Fiamma Nirenstein Blog

Intervento in Aula sull'Iran

lunedì 15 febbraio 2010 Attivita parlamentari 1 commento

Resoconto stenografico, seduta di giovedì 11 febbraio 2010

FIAMMA NIRENSTEIN Signor Presidente, onorevoli colleghi, grazie per avermi dato la parola, vorrei anch'io, dopo il collega intervenuto precedentemente, sottolineare la nostra attenzione, come Parlamento italiano, nei confronti di questa giornata, che può essere decisiva o fatale per quei coraggiosi che cercano di prendere le strade mentre il potere degli ayatollah dispiega tutta la sua forza per opprimerli, imprigionarli, ucciderli. Voglio ricordare anche che questa aggressività insopportabile nei confronti di coloro che ormai stanchi, dopo tanti anni di oppressione teocratica, cercano di scrollarsi di dosso un regime che ormai tormenta le donne, uccide gli omosessuali, perseguita i dissidenti, questa oppressione va di pari passo con l'arricchimento dell'uranio che avviene in maniera conclamata e ormai palese.
Dopo aver rifiutato le migliori proposte che l'Occidente aveva fatto ad Ahmadinejad, a partire dall'ottobre scorso quando gli aveva proposto di arricchire l'uranio - già arricchito al 3 per cento - al di fuori dei suoi confini e restituirglielo già arricchito e quindi pronto per un uso pacifico, soltanto due giorni or sono il potere centrale iraniano dopo essersi preso gioco di noi più volte - è ormai dal 2003 che lo sta facendo, ma in particolare in questi mesi a partire da ottobre, quando ha ricevuto la proposta della Nazioni Unite - ha rifiutato una volta per tutte questa proposta di mano tesa e sta procedendo a tutta velocità all'arricchimento dell'uranio, dimostrando così che i suoi fini sono sostanzialmente aggressivi.
L'Iran è l'unico Paese dell'ONU che minaccia quotidianamente di morte un Paese dell'ONU, e lo fa dentro l'Assemblea dell'ONU, inficiando così tutte le buone intenzioni nate nel consesso internazionale all'indomani del disastro della seconda guerra mondiale. Noi qui abbiamo tre elementi di cui il nostro Parlamento deve tenere gran conto: la crescita verticale ed esponenziale della preparazione di ordigni micidiali, che non sono solo la bomba atomica, ma anche i missili Shahab 2 e 3 ormai realizzati e un sistema antimissili S-300 sostitutivo di quello che persino i russi si sono ormai rifiutati di fornire all'Iran; l'oppressione complessiva e generalizzata sia delle minoranze dissidenti, sia di quelle che il regime crede contravvenire ai principi dell'islamismo per come lo interpreta; infine la minaccia di genocidio che l'altro giorno quaranta premi Nobel, con un articolo pubblicato a pagamento su The New York Times, hanno dichiarato passibile di processo da parte del Tribunale dell'Aja, come tentativo di genocidio. Io credo che il nostro tribunale... (il lapsus non è casuale), il nostro Parlamento si debba associare alla richiesta dei quaranta premi Nobel di processare Ahmadinejad per il tentativo di genocidio al Tribunale dell'Aja (Applausi).

VIDEO:
http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Assemblea;jsessionid=5616CCF48572892D1648FDCFB608B066

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Edoardo Rospo , Genazzano
 martedì 16 febbraio 2010  22:36:27

Gentile Signora, al di là del fatto che il Regime Iraniano possa trovare degli oppositori interni, mi sovviene che il tal Mussavi, era se non erro uno di quei notabili che emanarono la Fatwa contro Salman Rusdie.Ora se tanto mi da tanto non credo che un cambio di regime, possa stabilire buoni rapporti con i suoi vicini, specialmente con Israele. Con molta sincerità, Le dico che di questi che contestano non mi fido, perché la guerra interna è solo una guerra di potere, non una rivoluzione per la libertà.Il popolo iraniano è sicuramente il più avanzato culturalmente del mondo arabo-islamico, ma da questo a creare i presupposti per una nuova frontiera, se così kennedianamente la vogliano chiamare, ritengo ci passi almeno qualche secolo.Sempre che nel frattempo, Israele, Nato, USA e qualche altro paese non abbiamo dato il colpo di grazia ad un dispotismo che ricorda gli antichi sangiaccati turchi.Con molta cordialità.



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