Il ricatto di Hamas, proclamare la jihad usando i palestinesi come scudi umani
sabato 27 dicembre 2008 Il Giornale 22 commenti
Il Giornale, 27 dicembre 2008Le ore che passano, il cielo che si sgombera dalle nubi sono forse passi verso la guerra con Hamas. Forse gli F16 scaldano i motori. Non c’e’ piu’ nessuno, da Tzipi Livni a Amos Oz, che ha fatto un proclama di guerra proprio ieri, a Olmert a Netanyahu, proprio nessuno che non si sia ormai rassegnato all’idea di un’impresa militare per far smettere il bombardamento di Hamas sul sud d’Israele. La posta in gioco e’ variamente interpretata: chi vuole semplicemente che Hamas sia disponibile per una tahdia, una tregua immediata che tranquillizzi Sderot e le citta’ vicine. Chi pensa che la feroce leadership che predica la distruzione di Israele, ma anche di Abu Mazen e dei cristiani, e spara missili sulla centrale di Ashkelon che le fornisce elettricita’ e sui camion che le portano il cibo, debba smettere di ammorbare la gente palestinese. Chi cerca la messa fuori gioco (temporanea o definitiva) di Hamas in quanto organizzazione terrorista integralista islamica che prende ordini da Damasco e Teheran. C’e’ chi in Israele vuole liberare Gaza da Hamas per consegnarla all’Autonomia Palestinese e ridare fiato a Fatah e a una possibile trattativa di pace; chi semplicemente vuole distruggere la sua potenza militare ormai molto notevole. Hamas infatti e’ ormai un pericolo strategico. Dispone di un esercito di circa 17mila uomini bene armati che compiono esercitazioni regolari con fuoco vivo; gli ufficiali sono in buona parte istruiti in campi gestiti da varie organizzazioni terroriste e da istruttori della Guardia Rivoluzionaria Iraniana. I missili di Hamas, dopo sei mesi di tahdia, ormai raggiungono, in alcuni casi, anche 40 chilometri di gittata; i razzi Katiusha e Grad e alcuni di piu’ lungo raggio, importati per mare o per tunnel e riassemblati dentro Gaza, possono essere, contrariamente al passato, stoccati e sparati nel momento prescelto. Anche il propellente e’ in parte prodotto in loco. Hamas dispone, sul modello degli Hezbollah, di una grande rete di bunker, tunnel, strutture minate. E’ in possesso di missili antitank. Puo’ lanciare almeno 80 missili al giorno. Se qualcuno si domanda perche’ ha insistito nella sua offensiva post-tahdia tanto da trascinare Israele a un probabile attacco, la risposta e’ tutta nel gioco tipico mediorentale: Hamas vuole la tahdia, ma pensa di poterci arrivare con la forza e non intende comunque rinunciare al peso che anche fra i palestinesi dell’West Bank gli conferisce la sua irriducibilita’. Pensa a un suo ruolo principe (faccia a faccia contro gli ebrei!) nella futura guerra antioccidentale, ma ha bisogno di tempo per essere pronta: vuole dunque la tadhia, ma l’ideologia ha i suoi prezzi, e Hamas pensa di poter pagare. Mentre preparava i suoi missili in questi sei mesi, affermava anche la sua confessionalita’ con nuove leggi derivate dalla sharia, la legge islamica, fra cui e’ prevista anche la crocifissione; dopo svariate aggressioni a cristiani di Gaza, mercoledi’ ha lanciato un missile sul passaggio di Erez mentre un gruppo di Cristiani era in fila per andare alla messa di Betlemme della sera.
