IL PREMIER ISRAELIANO « VORREI VEDERE VOI AL NOSTRO POSTO: CI DOBBIAMO DIFENDERE» Gaza, Olmert respinge le critiche della Ue
martedì 11 luglio 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
GERUSALEMME
L’ onda lunga della vittoria al Mondiale è arrivata anche sulla conferenza
stampa di Ehud Olmert, tenutasi ieri a Gerusalemme. Il primo ministro
israeliano ha infatti concesso ai corrispondenti italiani il privilegio di
aprire e chiudere l’ incontro con la stampa estera. Non solo: le
congratulazioni al nostro team e il racconto della sua serata in famiglia di
fronte alla tv (« Si scontravano le squadre di due Paesi amici, ma ho provato
grande emozione nel vedere le bandiere sventolare nelle piazze di Roma» )
hanno aperto il confronto con la stampa. Un confronto teso e spinoso, che
Olmert ha deciso strategicamente di affrontare adesso che vede in forse il
sostegno del mondo a Israele. Con la faccia pallida e tirata di un premier
in guerra, si è rivolto all’ Europa in particolare, che gli pare non voglia
capire l’ operazione di Gaza.
Nonostante l’ esordio calcistico, il premier è apparso crucciato. Uno dei
momenti più tesi si è avuto con la risposta a un corrispondente della « Bbc» ,
che gli chiedeva conto dei disagi e delle perdite palestinesi per mano
israeliana. « Non mi ricordo - gli ha risposto Olmert - che l’ Unione europea,
mentre piovevano mille missili sulle città israeliane provenienti da Gaza,
da noi interamente consegnata in mano palestinese, abbia mai condannato chi
semina paura, perdite, rovina civile ed economica fra la popolazione
innocente. E inoltre, vorrei vedere che cosa farebbe l’ Inghilterra o
qualsiasi altro stato le cui città , scuole, ospedali, fossero bombardate
quotidianamente. E ciò nonostante, noi salvaguardiamo la popolazione civile
palestinese con tutte le nostre forze, e cerchiamo solo gli uomini armati, i
terroristi» .
Olmert ha risposto, a volte con ironia, sul perché Israele è rientrato nella
palude di Gaza. Perché ha tagliato l’ elettricità ? Perché la popolazione di
Gaza deve soffrire i bombardamenti degli aerei che sorvolano continuamente
la Striscia, sovrappopolata e povera? Olmert ha descritto l’ operazione come
una pura risposta al terrorismo, senza nessuna ambizione di controllo
territoriale e politico. « Abbiamo due scopi - ha detto -: far cessare il
fuoco dei Qassam e riportare a casa il caporale Gilad Shalit. Gaza conserva
l’ energia elettrica per il settanta per cento: il black out riguarda solo
alcune aree strategiche. Per il resto, noi seguitiamo a fornire ai
palestinesi tutti i beni fondamentali per la loro vita: acqua, medicine,
cibo. Come sempre. Vi prego di verificare quale dei Paesi che si dichiarano
loro grandi amici fa lo stesso» .
Olmert rifiuta seccamente l’ idea di trattare con Hamas, perché « ha formato
un governo che non è solo un fiancheggiatore, un simpatizzante del
terrorismo. No, è un governo terrorista esso stesso, con lo scopo dichiarato
di distruggere Israele. La soluzione di due stati per due popoli non fa per
Hamas. Non la vuole, non gli interessa. Dite che Hamas è legittimo in quanto
democraticamente eletto? No, Hamas si approfitta della democrazia per
gestire un potere terrorista e totalitario» . Il premier ha inoltre respinto
al mittente la proposta di Khaled Meshaal, leader di Hamas che risiede a
Damasco, di uno scambio di prigionieri per uscire dalla crisi: « Con Meshaal
non si tratta» .
Olmert in realtà spera in Abu Mazen, anche se non ha intenzione di
intervenire direttamente negli affari interni dei palestinesi: « Speriamo che
reagiscono da soli: tutto il loro popolo soffre a causa di Hamas» . La
prospettiva di Olmert è ancora quella di ripercorrere la strada di Sharon:
la separazione dai palestinesi, abbandonando gran parte del West Bank.
Nonostante per ora lo sgombero da Gaza non abbia certo dato risultati
brillanti.
L’ altra grande preoccupazione - a detta di Olmert - che sovrasta il Medio
oriente è la leadership in Iran. « Un grande Paese» in mano a un personaggio
come Ahmadinejad, « uno degli antisemiti più estremisti di ogni tempo» , che
solo pochi giorni fa ha ripetuto che « l’ Islam sarà soddisfatto solo quando
l’ entità sionista sarà completamente disintegrata» . Olmert ha aggiunto che
la combinazione del fanatico antisemitismo di Ahmadinejad con le sue
ambizioni nucleari è « molto, molto minaccioso» . E che « sulla base della
storia del mio popolo» , egli non ha intenzione di mostrare « nessuna
tolleranza» . E spera che gli Stati Uniti, insieme con Ue, Russia e Cina,
saranno capaci di fermare la minaccia.