In Afghanistan la vergogna di un'America che si ritira dalla Storia
Il Giornale, 31 dicembre 2021
Fu sull'onda della debilitazione sofferta dall'Impero Britannico con la Seconda Guerra Mondiale che gli USA ereditarono la leadership mondiale e l'impegno per una "grand strategy". Dopo "Britannia rules the waves", gli Stati Uniti regnarono, forti della vittoria sul nazifascismo. E vi portarono la forza morale e pratica dei vincitori, la loro musica, i cowboys, Hollywood e i marines. La guerra contro i dittatori di ogni genere e contro il terrorismo, la vivacità democratica più viva sono appannaggio americano, pur sullo sfondo della Guerra Fredda durata sette decadi, e poi della svolta dell'11 settembre. Ma nel 2021 due scene hanno travolto l'immaginario collettivo insieme alla rassicurazione che ci davano gli USA di essere la nostra salvaguardia dalla prepotenza e dal terrorismo. Perchè certo l'imperialismo è stato vituperato da molti, ma Bob Dylan e Clint Eastwood hanno protetto i giovani di tutto l'Occidente.
Come l'Inghilterra,l'America ha difeso tutti i "commoner". Ed ecco il 2021: la brutalità della disperazione inflitta alla popolazione afghana col ritiro subitaneo e incurante di luglio segna una svolta storica. Le persone che si appendono al carrello degli aerei solo per poi caderne e morire, e i bambini gettati oltre l'orrore terrorista verso il niente, mentre Biden va a casa, indicano che gli USA, al momento, si ritirano dalla storia. Il Medio Oriente resta preda degli appetiti turchi, della ferocia di Assad in Siria, dell'imperialismo iraniano in Iraq, in Libano, in Yemen. Il terrorismo si ringalluzzisce e prepara nuovi piani, Israele l'unico bastione per l'Occidente, resta solo. Cuba, Venezuela, Cile sono sentine di antiamericanismo. Biden individua la Cina come il suo maggior rivale, e tuttavia essa diventa sempre più forte, si espande in Africa e in Oriente, Taiwan è minacciata, gli USA non hanno intenzione di difenderla. Anche l'incubo nordcoreano persiste intatto. L'Iran si rafforza durante colloqui in cui umilia gli USA neanche ammessi alle trattative, e confermale intenzioni imperial-atomiche.
La Russia, su cui Biden usa parole sprezzanti in abbondanza, ammassa 175mila soldati sul confine Ucraino e manda forze aeree a assistere il regime di Assad. Ma è chiaro un fatto: l'America non combatterà. Non c'è causa giusta per cui Biden userà le armi. L'Europa assiste attonita:gli USA preferiscono come dice Biden "porre fine a ogni guerra" anche al costo di perderle tutte, non vogliono più essere "la potenza indispensabile" e certo non può esserlo il Vecchio Continente.
Analisi lucida e puntuale!Shalom