Hamas crede veramente che fra poco avra’ la tregua da un Israele costretto a liberare tutti i prigionieri, ad aprire i passaggi quali che sia la sicurezza, a non tenere in conto il terrore in cui vive la popolazione (cosi fa Hamas, del resto) e a piegarsi al ricatto sulla vita di Gilad Shalit. Inoltre Hamas conta su due cose. Primo, la sfida mondiale contenuta nella guerra asimmetrica: i suoi uomini sparano nascondendosi dietro la gente, Hamas assume che un Paese Occidentale lascera’ morire i suoi piuttosto che attaccare i guerriglieri nascosti in mezzo alla popolazione civile a rischio di stragi. In secondo luogo, Hamas crede nella forza vincente della Jihad, considera Israele debole perche’ non gli ha impedito di impossessarsi di Gaza e di rimpinzarla di armi. Ma Hamas, che non conosce la democrazia, ha sottovaluto cos’e’ in Israele l’opinione pubblica: il governo, il Paese, non puo’ lasciare la propria gente nel panico, con i negozi e le scuole chiuse o a malapena funzionanti, gli ospedali in continua azione, il soffitto della camera dei bambini che crolla sulla coperta con paperino, i centri acquisti devastati, i marciapiedi pieni di buche nere, i campi coltivati e le sale da pranzo dei kibbutz abbandonati, le orecchie dei telespettatori piene delle urla disperate dei bombardati e anche delle loro valorose affermazioni di persistenza nel restare sul posto, abbandonati da tutti. Israele non vuole uccidere innocenti, ma neppure puo’ abbandonare i suoi innocenti.
Stavolta, di fronte a questo dilemma forse l’opinione pubblica internazionale si responsabilizzera’ per quel poco in piu’ che consente di andare oltre le preoccupazioni umanitarie per i palestinesi di Gaza, sacrificati dalla sua stessa leadership, e da nessun altro. Nel giorno di Natale il bombardamento e’ stato di 100 missili in 24 ore. Israele ieri ha lasciato entrare a Gaza quaranta camion di farina e altro cibo: le porte si aprono ogni volta che Hamas lo decide. I diritti umani vengono violati in tutto e per tutto dalla parte di Hamas, contro gli israeliani e contro i propri cittadini ridotti a scudi umani in senso lato. Sarebbe bello per una volta essere capaci di dirlo, noi europei: smettete di sparare, restituite Gilad Shalit. Vedrete che cambiera’ tutto.
venerdì 16 gennaio 2009 18:34:25
Cara Fiamma, dal giorno del articolo 27 Dicembre 2008 al 6 Gennaio 2008 l'esercito Israeliano ha ucciso in raid aerei ben 107 persone e ferite altre 299 spesso anziani e bambini, mentre mi sembra che i razzi (che depreco fortemente) non abbiano prodotto danni così ingenti. Bisogna evitare l'evidente sproporzione di mezzi e sforzarsi di praticare il dialogo solo così si neutralizzareanno i più estremisti e facinorosi.Sarebbe bello per una volta essere capaci di dirlo, noi europei: "smettete di sparare", la conta dei morti è impietosa qualsiasi periodo si sceglie chi muore è generalmente un palestinese e difficilmente un terrorista.Se si boicottano i moderati rimangono solo gli estremisti, che notoriamente hanno poco da perdere.
Dino Mazzoleni , perugia
mercoledì 14 gennaio 2009 03:03:14
Ben scritto. Perchè "la" jihad,non è maschile? Ciao con abbraccio
Angelica Calo Livne , Israele
venerdì 2 gennaio 2009 12:43:27
cara Fiamma, un articolo grande! ogni frase da segnarsi per ricordarla e raccontarla agli altri..brava , sei proprio un simbolocon affettoAngelica
Paolo Ortenzi , Roma/Italia
martedì 30 dicembre 2008 02:11:33
Stefano scrive: "secondo me nessuna delle due parti vuole la pace. "Mai analisi è stata più superficiale di questa.Israele può fare a meno di tenere alta la tensione e combattere. In condizioni ideali e con uomini con gli attributi (come il vecchio leone Sharon, ormai ridotto al silenzio...) si può permettere di cedere territorio e di rimettere la palla in campo palestinese.Hamas non se lo può permettere, perchè se smettesse di creare tensione, in una Palestina pacificata e sulla via di diventare una nazione accanto ad Israele, semplicemente sarebbe INUTILE. Scomparirebbe.Ci sono stati governi israeliani più favorevoli alla pace e governi israeliani meno favorevoli alla pace. Ci sono stati falchi che hanno siglato accordi storici (come Begin con Sadat...) e colombe che hanno scatenato guerre senza avere i cosidetti attributi, come Olmert.Lasciamo perdere le facili analisi basate sui nostri media, che tutto fanno tranne che informare su quello che succede veramente.
