Ingrid Betancourt è libera!

Ieri e oggi, abbiamo discusso e votato in Aula due mozioni presentate una dall'On. Michaela Biancofiore (Pdl) e l'altra dall'On. Fabio Evangelisti (Idv), che hanno raccolto un ampio consenso trasversale e che sostenevano, tra l'altro, la proposta di assegnazione del Premio Nobel a questa donna coraggiosa.
Nell'attesa di maggiori notizie sulla liberazione, vi invito a leggere i testi delle mozioni sul sito della Camera: Mozione Evangelisti e Mozione Biancofiore
Signor Presidente, molte parole sono state pronunciate e sono molto lieta che tali parole siano consimili come i valori ai quali si ispira il comune desiderio di vedere finalmente libera la nostra prigioniera, che ormai da così tanti anni è preda di una situazione inaccettabile e assolutamente contraria al punto più elementare del diritto, la trasparenza e il controllo delle proprie condizioni.
Perché vede, signor Presidente, Ingrid Betancourt vive la condizione dei rapiti, purtroppo oggi piuttosto comune nel mondo, che abolisce la Convenzione di Ginevra, cancella la Croce Rossa internazionale, impedisce ogni informazione, diritto basilare nelle democrazie, e, quindi, non soltanto ci tiene tutti quanti in uno stato di pena e di angoscia, come per una persona cara e con la quale condividiamo il valore basilare della lotta per la democrazia, ma ci pone anche in una condizione di oscurità in cui non si sa bene come agire.
Ritengo che per questa ragione nascano le controversie, comunque di poca importanza, che, anche secondo l'auspicio del sottosegretario Scotti, possono essere cancellate nell'ipotesi di un voto comune o di un voto per entrambe le mozioni Evangelisti ed altri n. 1-00001 e Biancofiore ed altri n. 1-00017, da parte di tutto quanto il Parlamento, che sottolineino un elemento basilare: vi sono obiettivi più importanti di ogni altra cosa ovvero vedere Ingrid Betancourt libera e, in generale, ribadire il bisogno di liberare i rapiti, i prigionieri per le loro idee politiche, di cui non si conosce la sorte.
La seconda questione è che vi sono colpevoli più colpevoli e questi sono i terroristi. È vero che il terrorismo si può combattere in un modo o nell'altro. È vero che talvolta i terroristi nel passato sono stati scambiati per combattenti per la libertà e, in seguito, nel corso del tempo, sono state riviste molte posizioni e tale fatto ci deve essere maestro.
Ma ciò che ormai è evidente agli occhi di tutti è che, se anche talvolta la trattativa può portare ad individuare alcune soluzioni, una cosa è certa: chi è più vicino alla fonte della violenza, chi la deve per forza guardare negli occhi, sa suggerire le soluzioni che possono servire in quella o nell'altra circostanza; soluzioni, che naturalmente sono soggette poi al giudizio del consesso internazionale, il quale però deve sempre tenere presente che vi è un colpevole più colpevole - e questo colpevole è il terrorismo - e che vi sono cause, i cui obiettivi sono più importanti di ogni pensiero, che a volte può risultare causidico e minuscolo rispetto alla necessità di questa lotta.
Di conseguenza, penso sia giusto auspicare che una condanna eventuale, sottintesa o lumeggiata nell'altra mozione, nei confronti della politica del governo colombiano, non abbia senso in questa sede; non è questo il luogo adatto.
Ciò che ha senso qui è che tutti insieme auspichiamo la liberazione di Ingrid Betancourt e ci sforziamo di innalzarne, agli occhi del mondo intero, la figura morale, chiedendo per lei il premio Nobel.
Queste mi sembrano i due argomenti essenziali e su ciò mi pare che tutti possiamo concordare (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Tutti felici e contenti per questa liberazione. Sarà felice anche il grasso sovvenzionatore delle Farc, l'obeso Chavez? Ma quanto ci guadagna a tenere prigioniera un'intera regione della Colombia? E senza che nessuno possa liberarla dal suo pesante ingombro? Occupa d'altronde ben altro. Il suo paese.
francesco.pugliarello , firenze
ho ascoltato (peraltro di sfuggita) in questo momento per Rd.radicale il tuo periodico intervento giornalistico e pare di aver capito che al rilascio della Betancourt abbia contribuito la "scuola" di un generale israeliano. Se così fosse viene confermato il valore indiscusso dello Stato d'Israele che tanta invidia suscita nelle menti bacate fondamentaliste islamche.Onorevole Fiamma, fa partire dall'Italia la proposta del Nobel alla Ingrid Betancourt concordamdola con Sarkozy: sarebbe un'iniziativa lodevole, oltre che by-partizan. Complimenti e buon lavoro. Francesco
Roberto V. , Torino
Non possiamo che essere tutti felici di questo grande risultato, Ingrid Betancourt è stata ed è una martire dei nostri tempi, possiamo solo immaginare la felicità della sua famiglia nel poterla riabbracciare, purtroppo però altri ancora soffrono per mano di carnefici spietati e senz'anima, il nostro pensiero non può non andare subito all'innocente Gilad Shalit, liberatelo, lasciatelo tornare a casa, siate umani, il mondo intero vi sarà grato!