I VOLTI DEL FUTURO / 2
giovedì 31 dicembre 1998 La Stampa 0 commenti
D'AMICO
Il coraggio
di Roma?
È Martone
Mario Martone è il mio uomo per il futuro. La sua scelta alla
guida del Teatro di Roma, un gesto coraggioso nella direzione
giusta, mi ha quasi fatto perdonare all'amministrazione comunale i
cantieri del Giubileo. Sulle scene il napoletano, classe 1959, ha
coniugato la fantasia con la sobrietà e con la chiarezza; sullo
schermo col recente Teatro di guerra ha dimostrato di capire la
differenza fra palcoscenico povero e ricco. Nell'Urbe dovrà essere
contemporaneamente intransigente ed elastico: auguri.
Masolino d'Amico
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DEAGLIO
Ocalan
nel Paese
dell'Enalotto
Patriota? Forse. Malfattore? Forse. E forse tutte e due le cose
contemporaneamente. Nella loro ambiguità , le vicende del leader
curdo, stupidamente incoraggiato a venire in Italia, mostrano che
gli italiani devono diventare meno ambigui e meno provinciali. Non
possono più permettersi, per esempio, di sapere tutto del calcio
mondiale e ignorare la politica mondiale. Le loro squadre, e non
solo quelle, ne vanno di mezzo. Non possono più trascurare
l'esistenza di Kosovo e Kurdistan, Tunisia e Turchia, Albania e
Algeria per pensare all'Enalotto. La faccia baffuta di Ocalan ci
ricorda che i problemi che tenacemente cerchiamo di rimuovere ce li
ritroviamo, talvolta moltiplicati e trasformati in incubi, sulla
porta di casa, sulle nostre spiagge e nei nostri aeroporti.
Mario
Deaglio
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FAZIO
Barberi
in lotta
con le frane
L'uomo dell'anno nuovo potrebbe essere questo studioso in prestito
alla politica che viene spinto alla ribalta dalle ricorrenti
calamità . Terremoti, alluvioni, frane. Gli chiediamo prodigi, come
quello di sbloccare la burocrazia per dare alloggio alle migliaia
di terremotati costretti a vivere in scatola. E da Barberi
aspettiamo nel 1999 un quasi- miracolo: convincere il governo e il
Parlamento dell'urgenza di passare alla politica della prevenzione
dei disastri, adoperando la Protezione Civile quando sono veramente
inevitabili. L'obbligo dell'indagine nel sottosuolo prima di
costruire sarebbe il primo segnale di risveglio dal sonno di mezzo
secolo.
Mario Fazio
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F & L
Vive nel 4000
è spaventato
come oggi
L'uomo (o la donna) dell'anno, già proiettato nel 2000? E perché
non nel 3000 o nel 4000, tanto per seguire la volata anticipatoria
in cui tutti i giornali hanno preso l'abitudine di gareggiare?
L'uomo del 4000 sarà fondamentalmente spaventato. Perderà presto
entusiasmi, illusioni. Si aspetterà il peggio, visto quello che è
successo nel millennio precedente. Si sforzerà di tirare avanti
giorno per giorno, si attaccherà a piccoli conforti, a minuscole e
frivole distrazioni. Sarà in parte meschino, in parte generoso,
inspiegabilmente. Subirà torti pungenti o madornali e a sua volta
ne infliggerà . Si sentirà dire di essere in un periodo di
transizione e distrattamente ci crederà . Avrà paura della morte.
Cercherà di pensarci il meno possibile, pur circondato come sarà
da cimiteri innumerabili. Auguri.
Carlo
Fruttero
Franco
Lucentini
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GUERRIERI
Calindri
un segno
d'immortalità
Bisognerebbe che nel '99 Ernesto Calindri tornasse a fare
pubblicità . Seduto a un tavolino, in una piazza soffocata dal
traffico, sogguardando ironico tutti gli inferni urbani, potrebbe
pubblicizzare un prodotto molto speciale: se stesso. A 91 anni,
questo attore ci appare come un autentico prodigio della natura. Ha
memoria ferrea, affronta impavido il palcoscenico, sa ancora
avventurarsi in due diverse produzioni nella medesima stagione. E
non ha perso la capacità di stupirsi, si sente implicato nella
vita, le donne, per lui, non sono un ricordo, anzi... chi l'ha
detto che a 91 anni non si può più amare? Noi lo ammiriamo, lo
invidiamo. E grazie a lui, per la prima volta, riusciamo a
immaginare di cogliere il segno finalmente tangibile
dell'immortalità .
