Il primo ministro sconfessa il sindaco della capitale e rasserena Ara fat, che vola da Mubarak Netanyahu disinnesca la Congelato l'insediame nto israeliano a Gerusalemme Est
domenica 27 luglio 1997 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Netanyahu stavolta l'ha detto subito e
chiaramente: quella parte di Gerusalemme non si tocca. Anzi, di più :
ha esclamato che si è trattato di un annuncio
irresponsabile. Ras el Amud, una zona situata a Gerusalemme Est, nel
mezzo di un'area interamente palestinese, avrebbe potuto davvero, se
il progetto non fosse stato fermato, diventare una ,
come l'aveva definito Feisal Husseini, il leader gerusalemmitano dei
palestinesi. Il caso è scoppiato qualche giorno fa quando Ehud
Olmert, il dinamico sindaco di Gerusalemme, ha annunciato che era
stato approvato operativamente il vecchio piano per costruire 150
unità abitative ebraiche nella zona situata fra Kfar Shiloah e Har
Ha Zeitim, ovvero a ridosso del Monte degli Ulivi. Si trattava, ha
spiegato, di un terreno acquistato legalmente e con tutte le carte in
regola da un ebreo americano, Edwin Moskovitch, lottizzata e
progettata per l'abitabilità . Praticamente un'isola con un muro di
cinta nel cuore di un villaggio arabo di 11 mila abitanti. Netanyahu,
dice chi gli è vicino, è rimasto per due giorni letteralmente
scioccato dal motu proprio di Olmert, un uomo del Likud considerato a
lui molto vicino, che a quanto sembra lo aveva avvertito solo
velatamente dell'esistenza del progetto di Ras el Amud. Adesso Olmert
risponde che non è affatto detto che si debba cominciare a costruire
domani mattina, che si può aspettare, ma che l'accordo di Oslo non
prevede che gli ebrei non possano costruire a Gerusalemme nelle zone
interne ai confini della municipalità . Perché Netanyahu è stato a
favore della costruzione di Har Homa ed è invece contro costruire a
Ras el Amud? Prima di tutto per una ragione puramente politica:
l'effetto Har Homa si è già sfogato su di lui come una sassaiola,
l'Onu ha votato una pesantissima risoluzione contro Israele solo una
settimana fa; Arafat ha lanciato a causa di Har Homa una campagna che
ha coinvolto l'intero mondo arabo; e la questione di Gerusalemme,
invece di quietarsi, ancor prima di entrare in una fase di
discussione effettiva, è diventata tanto incandescente da non
potercisi avvicinare. Tutto questo non è nell'interesse del Primo
ministro israeliano, che comunque, come si sa, vorrebbe andare ad una
discussione complessiva sullo stato definitivo dei rapporti coi
palestinesi piuttosto che consentire ad Arafat di sfogliare petalo
dopo petalo. Nella sostanza, poi, Ras el Amud è davvero a poche
centinaia di metri dalle grandi moschee, da cui la zona delle
possibili costruzioni è visibile. Dalla grande spianata, se le cose
evolvessero in senso negativo, il Muftì della moschea d'oro potrebbe
scatenare grandi folle verso le costruzioni stesse, senza problemi.
Inoltre la zona del Monte degli Ulivi è sacra a tutti quanti, e
soprattutto ai cristiani. Si scatenerebbe uno scandalo internazionale
di dimensioni colossali. Altro che Minara: la galleria che
costeggiava il Monte del Tempio su cui Netanyahu battè la prima
testata. Qui gli scontri potrebbero portare a una guerra. Har Homa si
trova a Sud della città , molto lontano dalla Città Vecchia e dalla
parte Est abitata dai palestinesi. Altra cosa è il Monte degli
Ulivi, attaccato alla Città Vecchia, arabo nel paesaggio e nella
struttura ambientale. Oggi Arafat si è urgentemente incontrato con
Mubarak ad Alessandria. La sera ha potuto lasciare la città molto
più tranquillo di quando era arrivato. Netanyahu infatti ha mostrato
col suo gesto di aver apprezzato gli arresti che la polizia
palestinese aveva compiuto ai danni di militanti di Hamas e di vari
terroristi nel campo palestinese, dopo che nell'ultimo giro di
scontri, tre uomini con la divisa militare della Palestina erano
stati acciuffati prima di un attentato terroristico. Adesso Netanyahu
ha dato ad Arafat un segnale di grande attenzione, e anche di
sensibilità nei confronti delle sue esigenze proibendo le nuove
costruzioni, e agendo anche contro uomini (Olmer in particolare) che
sono nel suo stesso campo. È un evento nuovo, che va al di là degli
adempimenti dell'accordo di Oslo. Oltre che un atto politico infatti
si tratta anche di un gesto di cortesia; proprio ciò di cui Arafat,
a ragione, aveva sempre lamentato la mancanza. Fiamma Nirenstein
