INTERVISTA IL GOVERNATORE ISRAELIANO <È importante che la missione dell'Onu continui>
venerdì 8 agosto 1997 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME NOSTRO SERVIZIO Uri Lubrani, il governatore del Libano
meridionale per Israele, passa delle ore difficili: i suoi, a Kiriat
Shmone e dintorni, sono di nuovo tutti quanti dentro ai rifugi,
mentre fioccano al Nord le katiusce. I bambini sono in stato di choc,
la popolazione soffre. Gli hezbollah si prendono la loro vendetta,
perché la Sarieret Golani, un'unità di altissimo livello che agisce
nelle zone di sicurezza a Sud del Libano, ha ucciso cinque dei suoi
leader dopo che a loro volta gli hezbollah avevano ucciso due soldati
israeliani. Nel frattempo, giunge anche la notizia dell'elicottero
italiano precipitato. È una guerra senza soste e senza quartiere, e
in mezzo le forze dell'Unifil, che cercano di tenere la situazione
più calma possibile, o almeno di evitare che i civili vengano
coinvolti, in osservanza alle norme stabilite dopo l'operazione
del '78 e dopo l'operazione
dell'elicottero dell'Unifil precipitato ieri notte? Può essere
questo un frutto della guerra che si svolge perennemente nel Sud del
Libano? Può aver lo colpito un missile degli hezbollah, oppure un
proiettile israeliano?
quanto mi dispiace profondamente per i soldati italiani: è molto
triste che abbiano trovato la loro morte nella fascia di sicurezza
del Libano. Ma l'ipotesi di un attentato, o di un incidente bellico,
sarebbe davvero irresponsabile e sbagliato farla. Per ora mi è stato
riportato dalla Commissione dell'Onu che indaga sull'incidente che le
verifiche compiute danno un solo risultato: guasto meccanico. Lei
pensa, per così dire, che la missione degli uomini dell'Unifil,
sempre nel mezzo del conflitto, spesso coinvolti inincidenti, valga
davvero la pena? Non le sembra che siano come bersagli mobili?
non direi proprio. Certo che la loro missione, cioè preservare la
sicurezza della zona, non può essere completamente realizzata. Non
è nei loro poteri. Ma io rispetto moltissimo il loro lavoro; e li
trovo senz'altro preziosi in certi momenti, sempre nell'ambito di
quel che è loro consentito o non è loro consentito fare. Se
incontrano un gruppo di hezbollah armati, per esempio, possono
disarmarli?
loro le armi, ma poi gliele devono restituire una volta accompagnati
oltre i confini della zona di sicurezza, nel profondo del Libano. Non
possono usare la forza, è proibito loro arrestare, mettere sotto
processo, giudicare.... Ma insomma, che cosa possono fare?
controllare, diminuire la tensione, impedire a un gruppo armato di
raggiungere il confine. Possono cercare di aiutare i cittadini
residenti, facilitare i trasporti e i controlli dei gruppi di
monitoraggio... Ripeto che ho per loro, per il loro sacrificio e la
loro attività un grande rispetto. Del resto, nessuno dei Paesi,
inclusa l'Italia, che li manda qui, li esporrebbe se ciò non
servisse a qualcosa, non le sembra?. Secondo lei è una coincidenza
che questo elicottero sia caduto in un momento in cui la situazione
è surriscaldata e le katiusce piovono di nuovo?
quanto sembri il contrario, una situazione particolarmente calda: qui
è uno scontro continuo, che arriva alle cronache solo di quando in
quando, quando ci sono i morti o gli spari si infittiscono, ma
purtroppo la nostra è una guerra di routine.... Fiamma Nirenstein