Il presidente iraniano merita il Tribunale internazionale

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Forse molti di noi, andando stasera alla manifestazione di protesta contro Ahmadinejad dell’Iran ospite della FAO a Roma, si chiederanno che cosa si potrebbe fare di più diretto e effettivo per delegittimare il discorso fanatico e carico di violenza del presidente, cui comunque è stato negato qualsiasi incontro con il Governo e col Papa. E tuttavia se non con la guerra, come si potrebbe fermare la sua bomba atomica quasi pronta, la sua politica di violazione dei diritti umani, l’aggressività religiosa che arma Hezbollah, Hamas e minaccia morte a Israele e all’occidente tutto? La risposta c’è anche se parziale, ed è pratica e non violenta. Ma prima di suggerla, leggiamo le ultime uscite del presidente Iraniano prima di imbarcarsi verso Roma. Lunedì in un discorso a ospiti stranieri ha detto: “Il regime sionista criminale e terrorista è alla conclusione della sua opera e presto sparirà dalla carta geografica...”. Se volgiamo il contesto: “E’ iniziata l’era del declino e della distruzione del potere satanico degli USA, la campana del conto alla rovescia dell’impero del potere e della ricchezza comincia a suonare”. Domenica il ministro degli esteri Mottaki a Teheran citava Khomeini“ Se ogni mussulmano getterà un secchio d’acqua su Israele, esso sarà cancellato”. Da tempo l’aggressione verbale ha raggiunto, come dice l’esperto professor Robert Wistrich, la dimensione “biologica”, che sempre precede lo sterminio effettivo: così si chiama Israele “un cadavere puzzolente”,“un topo morto”,“un albero ammarcito”.
E’ legale questo atteggiamento? E’ perseguibile? La risposta è sì, e ce lo dimostra tutta la storia dei detti e degli atti di Ahmadinejad; come fare lo hanno studiato alcuni fra più famosi avvocati dei diritti umani a livello mondiale; con loro lavora e ci fornisce il testo in anteprima il professor Eliahu Richter dell’Università di Gerusalemme. Si tratta di un lungo e dettagliato atto d’accusa secondo la legge intrenazionale. Il primo capitolo è intitolato “Incitamento al genocidio”: gli avvocati, fra cui l’ex ministro della giustizia canadese, l’onorevole Irwin Cotler, il professor Alan Dershowitz della facoltà di legge di Harvard, il professor Gregory Gordon dell’Università del Nord Dakota e il dottor Justus Weiner, del Jerusalem Center of Public Affair di Gerusalemme che hanno lavorato sulla base di un dossier del JCPA. Ahmadinejad potrebbe dunque, vi si dice, essere processato da uno dei tribunali internazionali (ce ne sono quattro) che si occupano di crinmini di guerra per “Incitamento al Genocidio”, per “Minaccia o uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di uno Stato”, per “Perpetrazione di crimini contro l’umanità”, “Promozione di odio e disprezzo contro Israele e il popolo ebraico come giustificazione per il genocidio”; “Violazione del trattato di non proliferazione e delle rusoluzioni del Consiglio di Sicurezza”, “Atrocità di massa contro il popolo iraniano”. Se si legge il documento, risulta evidente il pericolo reale che sottende alle minacce di Ahmadinejad, e che se il mondo vuole evitare un genocidio non inferiore a quello della Seconda Guerra mondiale deve capire che l’Onu ha fra i primi suoi atti creato la Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio con la Corte Internazionale di Giustizia. Se riuscissimo a usare questa convenzione, questo ci renderebbe molto più affidabili di quanto non siamo stati verso i ricorrenti genocidi che infestano il mondo come quello dei Cambogiani, dei Bosniaci, dei Tutsi, dei Sudanesi. Il genocidio dà lampante segno di sé in anticipo: i nazisti lo predicarono largamente; gli Hutu hanno chiamato i Tutsi “scarafaggi” dal 1994; i Serbi invocavano pubblicamente la “pulizia etnica”; in Cambogia le minacce agli “sfruttatori imperialisti” era patente; oggi l’Iran e in coro gli Hezbollah e Hamas chiamano gli ebrei “figli di cani e di scimmie” mentre l’ambasciatore iraniano in Siria Ali Akbar Mohtashemi annuncia di aver fornito agli Hezbollah le armi per distruggere Israele; Nasrallah è credibile quando dice che è “contento che tutti gli ebrei vengano in Israele, così non si dovrà cercarli ovunque”. La predicazione ha sempre accompagnato il genocidio, la fase biologica in cui la vittima viene resa “un cancro”, “una radice infetta” un “parassita” vuol dire che lo sterminio è vicino, sempre che ci siano le armi, e qui ci sono. Una recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la 1674, stabilisce la responsabilità internazionale nel proteggere chiunque sia minacciato di sterminio. Forse sarebbe l’ora di utilizzarla arrestando Ahmadinejad e facendolo rispondere dei crimini elencati. L’autodeterminazioni deve avere il limite del genocidio professato e esaltato.
