Fiamma Nirenstein Blog

Il Governo risponde all'interrogazione sulla candidatura iraniana al Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU

mercoledì 21 aprile 2010 Attivita parlamentari 4 commenti

IRAN: NIRENSTEIN, OK ITALIA SU NO PER CONSIGLIO DIRITTI UMANI ONU

(AGI) - Roma, 21 apr - "Il 13 maggio verra' rinnovato il Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu con sede a Ginevra, che eleggera' 14 nuovi membri su 47 per un mandato di tre anni. L'Iran ha presentato la sua candidatura per il gruppo asiatico e, nonostante il record di violazioni dei diritti umani che caratterizza questo regime, esistono i presupposti legali e politici per una sua vittoria, che rappresenterebbe un vero oltraggio alla massima istituzione internazionale preposta al rispetto dei diritti umani nel mondo". Lo afferma Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera. Nirenstein aggiunge: "Ho quindi presentato nei giorni scorsi un'interrogazione al Ministro degli Esteri per sapere in che modo l'Italia intenda opporsi a questa eventualita'. La risposta che ho ricevuto ieri in Commissione Esteri e' stata rassicurante, anche se il percorso e' ancora in salita. Nella risposta, presentata dal Sottosegretario Scotti, si legge infatti che "il Governo italiano, condividendo le medesime preoccupazioni dell'On. Nirenstein, ha contribuito ad avviare la riflessione in corso in ambito europeo per scongiurare la possibilita' che Teheran risulti effettivamente eletta. [...] Pertanto, l'Italia ha proposto ai partner di ripetere quanto avvenuto in occasione della candidatura della Bielorussia nel 2007, quando l'UE decise l'invio, da parte della Presidenza, di una lettera a tutta la membership dell'ONU per ricordare i principi di rispetto dei diritti umani che dovrebbero ispirare la candidatura al Consiglio Diritti Umani. Gli altri Paesi, e in particolare la Germania, hanno appoggiato la nostra proposta. L'Alto Rappresentante inviera' pertanto a breve una lettera a tutta la membership dell'ONU, dai contenuti simili a quella del 2007". Mi reputo soddisfatta della risposta e dell'iniziativa italiana. Tuttavia, considerato che Ahmadinejad e' stato in passato in grado di utilizzare piu' volte, riscuotendo notevole successo, il palcoscenico dell'Onu - anche quello di Ginevra - come tribuna per propagare la sua politica di odio, la promessa della distruzione dello Stato d'Israele e la sua strenua difesa del regime teocratico che pratica la condanna a morte di dissidenti e omosessuali, temo che possa esercitare in questo ultimo periodo di "campagna elettorale" una forte pressione sui 4 candidati del gruppo asiatico affinche' una loro rinuncia ne assicuri l'entrata nel Consiglio, o che si impegni a rinnovare quella maggioranza automatica, che finora e' stata cosi' efficiente e compatta da far approvare ben 27 risoluzioni contro Israele su un totale di 33 risoluzioni passate dal Consiglio per i Diritti Umani dal 2006 al 2009. Auspico quindi che l'Italia e gli altri paesi democratici, in questi pochi giorni rimasti, mettano in campo ogni iniziativa possibile per evitare questa ennesima occasione di dequalificazione e perdita di significato delle Nazioni Unite stesse".(AGI)

Interrogazione a risposta in Commissione Esteri
n. 5-02731 di Fiamma Nirenstein, "Sulla candidatura dell'Iran al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite"

Al Ministro degli Affari Esteri

Premesso che

L’Iran ha presentato la propria candidatura per ottenere un seggio triennale presso il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu a Ginevra;

Considerata l’imminenza dell’elezione dei nuovi membri, prevista per il 13 maggio;

Dato che il Consiglio per i Diritti Umani viene sovente orientato nelle sue scelte da maggioranze automatiche troppo spesso determinate da convinzioni antioccidentali;

Considerato che il Ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha preannunciato la contrarierà del suo paese all’ingresso dell’Iran presso tale organismo e ha chiesto ai colleghi europei di mobilitarsi contro la candidatura iraniana, che risulta ogni giorni più forte;

per sapere

se e come l’Italia, seguendo la propria tradizione di difesa dei valori della liberà e tenendo conto delle continue violazioni di diritti umani in particolare nei confronti di oppositori politici, omosessuali e donne, intenda opporsi a questa eventualità.

