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IL NEO CATALOGO DEL POLITICAMENTE CORRETTO LIBERALI E CODINI

domenica 3 settembre 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein IL nuovo politically correct, se non ve n’ eravate accorti, sta già rapidamente trasmigrando dalla politica ai salotti: siete fuori se per caso non ritenete che si debba rivedere la legge sull’ aborto; siete dei poveri stupidi se non c’ è dentro di voi un autentico orrore etico nel nominare con moto pensoso e perplesso ogni impresa scientifica che implichi la genetica; siete immorali e anche inaffidabili se spiegate che ci sono magnifiche speranze di guarigione per i malati, e di sfamarsi per il mondo in via di sviluppo nelle tecniche di clonazione. Rosi Bindi potrebbe sospettarvi di tenere per qualche multinazionale farmaceutica con base americana. Siete miseri se non intravvedete anche voi l’ ala della trascendenza nella marcia dei giovani cattolici su Roma e siete poveri di spirito se vi sembra che in fondo le convinzioni di chi è religioso siano sacre, ma non necessariamente interessantissime. Nei giorni della Rivelazione di Fatima, per la prima volta l’ aspettativa mediologica fu pari a quella che avrebbe avuto l’ impatto di una cometa scientificamente certificato dagli addetti ai lavori: improvvisamente l’ Italia silente attese l’ inattendibile, senza quella cordiale attenzione un po’ , scusate la parolaccia, distaccata con cui una mente moderna può guardare per esempio in Israele alle profezie cabalistiche di un grande santone come Baba Sali, pure personaggio « ora defunto» di certificato peso teologico e religioso, o in America i cristiani alle esternazioni di leader millenaristi pure forti e significativi. Ed è fantastico che un domenicano di alta cultura e posizione gerarchica invitato al programma di Gad Lerner su Pio IX abbia sorridendo affermato che « è bello» che il Papa rapisse allora il bambino Mortara alla sua famiglia ebraica per farlo cristiano, perché i genitori hanno la loro importanza ma Dio e la salvazione ne hanno ben di più . Si è assistito qui alla novella e inedita affermazione nell’ era contemporanea del Bene superiore cristianocentrico, così evidente da non dover essere neppure giustificata storicamente. Forse presto apprezzeremo le stragi crociate. La verità è che la cappa culturale che fu costruita all’ insegna dell’ incontro fra comunisti e cattolici, lungi dal cadere s’ è estesa. Ed è forse politica poco lungimirante quella per cui Silvio Berlusconi caccia nei territori cattolici senza essersi posto due domande basilari: sono essi ideologicamente compatibili con la sua proposta di svolta modernizzatrice? Oppure, l’ esser supino al vecchio standard vincente, dalla famiglia all’ anti americanismo, perché di questo si tratta, renderà alla fine poco credibile la sua proposta? Secondo noi, nello scontro ormai tutto politico sulla sessualità , il genere, la maternità , l’ infanzia, il matrimonio, il divorzio, c’ è qualcosa che ha molto a che fare con i rapporti di alleanza all’ interno del Polo, ma non con la modernità né con la libertà . Non era difficile capire come comunisti e cattolici desiderassero insieme una società etica; molto più difficile immaginarsene una liberale e insieme codina. Sarebbe comunque una liberazione anche per i cattolici sentirsi liberi di scegliere la loro vita e i loro santi senza dietro quel codazzo di politici falsamente entusiasti.

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