IRANIAN PRESIDENT DESERVES INTERNATIONAL COURT
Perhaps many people among us, while making their way this evening to the demonstration against Ahmadinejad, guest of the FAO in Rome, will be asking themselves which more direct and effective actions should be undertaken in order to delegitimize the fanatic and violent discourse of the Iranian President, who was denied every meeting with the Government or the Pope. Still, if not with a war, how could be stopped his almost ready atomic bomb, his policy of human right’s violation, the religious aggression that arms Hezbollah and Hamas and threaten to death Israel and the whole West? The answer exists, even if partial, and it is practical and nonviolent. But, before advancing it, let’s have a look at the Iranian President’s last declarations. On Monday, at a gathering of foreign guests in Iran, he said: “The criminal and terrorist Zionist regime has reached the end of its work and will soon disappear off the geographical scene…”. And added, referring to the United States: “The era of decline and destruction of its satanic power had begun, the bell on the countdown of the destruction of the empire of power and wealth has begun to ring”. On Sunday, Iranian Foreign Minister Mottaki quoted Khomeini, saying “if each Muslim throws a bucket of water on Israel, Israel will be erased”. Is a long time since the verbal aggression has reached, as defined by Professor Robert Wistrich, the “biological” dimension, which always foregoes the actual slaughter: thus Israel is called “stinking corpse”, “dead rat”, “rotten tree”.
Is this attitude legal? Is it indictable? The answer is yes, as all the course of Ahmadinejad’s insults and deeds shows us. Some of the world most famous human rights advocates studied how to put this into practice; with them, cooperates Professor Eliahu Richter of the Hebrew University of Jerusalem, providing us with a preview of the text of a long and detailed lawsuit formulated according to international law. Among the lawyers there are former Canadian Minister of Justice Irwin Cotler, Professor Alan Dershowitz from Harward University School of Law, Professor Gregory Gordon from University of North Dakota and Dr. Justus Weiner, of the Jerusalem Center for Public Affairs. Thus is written in the text that Ahmadinejad could be indicted by an International Court of Justice on several charges: “Incitement to commit genocide”, “Threat or use of force against territorial integrity or political independence of any State”, “Perpetration of crimes against humanity”, “Promotion of hatred and contempt against Israel and the Jewish people as prologue and justification for its genocide”, “Violation of the nuclear non-proliferation treaty and UN Securety Council resolutions”, “Commission of mass atrocities against Iranian civilians”.
Reading the document, the actual peril implied in Ahmadinejad’s menaces results evident and it is also clear that, if the world wants to avoid a not inferior genocide to World War II one, it needs to remember that the United Nations, in one of its first acts, has created the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide and the International Court of Justice. If we succeed to implement this Convention, this would make us much more reliable than we have been toward the recurrent genocides that infested, or keep infesting, the world, as it was for the Cambodians, Bosnians, Tutsi, Sudanese. A genocide leaves early signals: the Nazis preached it at length; the Hutu used to call the Tutsi “cockroaches” since 1994; the Serbians invoked openly for years and an “ethnic cleansing”; in Cambodia, the menace pending on the “imperialistic exploiters” was patent; and today, Iran, Hezbollah and Hamas altogether, call the Jews “sons of dogs and apes”, while Iranian Ambassador in Syria, Ali Akbar Mohtashemi, announces his State has supplied Hezbollah with arms for destroying Israel; and Nasrallah is sadly reliable when he says that “if they (Jews) all gather in Israel, it will save us the trouble of going after them worldwide”. Preaching has always come together with genocide. The biological step according to which the victim becomes a “cancer”, an “infected root”, a “parasite”, should make us understand that the extermination is not too far, as long as there are arms – and here there are.