luigi , senago
lunedì 29 dicembre 2008 19:27:49
finalmente un pò di azione ,c'è chi si ostina a chiamare civili gente che non lo è , tutto il popolo palestinese non hà alcuna speranza , di veder coronato il loro sogno , loro sono la carne da macello ,usata dai potenti arabi per tenere sotto scacco israele , a nessuno importa nulla di loro , perchè non sono nessuno ,essi stessi lo ammenttono ,quando dicono :noi siamo pronti al martirio ,che significa macello ,alla prima intifada ero in terra santa , vedevo i bambini palestinesi che quando arrivavano i pulman dei turisti , correvano per i regali e le penne , ma non tutti allungavano le mani, alcuni stavano da parte e ci contavano , e correvano a far rapporto a qualcuno seduto al bar , questi bambini oggi sono quelli che sparano i razzi,su israele , li hanno tirati sù come soldati , e muiono da soldati , il loro sangue ricada su chi li hà allevati nell'odio, mldtt.
stefano manferlotti , napoli italia
lunedì 29 dicembre 2008 12:10:27
Mi permetto una replica al Sig. Nick Deloite. Perchè usa toni così aggressivi? La mia era una lettera pacatissima, che va analizzata (se si vuole) punto per punto, non liquidata in blocco. Invitava, nella sostanza, ad analisi approfondite, fatte con occhio freddo, non passionali, perché la lettura emotiva, passionale, viscerale della Storia può gratificarci a livello personale ma non aiuta a capire. Ci sfoghiamo, e poi? Un solo esempio: la conta dei morti è un dato che possiede una sua tetra oggettività; o vogliamo credere che sia un fatto casuale? A lei non interessa affatto, vedo, ma alle 272 famiglie colpite delle quali parlavo (271 palestinesi e 1 israeliana) questa conta interessa eccome! I loro cari non esistono più! Destra e sinistra non c'entrano? Magari fosse così. Destra e sinistra c'entrano sempre, gentile sig. Deloite. Tant'è vero che la democrazia israeliana ospita partiti di estrazione ed ideologia diverse, spesso critici nei confronti delle scelte del governo. Se discutono loro, perchè non possiamo farlo noi? La mia opinione l'ha letta e gliela ripeto: secondo me nessuna delle due parti vuole la pace. Ovviamente, spero di essere in errore. Quando da entrambe le parti nasceranno veri uomini di pace, persone per le quali la pace sia al primissimo posto nei loro pensieri e nelle loro azioni, ne saremo felicissimi. Tutti. Stefano Manferlotti
Paolo Ortenzi , Roma/Italia
lunedì 29 dicembre 2008 00:30:13
Vedo che c'è chi scambia Gilad Shalit per un terrorista prigioniero in Israele, e si permette pure di commentare cose che, evindentemente, sa per partito preso.Od altri che scambiano la appassionata difesa delle ragioni di Israele (che nel caso di Hamas ne ha da vendere A VAGONATE...) per "idee di destra", quando persino l'internazionale sovietica, quando esisteva, chiamava quella che a noi era nota come II Guerra Mondiale, la "Grande Guerra Patriottica".Persone che non sanno un accidenti, non hanno vissuto la realtè STANDOCI (come al sottoscritto è capitato...) ed allora ingessano la questione in rigide classificazioni di schieramenti politici che, per chi conosce almeno un pò la situazione in M.O., sanno di un provincialismo disgustoso.Dal punto di vista squisitamente "tattico" Israele sta ricommettendo gli stessi errori del 2006 anche a Gaza: se l'intento è quello di fermare i lanci dei Kassam la Storia insegna che con i bombardamenti NON SI PUO' FARE.L'unica maniera è entrare in Gaza con la Fanteria e SOTTRARRE le basi di lancio ai criminali terroristi di Hamas.C'è chi lo fece, alla fine degli anni 50, con metodo e ripulì Gaza dai terroristi e dagli agenti segreti Egiziani per un bel pezzo: Ariel Sharon, che aveva un bel po di pelo sullo stomaco.La questione è tuttavia un'altra: quando capiranno i Palestinesi che è più importante costruire la Palestina che cercare di distruggere Israele? Sono 60 anni che ci provano con risultati marginali. I loro fratelli arabi mostrano pubblica solidarietà ma poi li trattano peggio degli Israeliani quando nessuno vede.Sarebbe ora i mettere da parte banditi mafiosi come Hamas (ed Hizballah, che dal termine della guerra del 2006 è ben presente a Gaza...) e cambiare metodo: costruire invece di distruggere.
