Fiamma Nirenstein Blog

Il caos Siria sconfina in Israele: ragazzo ucciso

martedì 24 giugno 2014 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 24 giugno 2014

Il terremoto mediorentale bussa rumorosamente alla porte di Israele dal confine siriano, e lo Stato ebraico risponde senza sottintesi: non toccate i nostri confini. La premessa è tragica, ovvero il primo morto israeliano causato da proiettili siriani, ed è un ragazzino di 14 anni, arabo israeliano, Muhammed Fahmi Krakara. Appena iniziata la vacanza estiva ha chiesto al padre, un tecnico addetto alle strutture di sorveglianza fra il Golan e la Siria, di accompagnarlo. Il povero padre ha accettato, e ambedue, insieme a un terzo operaio, sono stati raggiunti verso le undici di mattina da un missile Nun Tet, molto preciso e di grosse dimensioni, mirato al camion su cui sedevano, e che ha ucciso Muhammed, ferendo lui e l'altro lavoratore. Il bellissimo volto del bambino, che campeggia su tutti i giornali,ha suscitato l'emozione di Netanyahu: in un messaggio (la altri tre adolescenti, quelli rapiti da Hamas) ha promesso alla famiglia di non lasciare impunito l'attacco e ha poi aggiunto che se necessario, agirà con più forza.

Ma chi è stato? Le forze di Assad o quelle dei ribelli ormai legati all'ISIS, l'organizzazione qaedista che in Siria si chiama Jabat al Nusra? Israele ha utilizzato la logica classica: responsabile è il governo al potere, e così ieri notte l'aviazione israeliana ha bombardato nove postazioni strategiche, carri armati, batterie di artiglieria, depositi e basi militari al confine, in zone controllate da Assad. Dalla Siria le fonti governative tacciono, Assad ci pensa due volte, ma un osservatorio per i diritti umani (situato a Londra, difficile verificarne la credibilità) denuncia l'uccisione di dieci soldati siriani. Nel passato Israele è stato più volte accusato di essere alleato coi ribelli, e di converso, i ribelli di essere traditori della patria. Non è la prima volta che Israele attacca obiettivi siriani dopo essere stato colpito, ma non lo aveva mai apertamente dichiarato, e anzi quando gli Stati Uniti avevano rivelato a marzo un attacco a depositi di missili destinati agli Hezbollah, Israele aveva manifestato il suo disappunto.

Adesso il ministro della difesa Moshe Ya Alon ha dichiarato che in caso di attacco "risponderemo aggressivamente contro ogni provocazione e violazione della nostra sovranità". Che cosa sta succedendo? E' del tutto evidente a Israele anche il fronte dei ribelli è molto pericoloso, sempre più attratto dall'integralismo islamico dell'ISIS e dalla facilità delle sue conquiste che cambiano i confini del Medio Oriente. Israele, la preda prelibata, è oltre o confine. Le truppe dei pazzi dell'ISIS ha già distrutto il confine Iraq-Siria, sta attentando con successo a quello Giordano, ha già disfatto il bordo fra la Siria e il Libano. Prima era la Siria l'occupante del Libano, e oggi sono gli Hezbollah, sciiti libanesi, a estendere il loro braccio armato in Siria.In altri termini, non ha esagerato Israele a prendersela con Assad? ll pericolo non è fra i ribelli?

La risposta è che il fronte di Assad-Iran-Hezbollah resta per il Israele il più aggressivo, almeno per ora. Israele ha riaffermato l'inviolabilità del suo confine di fronte a loro. Gli Hezbollah, milizia terrorista che ha combattuto accanto a Assad dall'inizio, ha perduto già 500 uomini, ma vuole in cambio un confine aggressivo contro Israele. Nasrallah, nel suo ultimo discorso ne promette la distruzione, il suo scopo e il suo ostacolo principale verso il grande califfato sciita che ormai comprende Iraq e Siria. Israele deve evitare innanzitutto di avere un confine con l'Iran, anche se capisce che il resto è jihad islamica, e che anche Hamas ne fa parte.

 

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Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 mercoledì 25 giugno 2014  18:30:07

Cara Fiamma,a meno di improbabili bombardamenti massivi dell'intero territorio di Israele (difficilmente li farebbero se non con armi atomiche con effetti risolutivi), temo che questo stillicidio terroristico continuerà.Si troveranno sempre delinquenti islamici disponibili.Il fatto che sia stato ucciso (anche se occasionalmente) un ragazzo islamico, cittadino di Israele, dovrebbe fare riflettere i nemici.Il punto è che ci sono molti islamici cittadini di Israele, che NON SONO OBBLIGATI a stare lì, ed evidentemente si trovano bene, qualunque cosa dicano i loro sodali di origine, ma di fatto STRANIERI, ed anche, loro VERI NEMICI.Non credo che andrebbero a vivere VOLENTIERI negli INFERNI di SHARIA che stanno al di là dei confini.Probabilmente è anche questo pensiero che suscita l'odio furioso dei nemici: l'esempio di una vera democrazia che mostra come SI POTREBBE VIVERE se si impedisse ai fanatici di prevalere.Un altro spunto di riflessione: ma le donne islamiche sono VERAMENTE SODDISFATTE del loro stato?Ci sono segnali di crescente insofferenza: donne turche, algerine, tunisine, pakistane, afgane e di altri Paesi islamici.Forse una "rivoluzione rosa" potrebbe cambiare le cose in meglioMi piacerebbe sapere cosa ne pensano le cittadine israeliane islamiche.



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