A recent UN Security Council resolution, number 1674, reaffirms the international responsibility to protect every populations threatened by extermination. Perhaps it is time to implement it, arresting Ahmadinejad to make him answer for the listed crimes. Self-determination should be limited when it comes to preaching and exalting genocide.
* nella foto: manifestazione a Piazza di Spagna, martedì 3 giugno (da: www.loccidentale.it)
“Incitamento al genocidio”?Si dovrebbero denunciare pure tutti quelli che "studiano" il talmud, se si vuole avere un po' di coerenza. No?
Simone , Italia- Massa Carrara
Signora Nierenstein buonasera,ho letto per caso un articolo di un giornalista ebreo tedesco,tale Fritjof Meyer, sul numero delle perdite del popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale.Nello specifico caso del lager di Auschwitz.Tale Meyer afferma che il numero totale dei morti è di 510.000 persone,di cui 360.000gasate nei bunker 1 e 2. Io sono stato ad Auschwitz ed ho fatto foto alle targhe commemorative .lì si parlava di 4.000.000 di morti!Cosa c'è di vero e cosa c'è di falso in questa notizia?Spero in una Sua risposta,veramente!
jetset - Libere Risonanze , Ferrara
Gentile Fiamma Nirenstein,ritorno sul suo articolo perché ho visto che qualche benpesante ipergarantista l'ha attaccata per aver dato spazio ai miei due commenti su Ahmadinejad. Vorrei tornare a ricordare innanzitutto l'inutilità dell'ONU. Mi dicano, tali candide anime, se si ricordano un solo episodio in cui l'ONU abbia sventato una guerra od abbia riportato alla ragione un qualunque dittatore. Nel caso di Saddam, l'ONU ha emesso ben 18 risoluzioni in 12 anni che ovviamente sono contate come carta straccia. In particolare, il programma oil-for-food approvato dall'ONU per non far pesare l'embargo sulle spalle degli iracheni, venne abilmente aggirato perché Saddam, una volta ricevuto il cibo, lo rivendeva ricavandone denaro e quindi armi. Quando io scrivo di impiccare gente del genere è proprio perché ogni decisione di embargo promulgata dall'ONU va a riflettersi non sui dittatori, che continuano imperterriti a massacrare, ma sul popolo che paga le conseguenze del pazzo di turno alla guida del paese. Siccome non si può nemmeno pensare di andare da gente come Ahmadinejad con un fiore chiedendo loro gentilmente di entrare in galera e siccome una guerra come quella d'Iraq costerebbe la vita a poveri diavoli che nulla c'entrano, l'unica soluzione è colpire duramente i responsabili applicando la legge del taglione che loro stessi hanno inflitto a tanti innocenti. Questo anche per dare un esempio a tutti coloro che si accingono a percorrere una strada similare. In fondo Norimberga è stata fatta perfettamente giustizia. Tornando all'ONU, tengo a precisare che o un organismo internazionale funziona oppure ci prendiamo per i fondelli. Questo significa che tutti i membri che fanno parte del Consiglio di Sicurezza dovrebbero obbligatoriamente sottostare alle risoluzioni e senza fiatare. Invece molti di essi se ne fregano, giocando secondo regole proprie. Capirà che un simile organismo non potrà mai avere una qualsiasi credibilità. La ringrazio dello spazio concessomi. jetse
jochanan , Italia
ho avuto finalmente la gioia di venire in Israele.. e di trovare la coppia di amici israeliani. Stupendo paese! e stupendo quello che è stato fatto dagli Ebrei! Per quanto insidiato da relativismo e consumismo l'energia morale di Israele è decisamente superiore a quella di altri paesi...Sarebbe un delitto spaventoso se i progetti del folle di teheran anche in minima parte trovassero compimento. Personalmente sono pessimista. Troppo odio che prolifera da troppo tempo. Tempo fa avevo scritto un raccontino di fantapolitica. In breve: Israele cancellato da un paio di shahab atomici, ma lasciando dietro di se una vendetta terribile. un'atomica su teheran, ma altre due lanciate una sulla mecca e una su medina. Spero proprio che quanto accennato resti fantapolitica. Che l'Onnipotente protegga Israele, perchè il futuro sembra più oscuro che mai..
