Fiamma Nirenstein Blog

Il direttore del comitato ebraico: presi tra due fuochi, pensiamo a emigrare

martedì 11 marzo 2014 Il Giornale 2 commenti

Il Giornale, 11 marzo 2014

Gerusalemme - «La verità - Edward Dolinsky, direttore generale del Comitato Ebraico dell'Ucraina, fa un sorriso amaro - è che ogni ebreo in Ucraina, a Kiev, a Odessa, e anche in Crimea si sta chiedendo se non sia il caso di emigrare in Israele. Compreso io stesso». Gli ebrei ucraini di nuovo si sentono minacciati, pesano su di loro memorie feroci (il più famoso l'eccidio di Babi Yar) dell'endogeno antisemitismo del loro Paese, dove pure hanno dimorato da millenni. Già negli anni Novanta 350mila ebrei ucraini sono diventati cittadini israeliani. Adesso ne sono rimasti fra i 300 e i 400mila, di cui 15mila circa in Crimea.
 
Dolinsky confessa di essere venuto a chiedere aiuto insieme al Presidente del Comitato il parlamentare e mecenate Oleksandr Feldman. A pochi passi dalle mura della Città Vecchia, Dolinsky e Feldman sono amari e ironici: il governo israeliano non ci ascolta; la prudenza diplomatica è incomprensibile anche se capiscono che Putin è un argomento delicato specie da quando gli Usa si mostrano freddi; nessuno paga le spese di nove feriti trasportati in un ospedale israeliano; l'Agenzia Ebraica non ha fatto niente; la Knesset doveva per due volte tenere un dibattito in aula, e lo ha cassato... insomma gli ebrei ucraini vorrebbero che Israele, dice Dolinsky, si occupasse di più di «un popolo che lotta per la libertà», che dicesse qualche parola contro Putin: «Se Putin decide di "proteggere", come dice lui, tutti i cittadini di lingua russi, qui ce ne sono più di 2 milioni. Vedrete presto i carri armati», scherza. Secondo Feldman «l'antisemitismo in Ucraina ha fatto paura nel 2012, quando Svoboda ha acquisito potere alle elezioni e si è svegliato l'odio tipico dei Paesi dell'Est. Ma dopo poco, per l'intervento dell'Unione Europea, aggredire, incolpare gli ebrei è diventato vergognoso, in piazza gli ebrei ci sono stati come gli altri, le aggressioni antiebraiche sono ridotte a zero, Putin tenta di affermare che è là con i soldati per difendere le minoranze, ma anche da parte russa gli ebrei non godono certo di una storia tranquilla».

Fra due fuochi: in Crimea la comunità ebraica, anche se per una parte si allinea all'opinione degli altri abitanti che a Simferopol vedono come inevitabile tornare nel ventre della Grande Madre Russia, denuncia episodi come quello di una settimana fa: alle 4 di mattina un uomo ha scritto sulla porta di una sinagoga: «Uccidiamo gli ebrei», gli odiati Zhids. Ma in Crimea non c'è mai stato molto antisemitismo, gli ebrei, dice Dolinsky, in gran parte pensano che non vogliono i russi a salvarli. Per esempio il giovane rabbino Misha Kapuskin tenendo aperta la sinagoga sfregiata l'ha ornata con una bandiera ucraina e una israeliana. Ma gliultra-nazionalistiantisemiti in Ucraina arrotano le spade per le elezioni. Più di tuttisuscita preoccupazione, oltre a Svoboda, il neonazista Yarosh. Il suo movimento Pravyi Sector ha avuto un ruolo nella cacciata di Viktor Yanukovich e può contare su gruppi paramilitari. Yarosh andrà alle elezioni, forse in Parlamento. In Crimea d'altra parte le nostalgie comuniste antisemite non ci metteranno molto a venire a galla. Sì, forse le agenzie di viaggio possono cominciare a staccare i biglietti Kiev-Tel Aviv a meno di un miracolo, anzi due.

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Alessandro Armaroli , Brescia, Italia
 martedì 11 marzo 2014  17:45:42

Quello che sta succedendo in Ucraina, e soprattutto in Crimea, mi riporta alla memoria gli antefatti dell'invasione tedesca della Cecoslovacchia del marzo 1939 (a salvaguardia dei tedeschi dei Sudeti) e quella della Polonia del settembre 1939 (con la scusa del corridoio di Danzica) in collaborazione con l'URSS di Stalin. Mi fa ricordare il sanguinoso intervento sovietico in Ungheria del 1956 e quello a Praga nel 1968/1969. Mi fa riflettere su quanto avvenuto non molto tempo fa in Afghanistan, in Georgia e in Cecenia. Di nuovo si vedono sventolare bandiere del PCUS sotto le statue di Lenin, di nuovo si attaccano gli Ebrei e si accusa l'occidente loro complice (CE, Nato, Chiesa cattolica, ecc.) di volersi intromettere in cose che non lo riguardano. Non sembra di sentire una musica già sentita? Prego Dio di sbagliarmi!



vito cartolano , roma italia
 martedì 11 marzo 2014  12:25:01

Cara Fiamma, per quanto ne so, gli ucraini collaborarono coi nazisti nella caccia all'ebreo. Sostenere che in Ucraina la sola idea di entrare in Europa, faccia passare le pulsioni antisemite, mi sembra azzardato.Prova ne sia il fatto che gli ebrei fuggono dall'europeissima Francia.Ricordando che la Crimea è stata russa fino al 1954, non è possibile stabilire con certezza chi abbia torto tra ucraini e russi, quindi non vedo perchè un organo, come la Knesset, che per fortuna non è afflitto dalla retorica, dovrebbe prendere posizione come Obama, che nella vicenda ucraina ha un interesse legato alla politica di potenza americana (e quindi, non si atteggiasse a paladino..).Quel che mi meraviglia è che la Knesset non impegna il proprio Governo a intervenire presso la Russia limitatandosi semplicemente a chiedere misure di tutela della minoranza ebraica della Crimea.E se ti dicessi che Putin a solo messo "i puntini sulle i"? (leggi cosa dice sull'argomento il Blog di Grillo: non lui, ma gente informata e disincantata)



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