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INTERVISTA L'EX PREMIER DEL LIKUD Shamir: stracciamo il trattato di O slo

giovedì 7 marzo 1996 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV HA 81 anni, è diritto, determinato e di poche parole. Yitzhak Shamir, primo ministro d'Israele fino al giugno '92, ai tempi dell'Intifada e del Likud al governo, non ha certo deciso di diventare un personaggio simpatico al pubblico. Di fronte agli uomini- bomba di Hamas, senza acrimonia, ma con durezza estrema, proclama ancora una volta il suo credo sin dagli anni antecedenti la fondazione dello Stato d'Israele: tutto per la salvezza e la sopravvivenza degli ebrei. Il resto sono parole. Signor Shamir, la notizia che è stato un arabo israeliano ad aiutare l'assassino del Dizengoff Center la preoccupa? La sconvolge? Israele ha altri nemici, anche interni? politica di fiducia verso i cittadini arabi israeliani. Ho fede nella loro sostanziale lealtà . Un caso non può cambiare l'insieme dei rapporti. Peres parla di contro Hamas. Immagino che lei condivida questa espressione. partner ormai acquisito per il futuro, non le sembra che abbia smantellato fino in fondo l'apparato simbolico della guerra totale agli ebrei? ora ha molto da guadagnare dalla pace. Anche gli Usa gli versano cospicue donazioni, e con loro tutto il resto del mondo. Ma è solo un momento, solo una facciata. Arafat è complice di Hamas? ieri Feisal Husseini, leader ritenuto moderato, ha dichiarato che tra Al Fatah e Hamas sempre ci sono stati e sempre ci saranno rapporti amichevoli. In generale, certo ad Arafat interessa il consenso di quella parte, molto importante perché religiosa, del suo mondo. Crede che l'esercito israeliano debba entrare nei territori dell'autonomia palestinese? Sì : la nostra sicurezza deve essere riposta solo ed esclusivamente nelle nostre mani. Che ne pensa della chiusura ermetica dei Territori? Gerusalemme, è irrealistica. Altrove, è certamente una buona misura di sicurezza. E che dice della distruzione delle case dei familiari dei terroristi, o della loro espulsione? violano diritti in cui io credo: quindi mi fanno male. Tuttavia potrebbero servire a dare a un suicida, che non ha più niente da perdere, l'idea che rovinerà anche le persone a cui vuol bene. Potrebbe essere un deterrente. Signor Shamir, non teme che un attacco indiscriminato ai palestinesi farebbe scoppiare una nuova Intifada? Può essere, ma non la temo. È meglio di questa situazione in cui siamo inermi. Alla fine del mio governo, l'Olp era molto indebolito, l'Intifada quasi spenta. È stato il processo di pace che ha restituito vigore ad Arafat e all'Olp. A lei non importa della pace? a Madrid? Io e il mio governo. La sicurezza però deve essere il primo pensiero di un leader politico. Se il Likud vincerà le elezioni, lei avrà un ruolo politico? destino personale. Ma se glielo chiedessero... leader giovani. Però , se proprio ce ne fosse bisogno, allora sarei sempre disponibile. Fiamma Nirenstein

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