA' INFORMAZIONE

mercoledì 10 febbraio 2010 Attivita parlamentari 0 commenti

Roma, 10 feb. (Adnkronos) - ''La minaccia rientra nella politica, ormai istituzionale del regime iraniano, di oscurare l'informazione. E' l'unico paese membro dell'Onu che minaccia di distruzione un altro paese dell'Onu, impicca i dissidenti, minaccia l'Italia, cosi' come tutti i paese democratici e liberali''. Lo dice Fiamma Nirenstein, commentando la minaccia rivolta alla redazione di Aki-Adnkronos International dall'Esercito informatico iraniano'.
La parlamentare del Pdl esprime ''solidarieta' all'Adnkronos, la cui azione e' indispensabile per il pluralismo dell'informazione: sono al suo fianco in questa battaglia per le liberta' di informazione''.

IRAN: 'ESERCITO INFORMATICO IRANIANO' MINACCIA AKI

Teheran, 10 feb. - (Adnkronos/Aki) - "Il potente Esercito Informatico Iraniano ammonisce tutti i siti d'informazione e gli attivisti coinvolti nel ''progetto soft'', intento a rovesciare il governo, che, come siamo riusciti ad oscurare il sito ''Mowjcamp'', abbiamo la possibilita' di colpire anche altri centri d'informazione che vogliano continuare la propria attivita' ostile al popolo iraniano. Questi soggetti devono essere consci che potranno essere colpiti drasticamente, dal nostro esercito, nello spazio virtuale''.
E' la minaccia contenuta in un messaggio fatto pervenire via mail alla redazione di Aki-Adnronos International.

Lo stesso messaggio e' stato inviato anche al principale sito riformista iraniano 'Rahesabz'. Gli hacker dell'Esercito Informatico Iraniano (Iranian Cyber Army) hanno colpito e oscurato, negli ultimi mesi, tre importanti siti di informazione iraniani all'estero: 'Mowjvamp', 'Radiozamaneh' e 'Amirkabir'.
Nell'e-mail in lingua farsi, appare il logo del gruppo, un fucile stilizzato a cui e' appesa una bandiera iraniana. Il 'progetto soft' menzionato nel messaggio fa riferimento a un presunto piano per sovvertire la Repubblica Islamica senza ricorrere alle armi e con il supporto di potenze straniere.

La scorsa settimana 'Amir Kabir', il principale sito web d'informazione gestito dagli studenti iraniani, era stato oscurato a causa di un attacco di hacker dell' 'Iranian Cyber Army'. Gli hacker
filogovernativi avevano preso di mira altri due siti web dell'opposizione, 'Radiozamaneh', un'emittente che ha sede in Olanda, e 'Mowjcamp', il sito ufficiale dei riformisti iraniani.
Precedentemente erano state vittime di un attacco dell' 'Iranian Cyber Army' 'Baidu', il principale motore di ricerca cinese, fuori uso per alcune ore lo scorso 12 gennaio e 'Twitter', uno dei principali social network, diventato il mezzo preferito dall'opposizione riformista per informare il mondo, spesso in tempo reale, di quello che realmente sta accadendo in Iran.

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