8 aprile 2010

TESTO DELLA RISPOSTA (20 aprile 2010)

Come noto, l'Iran ha presentato la propria candidatura al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il mandato 2010-2013. Le elezioni si terranno nell'ambito dell'Assemblea Generale a maggio 2010.
Il Gruppo Asia, cui appartiene Teheran, avrà diritto a 4 posti. Finora 5 Stati - Iran compreso - hanno presentato la propria candidatura. Pertanto, la candidatura dovrà concorrere con quelle di altri 4 Paesi. Non esistono al momento segnali di intenzioni di ritiro di una delle candidature concorrenti.
Per risultare effettivamente eletti, è necessario il voto favorevole della maggioranza dei 192 Paesi membri dell'ONU. Un traguardo non facile da raggiungere, soprattutto se si considera che la risoluzione dell'Assemblea Generale 60/251, istitutiva del Consiglio Diritti Umani, prevede che, nell'eleggere i membri del CDU, gli Stati debbano tenere in considerazione gli standard di tutela e promozione dei diritti umani dei vari candidati.
Vale la pena ricordare, a tal proposito, come la risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Iran, che è stata presentata dal Canada e co-sponsorizzata dall'Italia e dagli altri partner UE alla 64a sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU, è stata approvata nel dicembre scorso con 74 voti a favore, 49 contrari e 59 astenuti, con un considerevole incremento rispetto al 2008. In quell'anno, infatti, la stessa risoluzione era stata approvata con 69 voti favorevoli, 54 contrari e 57 astensioni. Ciò dimostra una significativa riduzione dei Paesi che contrastano i tentativi della comunità internazionale di condannare la performance sui diritti umani di Teheran.
Tutto ciò premesso, il Governo italiano, condividendo le medesime preoccupazioni dell'onorevole Nirenstein, ha contribuito ad avviare la riflessione in corso in ambito europeo per scongiurare la possibilità che Teheran risulti effettivamente eletta. Tale eventualità, infatti, comprometterebbe seriamente la credibilità del Consiglio Diritti Umani - il cui compito è proprio quello di promuovere la tutela dei diritti umani e i cui membri dovrebbero rappresentare degli «esempi» in tal senso.
Pertanto, l'Italia ha proposto ai partner di ripetere quanto avvenuto in occasione della candidatura della Bielorussia nel 2007, quando l'UE decise l'invio, da parte della Presidenza, di una lettera a tutta la membership dell'ONU per ricordare i principi di rispetto dei diritti umani che dovrebbero ispirare la candidatura al Consiglio Diritti Umani.
Gli altri Paesi, e in particolare la Germania, hanno appoggiato la nostra proposta. L'Alto Rappresentante invierà pertanto a breve una lettera a tutta la membership dell'ONU, dai contenuti simili a quella del 2007.
La discussione in ambito UE proseguirà nei prossimi giorni e non è esclusa la possibilità che l'Unione adotti ulteriore iniziative in questo senso.

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Dounia Ettaib , Italia
 lunedì 26 aprile 2010  15:33:38

cara Fiammabravissima vai avanti cosìun abbraccio,Dounia



franco , pozzo d'adda(mi)
 giovedì 22 aprile 2010  20:00:48

Dopo aver fatto l'errore che l'occidentefece negli anni 70 quanto per numerosierrori fece si che una nazione ambiguacome il Pakistan di produrre la bombaatomica,ora spero che non ci sia lo stesso lassismo nei confronti dell'iranpoi dobbiamo prendere l'onu per quelloche e' una banda di manigoldi.distinti saluti Franco



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 giovedì 22 aprile 2010  19:53:51

fa bene, il Governo a scongiurare il pericolo che l'Iran sia ammesso, non bisognava neanche dargli il permesso di presentare la domanda. Cmq, si sa..Un abbraccio, Ilaria A.



Veronica Sica , Roma
 giovedì 22 aprile 2010  18:27:02

Si, sarebbe un crimine approvato dagli Stati europei se all'Iran fosse data la possibilità di sedere tra i membri del Consiglio Diritti Umani dell'Onu. Significherebbe ,anche,tradire tutti coloro che nel Consiglio credono. Veronica



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