Nick Deloite , Elberton GA USA
domenica 28 dicembre 2008 15:13:38
SIG. Stefano Manferlotticosa centra la destra e la sinistra in un conflitto che va al di la' di ogni ideologia.Lei ha detto giusto:riempire di pane e non di piombo il popolo di Gaza.Bene chi lo dovrebbe fare : Israele ?ma manco morto .....ci devono pensare quelli di Hamas invece di acquistare bombe e razzi.Ci deve pen sare il nano di tehran invece di fornire razzi kassam, ci deve pensare il Fratello Musulmano (o maomettano) ricco di petrolio e gas.Ma se per Hamas e' piu' semplice tenere il popolo nella fame e dare le colpe agli Ebrei, ebbene oggi Hamas ha quello che si merita. Inutile fare conteggi 270-1 di morti ma pensare piuttosto che Hamas non puo permettersi di insidiare Israele.Lei pensa che se cadessero 100 razzi su citta' del Veneto dall Istria noi ce ne staremmo con le mani inmano ???Avanti cosi Israele fino in fondo per il bene anche dei Palestinesi moderati (se ce ne sono alcuni)
Massimo. , Roma.
domenica 28 dicembre 2008 12:09:23
Premesso che non sono Ebreo, ma sono stato sempre un simpatizzante della causa sionista; anche in tempi non sospetti ( ai tempi del Liceo, dai "compagni", durante l'aggressione ad Israele della guerra del Kippur; mi presi del fascista x avere difeso Israele ); ritengo che Israele stia facendo la cosa giusta difendendosi, portando l'attacco contro i covi di Hamas. Trovo disgustoso l'atteggiamento di equidistanzialismo, di una certa sinistra; come se i terroristi islamici o i neonegazionisti islamici, fossero uguali ad Israele uno stato democratico e liberale. Personalmente, mentre molti criticano od attaccano Israele io voglio esprimere la mia solidarietà al governo Israeliano alla Livni a Barak; avanti così state facendo la cosa giusta; c'è un tempo x la pace ed uno x la guerra, adesso è il tempo della guerra al terrorismo islamico.
