INTERVISTA BENJAMIN NETANYAHU Il capo del Likud attacca Peres, Arafat e la pace
mercoledì 15 novembre 1995 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV BENJAMIN Netanyahu, il capo dell'opposizione israeliana, ha
l'aria stanca, esaurita, anche arrabbiata. Da quando, il 4 di questo
mese, Ygal Amir ha assassinato Yitzhak Rabin, per Netanyahu è stata
una catena ininterrotta di accuse di istigazione. La destra intera è
sotto accusa anche nella sua parte parlamentare. Nel fisico e nei
modi Netanyahu è alto e grosso. Nel fisico e nei modi ricorda suo
fratello, l'ufficiale che comandava la spedizione di Entebbe, dove
cadde. L'intervista che ci ha concesso alla Knesset è un primo
tentativo di riscossa, di recupero della dignità del Likud, il suo
partito. Lea Rabin l'ha accusata di non aver trattenuto quella parte
della destra che gridava a suo marito e . Si
sente in colpa?
posizione di Lea Rabin e del resto della famiglia. La Bibbia stessa
dice: "Non giudicare un uomo nel suo lutto". L'accusa, tuttavia,
è condivisa da molti: non le sembra che il Likud dovrà per il
futuro cercare un linguaggio più moderato verso i fautori del
processo di pace? Forse anche rapporti più chiari con gli estremisti
di destra?
problema soltanto nostro. Tutti, destra e sinistra, ci si devono
impegnare. È la sinistra che ha chiamato recentemente il Likud
"nazionalsocialista"; ci ha dato dei fascisti, ci hanno detto che
siamo oggettivi alleati di Hamas. Non sente il bisogno di far nessun
esame di coscienza rispetto a quanto ha detto e fatto il suo partito
e lei stesso?
selezione dei miei discorsi, punto per punto, siamo esaminati con la
lente d'ingrandimento, in ciò che abbiamo detto, nelle nostre
manifestazioni. È un atteggiamente pretestuoso, intollerabile, che
vuole mettere l'assassinio di Rabin in rapporto con noi soltanto
perché l'assassino si opponeva da destra al trattato di Oslo. Non le
sembra un po' poco?. Del resto, in questo c'è qualcosa di
oggettivamente comune con il Likud, con voi.
modo intollerabile di strumentalizzare, di forzare un evento. Non è
la divisione politica che c'è , e che riguarda il 50 per cento della
popolazione israeliana, che ha creato l'orribile, tragico evento che
si è abbattuto su tutti noi. Sono le pallottole, la discriminante.
Sono i mezzi per affermare il proprio punto di vista. I mezzi, non le
opinioni. Questo è il pericolo per la democrazia. Lei ultimamente
ha ripetuto che il suo punto di partenza e di arrivo è la difesa
del dibattito democratico. Non le sembra troppo semplice metterla
così ?
per evitare che siano loro a dettare legge, che siamo pronti ad
accettare il nuovo governo di sinistra, il governo Peres,
sostanzialmente uguale a quello precedente. Proprio perché non siano
le pallottole a cambiare il governo. Non è piuttosto che questa
nuova situazione ha indebolito il Likud e la destra nel suo insieme?
Che effetto le fa vedere che i sondaggi, sui giornali, vi danno in
forte calo?
dell'assassinio di Rabin sono ancora tutti sul tappeto. E vorrei
vedere che i nostri giovani, tutti quanti i giovani, e tutta la
gente, quelli di destra e quelli di sinistra, non fossero rimasti
tutti quanti disperati, attoniti, stravolti, e quindi partecipi in
massa di quanto è successo. Anche l'America, dopo che ha avuto ben
tre assassinii politici che avrebbero potuto distruggerne
l'equilibrio, ha ritrovato la stabilità , la concordia è riuscita a
ristabilirsi. Lei ha incontrato Peres ieri? Sì , anche a Rabin
avevo chiesto un incontro sulla violenza, ma aveva rifiutato. Ora,
non dico che la Knesset diventerà un modello di britannica
compunzione, ma abbiamo tuttavia raggiunto un accordo di reciproco
contenimento verbale, una promessa di non tollerare intemperanze. Lo
scopo da ambedue le parti è ristabilire il dibattito
democratico.... Questo dibattito democratico, in cui lei sembra
fidare tanto, sarà di nuovo lo stesso terribile dibattito sul
restituire o non restituire i Territori Occupati, sulla buona fede
di Arafat...
dell'accordo di Oslo: sono irrilevanti. Arafat lo ha violato tante di
quelle volte, che noi dovremmo certamente, prima di procedere ancora
nell'assolvere i nostri impegni, compiere una verifica. Come del
resto è previsto dagli accordi stessi. Alla base di tutto c'è il
problema dell'autonomia palestinese e della sicurezza israeliana. I
confini, l'acqua, la buona fede del vicino... Tutto ciò che era
aperto prima della morte di Rabin, perché dovrebbe essere chiuso
oggi?. Dice sul serio, signor Netanyahu? Niente è cambiato
dall'assassinio di Rabin? La sua visione del processo di pace, di
Arafat, è rimasta identica?
spari, Arafat ha tenuto un discorso a Gaza in cui ha di nuovo
proclamato la sua volontà di "continuare nella battaglia fino
all'ultimo centimetro di terra palestinese". Non fino all'ultimo
centimetro di West Bank. E per Palestina, non si può fingere di non
sapere che Arafat intende anche Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Acco,
Ramle.... Lei seguita a opporsi strenuamente al processo di pace?
Non le sembra che l'intera Israele, l'intera storia della zona, la
invitino a sterzare?
ancora due termini molto incerti. Lei non teme la guerra fratricida?
terribili rotture, assassini, tradimenti. Sono rimasti vaccinati da
questo. A causa loro, hanno quasi perduto la loro identità , sono
quasi spariti dalla faccia della terra. Adesso, a soli cinquant'anni
dalla fondazione dello Stato, hanno tuttavia ancora temi cruciali da
affrontare: i confini, la capitale, l'identità stessa. Il dibattito
non è evitabile, tutti lo devono capire. Ma nessuno dev'essere
delegittimato. Il guaio è che una parte dei depositari della
religione ebrai ca, i rabbini del sionismo religioso più estremo,
svolgono invece una funzione di rottura.
religione, i religiosi nel loro complesso. È profondamente ingiusto,
persino folle. Gli estremisti sono solo un pugno di uomini.
Organizzati in gruppi terroristici? . Lei non sente il
bisogno di fare ammenda almeno per una piccola parte, per qualche
azione, per qualche parola sbagliata?
meglio di quel che si è fatto. Ma questo è valido per tutti. Alcuni
dei nostri accusatori sono quelli che gridavano: Begin assassino. Che
ciascuno giudichi se stesso. Fiamma Nirenstein