cossunicola , siena italia
Sono perfettamente d'accordo con M.Acca.Il presidente iraniano non è un dilettante. E' un cane da guardia senza pietà. E' stato a suo tempo torturatore, uccisore di suoi stessi connazionali ed ideatore dell'assalto alla ambasciata U.S.A. nel suo paese.
michele pisano , quartu\ italia
Condivido poco di ciò che è stato detto... nel mio blog ho lasciato un mio articolo che fotografa la situazione..www.michelepisano.tk
M.acca , Italia
Forse, non c'è neanche bisogno di fare cose, anche se sempre auspicabili, così clamorose. E' vero che non bisogna perdere tempo, ma è anche vero che molte dittature sono crollate dall'interno o con un efficace movimento nonviolento. Riporto quello che scrive Il Riformista (via InformazioneCorretta): "Mediobanca ed Enel. Assolombarda e Snamprogetti. Ma anche il Ministero per lo Sviluppo Economico e Fata (Gruppo Finmeccanica). La Lista merita la lettera maiuscola e a scorrerla c'è da sgranare gli occhi: nero su bianco c'è un pezzo della elite del capitalismo nazionale, i campioni della impresa italiana accanto alla piccola e media impresa. Tutti invitati al convegno "Possibilità di sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Iran", organizzato dalla ambasciata iraniana e dalla Camera di commercio e industria Italo-iraniana e al quale è intervenuto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad prima di ripartire per Teheran."Ecco se loro non fossero andati sarebbe stato forse meglio. Ottimo, l'aver fatto quelle bellissime manifestazioni di ieri (a proposito, complimenti per l'intervento di ieri al Campidoglio). Se Tiziana Ferrario non avesse fatto l'intervista al TG1 di oggi sarebbe stata un'altra cosa importante. Dare spazio e considerazione ai dissidenti iraniani o manifestare con grande risonanza ad ogni impiccagione, sono azioni altrettanto efficaci. Quindi a mio avviso non solo non dobbiamo dare ad Ahmadinejad questo tipo di considerazione., ma dobbiamo squalificare anche coloro i quali tentano di dialogare con lui. Non ci può essere dialogo con un assassino! Un ultima considerazione: che senso ha invitare uno che si spera collabori per salvare (dalla fame) delle creature umane se poi desidera sterminarne altre ? La FAO (che è a Roma e si può contestare) rileva questa incoerenza?
cossunicola , siena italia
Pakistan? India? Certo. Ma la madre di questo proliferare di tecnici e di commercio senza regole del nucleare è la Russia. O meglio, l'Unione Sovietica che non esiste più politicamente ma vive nella stessa ottica politica. Sono stato in Iran per lavoro qualche anno fa e mi sono trovato di fronte una generazione di trentenni notevoli, direi straordinari. Ma carissimo Stefano, non basta una generazione per cambiare la faccia di una nazione come l'Iran. Spesso anzi le dittature riescono a riassorbirne le spinte più innovative e a usarle per i propri scopi. Uno specchietto per le allodole per noi occidentali che ci facciamo portatori di ideali di libertà globali. Il mondo non funziona così. L'abisso è ad un passo e mentre si tratta con la diplomazia sono ammesse tutte le forme di deterrenza. Quella spionistica, che spesso è la più efficace ma ahimè anche quella impositiva poichè altrimenti ci troveremo come negli USA degli anni venti e trenta dove giovani attivisti pacifisti manifestavano contro l'entrata in guerra del proprio paese contro il nazismo ed il fascismo. D'altronde in questo sito scrivono persone che contestano dichiaratmente i collegamenti fra Hmas, Hebollah e Al Qaeda. Molto divertente se non fosse tragico...