Gianfranco Pellegrini , milano
domenica 28 dicembre 2008 11:12:30
cara Fiamma finalmente Israele si è mossa e lo ha fatto con molta puntualità.Infatti tra poco più di venti giorni avremo il nuovo presidente USA ed è necessario che si renda conto di avere un alleato in oriente su cui avere la certezza di poter contare.Il futuro farà avvenire cose assai importanti.Libano e Siria forse si muoverebberero se non temessero di incontrare un Israele pronto e deciso.Forse Iran sarò un obbiettivo con cui saldare i conti.Gli altri stati arabi sono indecisi su quale cavallo puntare.Sarebbe il momento di poter disporre di un mose Dayan o di un Sharon,ma speriamo che ci sia qualcuno che li valga.Cordiali saluti
stefano manferlotti , napoli italia
domenica 28 dicembre 2008 10:27:33
Gentile Signora,lei ha tutto il diritto di sostenere idee di estrema destra (non a caso siede in Parlamento accanto a gente di comprovata fede fascista), ma resta la brutale verità delle cifre: fino a stamattina erano accertati 271 morti fra i palestinesi e 1 fra gli israeliani. Una sproporzione inquietante. Lei dirà che è tutta colpa di Hamas. Certo Hamas è una grossa pietra di inciampo nel dialogo per la pace, ma io non ho mai creduto che i due contendenti, Israele in testa, la pace la volessero veramente. Forse se la povera gente venisse riempita di pane e non di piombo il terreno di coltura dei terroristi si seccherebbe. Oso pensarlo. Non mi piacciono, gentile Signora, le sue certezze assolute di fronte ad una realtà così complessa, così magmatica, così carica di dolore. Cordialmente, Stefano Manferlotti
Alberto Fantone , Druogno/Italia
domenica 28 dicembre 2008 09:56:35
Lettore attento dei suoi articoli(che sempre condivido)vorrei porgerle i più sentiti auguri di Buone Feste e soprattutto di un Felice Anno Nuovo.Alberto
Nick Deloite , Elberton GA
domenica 28 dicembre 2008 09:34:32
Chi e' cagion del proprio mal non pianga se' stesso.Avete notato il
Franca Losi , Italia
domenica 28 dicembre 2008 09:27:40
Chi è Gilad Shalit? Dal contesto credo di capire sia un terrprista di Hamas prigioniero in Israele. Se è così, l'articolo si conclude in modo monco e ambiguo. Fiamma sta alludendo alla vigliaccheria e indifferenza dell'Europa? O vuol dire qualcos'altro - che io non ho capito?Cordialità e auguri per un 2009 meno cattivo del 2008.
pier luigi baglioni , italia
domenica 28 dicembre 2008 08:31:45
Da ieri mattina si levano lai accorati quanto scandalizzati contro i bombardamenti nella 'Striscia di Gaza'.Tutta questa gente però per settimane ha taciuto quando su Israele piovevano i missili di Hamas.E' questo guardare guercio le cose del medio oriente che mi fa incazzare.
sandra di castro , roma italia
domenica 28 dicembre 2008 07:22:59
CARA FIAMMALE TUE MAILS COSTITUISCONO DAVVERO UN'INFORMAZIONE CORRETTA. I MIEI COMPLIMENTI PER COME SEI RIUSCITA A DIFENDERTI DALLA FAZIOSITA' DEL GIORNALISTA DI SKY IERI. COSA DIRE? CHE COMMENTO LASCIARE? PER FORTUNA NOI EBREI SOFFRIAMO SEMPRE QUANDO TANTA GENTE MUORE. GLI ISRAELIANI HANNO IL DIRITTO DI VIVERE IN PACE. PER ME CHE FACCIO LA PSICOLOGA E' CHIARO QUALE TRAUMA SIA PER LA GENTE, SOPRATTUTTO I BAMBINI CORRERE PIU' VOLTE AL GIORNO NEI RIFUGI. PER ALTRI, CHISSA' PERCHE,' NO...MI HANNO COLPITO ALCUNE IMMAGINI DA SDEROT IN CUI UN BAMBINO CALVO PROBABILMENTE IN CHEMIOTERAPA SI DISPERAVA DURANTE UNO DEI TANTI LANCI DI MISSILI SULLA CITTA'.BUON LAVOROSANDRA
Davide , Roma, Italia
domenica 28 dicembre 2008 06:11:21
Molto bello il suo articolo ed estremamente interessante la sua analisi, ma personalmente ritengo che bisognerebbe colpire i centri di raccolta fondi sparsi per il mondo(anche in Europa e negli Stati Uniti)che garantiscono a queste organizzazioni terroristiche parecchi milioni di dollari tramite il meccanismo delle hawala...
Francesco Birardi , Firenze
domenica 28 dicembre 2008 02:42:22
Gli europei - tanto i governi che i cittadini - non saranno capaci di far altro che pregare i due contendenti di sospendere le ostilità, mettendoli con ciò stesso sullo stesso piano, e lasciando chiaramente intendere che questa sospensione delle ostilità se la aspettano sopratutto da Israele, che - evidentemente - dovrebbe sopportare il lancio dei razzi sulle sue città senza reagire... Questa è la posizione dell'Europa nei confronti della crisi palestinese.
