IN GIORDANIA IL PREMIER SI SCUSA PER I 14 CIVILI UCCISI Baci tra Ol mert e Abu Mazen
venerdì 23 giugno 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
GERUSALEMME
Due baci. L’ uno nelle braccia dell’ altro, il primo ministro di Israele Ehud
Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen, due sorrisi stupì ti su due
facce stanche. Un’ immagine sorprendente di quanto ancora fra Israele e
palestinesi persista una sorta di invincibile eros, anche in tempi di Hamas
al potere, anche dopo infinite delusioni. E poi, le mani di Ehud Olmert
strette in quelle del re di Giordania Abdullah e sopra in segno di
benedizione quelle di Abu Mazen. Cos’ è ? Cosa abbiamo visto? Forse nulla,
forse è il fantasma corroso e stanco di un vecchio desiderio ormai coperto
da una quantità di nuvole. Eppure, si sono baciati, e non ce n’ era bisogno,
anzi, avrebbero avuto interesse a trattarsi freddamente. Pensiamo allo
sfondo: i missili Kassam piovono sul Sud d’ Israele, la gente vede i bambini
in continuo pericolo, Sderot ha già perso cinque persone. La gente è
furiosa, chiede le maniere forti.
Abu Mazen è , a fronte del referendum previsto per il 26 luglio, preso in un
giuoco mortale con Hamas; e in queste ore Hamas ha buon giuoco nel chiamare
al rifiuto del colloquio con Israele, perché durante le operazioni di
eliminazione mirata dei terroristi dei Kassam l’ esercito israeliano ha
compiuto una quantità di errori, e troppi civili, fra cui bambini, sono
rimasti uccisi.
Nessuno dei due uomini politici ha niente da guadagnare da quei baci, ed è
per questo che potrebbero aprire una strada. Perché due leader sono tali
quando hanno coraggio. Olmert ne ha avuto tanto, si è scusato per le
uccisioni dei civili, e questo non piace a chi soffre. Il premier sa però
che può contare oggi sulla crisi di coscienza che si crea in Israele se un
bambino muore e soprattutto sulla decisione sancita dalle elezioni di
procedere a eventuali rinunce.
Per Israele, la pace è un valore. Abu Mazen, che però non si è scusato per i
Kassam, pure ha più volte dato ordini (inutili) di fermarli, ha più volte
espresso il suo dissenso dal fine di Hamas di cancellare Israele. E poiché è
un consumato politico che vive fra spari e scoppi, e le cui milizie fanno
morti e feriti come quelle di Hamas, c’ è da pensare che quei baci possano
esprimere una sua decisione di agire contro il terrore, e una percezione,
forse, che i palestinesi hanno dubbi su questo impossibile Hamas che rende
il suo popolo inviso al mondo, e lo rende affamato e negletto. Vedremo. Due
baci, sono tanti.