Barbieri Stefano , Modena
Mi domando quando finirà questa staffetta tra i leader mediorientali nel minacciare la scomparsa di Israele..ora c'è Ahmadinejad.La corsa al nucleare che sta avvenendo in Iran è un effetto dell'acquisizione da parte dell'India e soprattutto del Pakistan di ordigni nucleari.Inoltre è chiaro ed evidente che il presidente iraniano attacca Israele per coprire una politica interna fallimentare e per affermarsi (a parole) campione dei popoli oppressi . (Dopo Nasser, Faysal, Saddam ecc..).. patetico veramente... In un qualche modo bisogna fermarlo. Ma, se per fermare Ahmadinejad dovremo accodarci a chi vuole lo scontro armato, (e lo stesso presidente iraniano non lo vuole perchè ha ben altri problemi interni), sarebbe una catastrofe sia per Israele che per i cittadini iraniani che non sostengono il "condottiero degli oppressi in giacca e cravatta". Quindi Strindberg lei ha ragione a stare all'erta, ma manteniamoci tranquilli . e si ricordi che non siamo "noi " contro "loro" e che gli iraniani come gli israeliani non sono due blocchi monolitici senza differenze al loro interno. Altrimenti lo stesso Talmud non esisterebbe..
d.strindberg , Italia
Cara Fiamma, non c'è più tempo per le diplomazie, è tempo di chiamare col proprio nome il nemico: Fiore che ringrazia Ahmadinejad per quello che sta facendo per il mondo, l'accozzaglia che unisce in nome dell' antisemitismo le destre e le sinistre estreme;i sinistri intellettuali delle Università; i politici che hanno fatto dell'ambiguità una regola. La tolleranza con siti che pubblicano infamie come gli scritti di Khalid Amayreh non è più accettabile; così come non è più accettabile che personaggi come Lerner e Ovadia tengano bordone a profilattici metonimici come Vattimo.
Joey Fatigati , Caserta-Italia
Secchi d'acqua sul presidente iraniano e suoi accoliti costituirebbero uno spreco inutile! Basterebbe uno 'sputo' del mondo libero... per annichilirlo! solo se si volesse! e sarebbe uno sputo...ben meritato! Ma forse non ci si rende ancora conto della pericolosità di questo individuo.Joey Fatigati
Davide , Roma - Italia
Senza illusioni miracolistiche, l'iniziativa va presa e perseguita, se non altro per dare un appoggio morale agli ebrei d'Israele.
Carlo , Germania
Gentile On. Nirenstein,ammesso che il tribunale int.le condanni tale verme, come verrebbe applicata la sentenza? Chi andrebbe a prenderlo materialmente per metterlo in galera? Quale sarebbe la reazione di tutti gli stati che fanno affari con l'Iran, tra cui, quelli che forniscono la tecnologia per produrre uranio arricchito? Come verrebbe fronteggiata? Sinceramente, credo che Israele e il mondo occidentale possano difendersi da tali minacce esclusivamente investendo in "difesa". Purtroppo non vedo alternative...un saluto
jetset - Libere Risonanze Weblog , Ferrara
P.S: dimenticavo, io sono per l'impiccagione immediata sia di Mougabe che di Ahmadinejad. Li si invita a Roma, poi zac, li si acchiappa e li si appende, status diplomatico o no. Così si fa giustizia, altroché ONU.
Alessandro , Pescara, Italia
Cara Fiamma,Ahmadinedjad merita eccome di essere processato da un Tribunale Internazionale. Ormai ad ogni uscita esterna un odio nero e senza pari verso Israele e quindi verso le virtù del nostro amato e grande Occidente mentre avrebbe ben altro a cui pensare. L'economia persiana è in crisi, solo il petrolio mantiene in vita una dittatura che annichilisce quella cultura che è stata grande e florida, i diritti umani sono calpestati, il rispetto delle minoranze ormai è al minimo. Bisogna protestare e isolare questa dittatura perversa. Le tue parole in questo hanno una missione importante.
Romain , Italia
il presidente iraniano dovrebbe essere incriminato, se e quando mette piede in Italia, proprio come Pinochet veniva incriminato quando andava all'estero; e anche Mugabe
jetset - Libere Risonanze Weblog , Ferrara
E Lei crede che l'ONU produca mai qualcosa che non sia carta straccia o Gran Galà mondani?E' ora di cacciare a pedate tutti i diplomatici-fantoccio, radere al suolo il palazzo di vetro e farci un parcheggio, almeno NY potrà vivere con un meno traffico...