Osvaldo Guerrieri
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GUGLIELMI
Il ricambista
autorizzato
di organi
Il mondo ha così sopravanzato se stesso, spingendosi oltre i
confini della realtà , da fare temere che il futuro è già
passato. John Hogan, ma non è il solo, sostiene che ormai la
scienza è giunta al capolinea. Ma sono le sue applicazioni, nel
bene e nel male, che ci perseguiteranno (e beneficeranno?) negli
anni a venire. Straordinarie e terribili quelle che ci promette
l'Istituto di ingegneria genetica di Edimburgo, diretto dal
professor Ian Wilmut, che è già al lavoro per produrre, per
clonazione, ricambi umani. Il governo di Blair non ha esitato a
concedere l'autorizzazione. Potremmo noi negargli il consenso e la
patente di benemerito? La migliore risposta è una attesa ansiosa.
Angelo
Guglielmi
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GUZZANTI
Mastella
l'orgoglio
nasce dai voti
È tempo di dare a Mastella quel che è di Mastella, questo forte
sannita che ha in mano le sorti del governo e quindi dell'Italia e
dunque anche un po' dell'Europa. Il motivo è semplice: il governo
D'Alema, che ha i numeri per durare fino alla fine della
legislatura, si regge grazie al peso specifico, determinante in
Parlamento e insignificante nel Paese, dell'Udr. Una posizione di
potere che ieri fu di Bertinotti e, prima, di Bossi, di Craxi, di
La Malfa. Naturalmente sarebbe politicamente corretto dire che il
potere di comando sul governo è di Cossiga, conducator dell'Udr.
Ma i voti sono voti, e i soli che pesano sono quelli che passano
sotto le Forche Caudine, che Mastella mostra con giustificato
orgoglio dalla sua terrazza di Ceppaloni.
Paolo Guzzanti
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LERNER
L'angelo
volontario
dei profughi
Il volontario. Sarà certamente lui, Antonio Faranga, di giorno
dipendente Telecom e di notte volontario-presidente della
Misericordia di Otranto, l'uomo del 1999. Il nuovo, moderno
significato italiano della parola misericordia è presto detto nel
racconto di Faranga. I profughi kosovari, curdi, iracheni arrivano
ogni notte scaraventati nelle onde tra scogli e spiaggia. Allora,
quando gli uomini in divisa li consegnano a te, volontario della
notte, bisogna spogliarli, lavarli, nutrirli, rivestirli.
Utilizzando le tinozze di plastica, il fornelletto camping-gas, gli
indumenti usati e rammendati da altri misericordiosi. Nel '99
l'Italia vivrà da protagonista, speriamo non solo passiva, gli
sconvolgimenti dell'Est e del Sud Mediterraneo. Se riuscirà a
governarli, sarà perché da Otranto in su non mancano gli Antonio
Faranga.
Gad Lerner
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LA SPINA
Si chiama
Ultimo
lavorerà tanto
Il protagonista assoluto del prossimo anno sarà certamente lui.
Annuncerà la fine del secolo e il suo volto avrà la dolcezza di
chi rivolge un addio. Sarà forte, come il grido estremo di chi
muore ancora, combattendo in tante parti del nostro mondo. Ma sarà
anche sereno, come colui che sa di aver compiuto fino in fondo il
suo destino, senza scorciatoie. Sarà fiero come chi ha
attraversato indenne, anche se ferito, un secolo tremendo, fra i
più tormentati della storia degli uomini. Avrà pure la pietà di
chi ha fatto molto male, di chi molto ha dovuto pentirsi, di chi a
molti ha chiesto perdono. Il suo nome, drammatico come il suo
compito, è Ultimo.
Luigi La Spina
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LATTES COIFMANN
Via dalla pazza
Terra: Glenn
ci fa da guida
Il personaggio del futuro? Ma non c'è il minimo dubbio. È
l'astronauta. È lui l'uomo vincente di domani. L'uomo in grado di
abbandonare questa Terra sovraffollata, inquinata, sfruttata,
surriscaldata, per trasferirsi, armi e bagagli, su altri mondi. È
lui, l'uomo capace di vivere in assenza di forza di gravità ,
capace di alimentarsi a base di pillole, capace di varcare a bordo
di ultrapotenti shuttle gli immensi spazi interplanetari. Non
importa se sia o no nel fiore degli anni. Il vecchio Glenn insegna!
E poi l'età non conta. In futuro saremo tutti ultracentenari e
forse l'ibernazione ci consentirà di valicare indenni perfino i
millenni e le ere geologiche. Ottimismo dunque! Ci aspetta un
avvenire meraviglioso!
