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Il caso Rai infuria nelle tv e radio d’ Israele All’ alba l’ anchorman dice: che strani i giornalisti italiani

giovedì 19 ottobre 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein GERUSALEMME Alle sei e mezzo di ieri mattina lo scandalo è scoppiato, dopo che già la sera prima il famoso commentatore di cose arabe vi aveva fatto accenno al telegiornale del primo canale. Ironico e distaccato come sempre, Gabi Gazit, l'anchorman del tg della rete due del mattino, un contenitore di notizie e commenti indispensabile alla classe dirigente israeliana, si è messo a ridere leggendo a pagina dieci del giornale Haaretz : « Che strana idea dell'informazione che hanno i giornalisti italiani. Sentite questa» : e ha letto l'annuncio di Riccardo Cristiano su Al-Hayat al-Jedida che metteva in croce i colleghi di altri telegiornali e prometteva lealtà ai patti contratti con l'Autorità Palestinese garantendo che mai la Rai avrebbe filmato a quel modo. "Ci farebbe molto piacere sentire cosa ha da dire il giornalista in causa. Sarebbe bello sapere se, come dice, non avrebbe filmato quell'episodio, che cosa avrebbe trovato interessante. Ci piacerebbe sapere cosa intende per informazione. Siamo qui per le prossime due ore» . Invece nelle due ore successive si è mossa tutta la macchina dell'informazione israeliana già da tempo preoccupata per quello che appare come un atteggiamento molto sbilanciato della stampa estera in questi tempi di conflitto: « Per noi - dice un personaggio di altissimo rango che siede molto vicino al primo Ministro - l'autodenuncia del giornalista italiano di sottostare alle regole dell'Autorità palestinese, è stata in fondo la chiave per capire perché c'è un'informazione così poco oggettiva nei nostri confronti. Motivi ideologici? Paura? Questo è difficile dirlo, ma certo qualcosa che viola vergognosamente le regole dell'informazione. Eppoi, è ignobile che la televisione di Stato italiana abbia messo nei guai giornalisti italiani di altre reti; che parli di "procedure di lavoro" concordate, che prometta di essere bravi... E' una totale rinuncia a ogni criterio di professionalità » . Dunque, dopo che la televisione ha lanciato il sasso nello stagno, il governo si è mosso già di mattina con la sospensione del tesserino giornalistico a Cristiano: « Solo una sospensione, finchè i fatti siano verificati - specifica Noam Katz, che fa parte dello speciale Ufficio stampa messo in piedi in questi giorni - E non pensiate che qui si facciano processi sommari ai giornalisti: anzi, l’ immediata decisione della Rai è stata accolta qui come un segno di responsabilità professionale. Può darsi che Riccardo Cristiano, nell'ambito del giornalismo italiano, sia un caso molto particolare» . La radio per tutto il giorno ha fatto dibattiti sulla stampa estera prendendo come esempio negativo il caso italiano. E gli italiani hanno ricevuto telefonate di sorpresa e disappunto: « Quando ho letto l'articolo alle 6 di stamani, non credevo ai miei occhi - dice Beniamino Lazar, presidente della comunità italiana in Israele - l'ho dovuto leggere due volte. Ho avuto una sensazione di vergogna. Abbiamo fatto una riunione fra alcuni responsabili della nostra comunità per scrivere un documento poi mandato all'ambasciatore. La Rai dovrebbe verificare chi manda sul campo: proprio quando mi cominciavo a rallegrare dell'equilibrio dell'altro corrispondente Claudio Accardi, abbiamo dovuto renderci conto che invece Cristiano era smaccatamente favorevole alla parte palestinese» . Alle cinque del pomeriggio la televisione israeliana ha mandato in onda un dibattito cui partecipava anche l'ambasciatore israeliano Millo con Nachman Shai, l'attuale star dell'informazione israeliana. Si è vista anche la vignetta di prima pagina della « Stampa» . Shai si è detto allarmato dall'episodio di Cristiano: « Lungi da noi esercitare qualsiasi tipo di censura, come credo si veda benissimo dalle immagini e dagli articoli che escono da qui: ma un minimo di lealtà quanto meno alle regole democratiche, a questo non siamo disposti a rinunciare» . « Tutto il giorno - racconta l'ex vicesindaco italiano di Gerusalemme David Cassuto - sono stato bombardato di scherzi pesanti sulla professionalità e la rettitudine degli italiani. E' pesante. Fra me e me penso che finalmente capisco le ragioni di un'informazione e quindi di un'opinione pubblica tanto ignorante su Israele» .

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