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Intervista sull'uccisione di Osama bin Laden e sulla situazione in Medio Oriente

martedì 3 maggio 2011 Generico 1 commento

Riascolta l'intervista su Radio Radicale

Sintesi degli argomenti:

Osama bin Laden è stato ucciso da una squadra dei Navy Seal americani in Pakistan due giorni fa. Il terrorista d'origine saudita non nascondeva i suoi obiettivi quando era in vita: 'riconquistare' l'Iraq e uccidere il maggior numero di ebrei e cristiani nel mondo per imporre un califfato ovunque possibile. Ora è morto e il mondo è un posto più sicuro.

Quali però le conseguenze della morte del terrorista sui rapporti tra Washington e Gerusalemme? Con la morte di bin Laden, la presidenza di Obama risulta rafforzata benché la Casa Bianca avesse fallito sinora nell'esprimere una coerente politica pro-democratica durante le rivolte arabe. La prossima settimana il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, volerà negli USA per discutere proprio con il presidente statunitense del tentativo palestinese - dopo la 'rinnovata' e molto declamata unità tra Fatah e Hamas della scorsa settimana -  di dichiarare unilateralmente la nascita dello Stato Palestinese in sede Onu il prossimo autunno.

Il tentativo di Fatah è chiaro: andare al Palazzo di vetro potendo affermare di rappresentare tutto il popolo palestinese. In questa luce va letto l'ultimo accordo del Cairo tra Fatah e Hamas. Gli USA finiranno per accettare una soluzione negoziale, che tenga conto delle legittime richieste di Israele. Mentre l'Europa, invece, potrebbe accettare l'unilaterale dichiarazione palestinese, aprendo a un infausto scenario.

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Sergio Olper , Carimate
 giovedì 5 maggio 2011  14:22:29

Oggi,lasciateci esultare. E'stato eliminato un uomo orrendo. Questo è ciò che conta. Domani, che già incalza, aspettiamoci la vendetta. Prima o poi, arriverà. E'sempre stato così. Ma si assisterà ad un cambiamento di tattica, credo. Guardo al silenzio del mondo islamico. Mumificato nel suo rancore. Osservo i fratelli mussulmani che andranno alle elezioni, in Egitto, a settembre e, soprattutto ad Hamas che in Giudea e Samaria ha trovato modo, grazie ad Mahamoud Abbas e la sua PA, di presentersi alleato con Ismail Hanya, per le elezioni del prossimo anno. Guardo alla probabile vittoria di entrambe. E, questa volta,non si potrà fare come in Algeria, stranamente silente. Per aquiescenza e odio antisemita, M. Abbas alleandosi con i tagliagole di Hamas, verrà accantonato. Sacrosanto l'allarme dato da Bibi. Da ultimo:Berlusconi. Dal '94 in poi ha capovolto, con i suoi governi la deriva filo araba italiana. Da Moro a Craxi, passando per Andreotti. Divenendo il più grande amico europeo di Israele, sicuramente anche per il tuo contributo. Grazie, cara Fiamma, anche per questo.



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