Isabella Lattes Coifmann
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MAN
Sognando
con Bernabè
l'Italia seria
Ecco il mio uomo del domani, del futuro insomma. Dice: "Faccio
sempre il fuoco con la legna che trovo dove vado". Quella di
Murdoch, stagionata, gli è servita per togliersi di dosso la
Stream bruciando perdite allarmanti; dando altresì una svolta
nella gestione di Telecom. Se un manager cinquantenne, reduce dai
successi inimmaginabili dell'Eni, esordisce in terra infidelium con
così rapido coraggio, con tanta freddezza (magari non dispiaciuto
di apparir antipatico), è segno che ha una marcia in più . Sicché
il vecchio cronista pensa, e confida, che nei prossimi vent'anni
Franco Bernabè , se chiamato a più alte responsabilità potrebbe
riuscire nel miracolo laico di far dell'Italia un paese davvero
postmoderno. E serio, finalmente.
Igor Man
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MARTINETTI
La fuga
infinita
di "Tyson"
Tyson. Il pugile? No. Rachad El Aloui, Tangeri, Marocco, 28 anni,
imbianchino, moglie e cinque figli. Detto Tyson, perché è forte e
gli assomiglia. È sbarcato a Lampedusa da uno di quei barconi
stracarichi. L'hanno messo nel "campo" di Caltanissetta. È
scappato tre volte. Per alzare polvere e confondere la fuga ha
organizzato una partita di calcio. Ha fatto 50 chilometri a piedi.
Voleva raccogliere uva a Canicattì , non tornare a Tangeri. L'hanno
messo in carcere per aver danneggiato il filo spinato. Espulso, ha
detto: "Tornerò ". Simbolo di un'umanità in fuga dalla povertà ,
che si insinua nelle crepe dell'Europa, non ha paura di farsi male,
ha fame di futuro, ci dice quanto noi siamo vecchi. E impauriti.
Cesare Martinetti
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MINZOLINI
La Jervolino
in marcia
verso il Colle
Avrà 62 anni suonati, sarà in Parlamento da 20 anni ed è figlia
d'arte dato che i genitori furono esponenti di peso della dc.
Eppure, anche se il suo curriculum vi tae potrebbe essere
considerato di fine carriera, di Rosa Russo Jervolino, attuale
ministro dell'Interno, sentiremo parlare ancora in futuro.
Probabilmente nei prossimi sette anni visto che è il candidato
favorito al Quirinale. Ne sono convinti l'attuale capo dello Stato,
Massimo D'Alema e Franco Marini. Il nome della Jervolino per il
Colle è un ossequio allo slogan largo alle donne nelle
istituzioni. C'è , però , un paradosso tutto italiano: la
beneficiaria della nuova moda ha rifiutato per anni ogni sorta di
femminismo. Di più , ne è stata una fiera avversaria.
Augusto
Minzolini
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MONDO
Il Clandestino
un dramma
nell'ipocrisia
Un personaggio di proporzionata statura alla vigilia del Duemila?
È un'entità collettiva, il Clandestino. D'Alema, che non sa fare
le moltiplicazioni, nega sarcastico che lo sbarco di 500 profughi
sia un'invasione. Gli uomini di Chiesa, che i conti sulla scuola li
sanno fare, esortano all'accoglienza indiscriminata, fidando nella
sola Provvidenza. I comunisti contaminerebbero Marx con Maometto
pur di estendere l'area del disagio, foriera di futuri voti. Il
dramma dei fuggiaschi è profondo, come la nostra inettitudine ad
affrontarlo. Non sappiamo bloccare le coste della minuscola Albania
e i traffici mafiosi. Sanatorie, finte espulsioni, incessanti
arrivi, compassione, ipocrisia: il protagonista sarà lui, il
Clandestino.
Lorenzo Mondo
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NIRENSTEIN
Regina Madre
un Duemila
al gusto di gin
Una grande luce di ottimismo emana dalla regina Madre di
Inghilterra nata Elizabeth Bowes Lyon il 4 agosto 1900.
Attraversare il secolo non l'ha immelanconita, i suoi cappelli sono
i più colorati del mondo. Nell'Inghilterra super illuminata di
Tony Blair beve due gin e Dubonnet prima del pranzo, e due Martini
prima di cena; è più affezionata all'idea dell'Impero che a
quella del Commonwealth; non esita a esprimere opinioni politiche
fuori moda; adora la Thatcher, che sua figlia non può soffrire.
Ogni mattina telefona a Elisabetta e il telefonista dice alla
regina: "Sua Maestà ?, ho Sua Maestà in linea, Sua Maestà ". La
vita senza aggettivi è la sua passione. Speriamo che ci accompagni
nel prossimo secolo.
Fiamma
Nirenstein
