Il Califfato ora si allarga fino al Mediterraneo
Sarebbe l'ora che si cominciasse a realizzare il fatto che il Medio Oriente è tutto un campo di battaglia in cui il Califfato combatte duramente, uccide, vince, si espande; in cui i civili non esistono se non come vittime, pedine; in cui il fanatismo islamista si paluda di esecuzioni di massa, morti, teste tagliate, crocifissioni, si veste di nero, si fa crescere la barba, celebra i martiri, ostenta kalashnikov e missili, ignora la pietà che abbiamo fatto tanta fatica, nei secoli, a conquistare, costruisce una muraglia fra musulmani da una parte e ebrei e cristiani dall'altra. Il Califfato Mondiale nelle ultime ventiquattrore ha messo in fuga un centinaio di migliaia di cristiani in Iraq presso la città di Qaraqosh, al Nord; i poveretti, perfino privi di scarpe fuggono per la loro vita, col pensiero di crocifissioni e torture, camminano senza scarpe, ed è ironico che cerchino la salvezza presso i kurdi che hanno appena perso il controllo di mille chilometri di confine.
E' una antica area cristiana che non credeva di doversi trovare con la fronte per terra davanti alle tre imposizioni islamiche: convertiti, paga le tasse e le pene dei dhimmi, o muori. Negli ultimi cinque giorni hanno conquistato a Mosul la maggiore diga idroelettrica del Paese. I kurdi avevano avvertito che non ce l'avrebbero fatta da soli a mantenere il confine se non ricevevano rinforzi. Naturalmente non li hanno ricevuti. Almeno 40mila dei loro civili sono dovuti fuggire sul monte Sinjar. Anche i loro santuari vengono distrutti. Il governo di Al Maliki non accetta neppure l'offerta dell'ONU di assistenza con pacchi lanciati da aerei. Gli USA, si sa, siedono sulla dorata astensione di Obama. Nessuno che oggi cerca di contrastare l'avanzata dello Stato islamico riceve solidarietà, seria attenzione. Dall'Iraq, alla Siria, al Libano, ovvero fin sul Mediterraneo, si espandono i sunniti estremi, siano Al Qaeda, Jabat al Nusra, Isis, o Hamas.
Solo nella notte di ieri un convoglio della Croce Rossa ha fatto il suo ingresso nella città di Arsal in Libano, dove è in corso una guerra di conquista da parte dei jihadisti. L'esercito stesso li combatte mentre i terroristi di Jabat al Nusra e dell'ISIS dal 2 di agosto, con alterne vicende concentrano l'attacco nei pressi del massiccio di Qalamoun perchè vi sono concentrati 150mila rifugiati siriani, e quindi è un ottimo presidio di scudi umani. Fra le truppe libanesi ci sono venti dispersi, quindici morti, oltre 90 feriti. In Siria, anche se Assad, così come gli Hezbollah in Libano, non è meno odioso dei suoi nemici, i terroristi di Jabat al Nusra hanno attaccato l'ultima roccaforte dell'esercito a Raqqa uccidendo dozzine di soldati e civili. Un'altra quarantina di persone sono state uccise con un attacco suicida.
In Libia è stato dichiarato da Ansar al Sharia "emirato islamico". Lo Stato islamico trova pane per i suoi denti soltanto quando si confronta con l'Egitto nel Sinai, e quando Hamas deve affrontare Israele: l'Egitto ha distrutto prima di Israele le gallerie provenienti da Gaza nel suo territorio, ne ha affrontato la fratellanza musulmana, ha ucciso Shadi al Manijeh il capo di Ansar Beith Miqdas, organizzazione legata allo Stato islamico. Israele si è battuto con determinazione, e se Hamas oggi non rinnoverà la tregua seguiterà a farlo con dispendio di forze e di vite, ma nella consapevolezza che Hamas fa parte di un letale, grandissimo piano.
E l'Italia delle ong filo islamiste, cara Fiamma, fa la sua parte...manda al fronte in difesa dei jhaidisti siriani due giovani di 21 e 20 invasate e pericolose perchè praticamente ingenuamente deficienti...ecco le nostre truppe...Le troveranno? E se le lasciassimo lì a combattere senza disturbarle? Tanto, sono maggiorenni...
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, il fatto che i terroristi islamici siano in guerra contro TUTTO il mondo civile è evidente, e stupisce l'inerzia dei governi occidentali nel reagire adeguatamente.---Ossia affrontarli militarmente e STERMINARLI.--- Chi parla di "soluzioni politiche" nella zona, è fuori di testa.---Qui si tratta di far "lavorare" l'aviazione e spazzare via tutto quello che si muove e gli edifici che potrebbero servire da nascondiglio: a differenza che a Gaza, non sembra che abbiano disponibili molti "scudi umani", e abbiano provveduto a costruire tunnels sotterranei.---Devono essere fermati prima che possano impadronirsi di grandi città molto popolose.---Se fortemente appoggiate, le forze armate irachene e curde potrebbero completare l'opera da terra (preoccupa però il fatto che siano presenti forze iraniane).--- Se l'Egitto intervenisse a Gaza, toglierebbe pressione ad Israele: anche lì, si tratta di sterminare le "pantegane terroriste" nei loro cunicoli.---Se la popolazione palestinese vedesse l'intervento militare di Paesi islamici, capirebbe che il loro vero nemico non è Israele, ma Hamas ed i suoi sodali.---ONU ed anti-israeliani, come già scritto in altro commento (non pubblicato), dovrebbero "ingoiare il rospo" anche questa volta.---E potrebbe, finalmente, essere avviato un serio processo di pace (altro che "processi" per crimini e genocidio.....La "derattizzazione" non è reato.....).