Luana Migliaccio , Cassano Spinola/Italia
domenica 28 dicembre 2008 00:27:10
L'articolo appena letto è stato scritto prima della difesa israeliana contro i missili subdoli di Gaza. Ciò che penso è semplice, la difesa non poteva essere ulteriormente procrastinata. E' ancora presto per sapere se si allargherà ad un ground attack o se rimarrà circoscritta alla IAF. Come al solito, rimango sbalordita della codardia e dell'eccesso di diplomazia con cui la comunità del Western World "scarica" Israele, comunità occidentale sempre pronta a trincerarsi dietro le stesse human casualties che vengono sbandierata da Hamas. La realtà è che Israele in questi frangenti è lasciato solo. L'ago della bilancia è sempre drammaticamente a favora dei guerriglieri. Lasciamo da parte i paesi arabi moderati (che comunque per finta o per davvero sono obbligati ad attaccare Israele in nome del Panarabismo), ma l'Europa è stupefacente. Questo fatto mi rattrista, perché sono cosciente che il "pre-giudizio" (nel senso etimologico del termine) anti-israele è piu' forte della Ragione.
Mara Marantonio Bernardini , Bologna
sabato 27 dicembre 2008 22:09:19
Israele non può fare miracoli; inevitabili i morti e i feriti -figuriamoci poi se rioccupasse la Striscia; ma questo significherebbe un prezzo troppo alto in termini di vite umane e, sotto elezioni, non è possibile che lo metta in programma-, inevitabili le vittime civili, purtroppo. Ma uno Stato ha il dovere di difendersi dagli attacchi. Ahimé le reazioni del mondo -mi riferisco ai commenti in TV- ci sono state subito, con i piagnistei sulla durezza dell'operazione militare "con la stella di David", l'ipocrisia di mostrare i bimbi di Gaza che fuggono, usciti da scuola, senza che nessuno, dopo aver detto, come nota di colore, che le installazioni militari sono in mezzo alla popolazione, si sia fermato un attimo a riflettere su questo dato. Condoleezza alza il dito: farebbe meglio a farsi una vacanza a Sderot, poi ne riparliamo. Tutti fuori di sé per l'operazione israeliana e silenzio sul bombardamento di missili che dura dal 2005; silenzio sui bambini palestinesi uccisi ieri da "fuoco amico" (li avesse uccisi per errore qualcun altro....); silenzio su Gilad Shalit. Purtroppo Hamas, come notava Francesca Paci stasera, in "pace" perde consensi, mentre in guerra ne guadagna.
Ximena Seguel , Wien, Österreich
sabato 27 dicembre 2008 21:37:28
Ho visto con rabbia e sempre con meno fiducia il servizio del tg1 sul "attacco aereo" israeliano sulla striccia di Gaza. Come è possibile che solo ora si parle della pioggia di missili lanciate da Hamas sui territori israeliani e non si dica che questa azione non è un atacco ma una ben annunciata e mirata risposta di difesa, dopotutto non è un obbligo di ogni stato prottegere i suoi cittadini?. Mi chiedo come reaggirebbe qualsiasi paese europeo (e non solo)se fosse bombardato. Subirebbe il lancio di un solo missile sui propri territori senza reaggire? mi pare che la risposta sia ovvia, anche se per i media e purtroppo per tanta gente "ben informata", Israele non ha il diritto alla propria difesa. È possibile contrastare questo potere che hanno i media per questo consapevole e sistematico complotto mediato ai danni della verità e della giustizia?
Angelo , napoli
sabato 27 dicembre 2008 21:10:29
la reazione di israele mi e' sembrata un po' eccessiva.certo il fatto che hamas si faccia scudo tra a gente, complica le cose.gia' molto tempo fa, sul mio blog, segnalai la possibile minaccia dell'aumento della tensione nelle zone sensibili e della recrudescenza del terrorismo fondamentalista, durante il periodo di transizione nella guida della presidenza usa.i fatti avvenuti in india, la ripresa degli attentati in iraq e l'aumento della tensione a gaza purtroppo mi danno ragione.