I TIMORI DEL DELEGATO APOSTOLICO MENTRE SI DISCUTE UNA POSSIBILE S PARTIZIONE « Non potete dividere i cristiani» Monsignor Sambi: ma la Santa Se de è neutrale
sabato 22 luglio 2000 La Stampa 0 commenti
Arafat non accetta la proposta del presidente americano Bill Clinton
perché , nonostante preveda grandi concessioni in Gerusalemme, non gli
vuole
concedere quello che tutto il mondo musulmano gli impone di
conquistare: la
Città Vecchia .E non solo la spianata delle Moschee, ma anche il
Santo
Sepolcro: ovvero, anche la parte cristiana ,che per tradizione dal
1967 ha
sempre avuto un atteggiamento decisamente pro palestinese.
Adesso la Chiesa è davvero di fronte a un bivio storico: dopo 33 anni
da
quando Israele ha conquistato Gerusalemme dalla Giordania, può darsi
che
davvero siano i palestinesi, per la grande maggioranza musulmana, i
nuovi
padroni di casa. Monsignor Pietro Sambi , delegato apostolico ovvero
ambasciatore della Santa Sede da due anni, l'abile navigatore fra gli
scogli
della convivenza delle tre religioni monoteistiche che ha preparato
la
storica visita del Papa in Terra Santa, contempla questo momento
storico dal
Monte degli Ulivi, dove ha sede la Delegazione Apostolica. Di fronte,
la
Città Vecchia.
Monsignor Sambi, ho davanti agli occhi il Papa al Muro del Pianto, la
riconciliazione storica fra ebrei e cristiani; e anche la
dichiarazione del
portavoce del Patriarcato Greco che chiede che i quartieri cristiani
siano
palestinesi. Ma poi, ecco la lettera dei tre Patriarchi a Clinton
Barak e
Arafat in cui si chiede solo che i quartieri armeno e cristiano non
vengano
separati. Che cosa significa questo? La Chiesa Cattolica li vuole di
là o di
là ?
« Si immagini cosa accadrebbe se i fedeli armeni, a causa di motivi di
sicurezza, restassero separati per esempio, dal Santo Sepolcro, dai
loro
capi religiosi! La lettera chiede che cristiani e armeni restino
uniti
perché sono della stessa fede cristiana»
Sotto Arafat?
« La lettera è scritta con molta attenzione, non menziona minimamente
alcuna
preferenza, non chiede affatto una gestione piuttosto che un'altra:
vuole
solo che la divisione non si faccia a spese dei cristiani» .
La tradizione filopalestinese dei cristiani di qui induce a pensare a
una
scelta di campo. Eppure dopo il ‘ 67 la libertà di fede e di accesso è
migliorata.
« Nessuno ha letto la lettera come una scelta di campo. Dal ‘ 67
comunque,
anche se è più facile accedere ai Luoghi Santi, pure in certe
occasioni per
esempio le feste ebraiche, la città diventa inaccessibile, la
presenza dei
soldati molto voluminosa; la storia ha mostrato che chi domina
politicamente
un luogo, compresa la Cristianità nei secoli passati, protegge sempre
i
suoi. Perciò la Chiesa vuole uno statuto speciale che con la garanzia
internazionale dia eguaglianza di accesso e di sviluppo alle tre
religioni» .
E la sovranità ?
« La Santa Sede non entra nella politica. Ci basta che i fedeli godano
di
eguale libertà di accesso e di esprimere la loro fede, e che le tre
religioni abbiano eguale opportunità di sviluppo» .
Monsignore, la democrazia è l'unica forma politica che garantisce
quello che
lei chiede. Infatti a Betlemme i cristiani soffrono assai.
« Però occorre tenere presente che il popolo palestinese non è mai
stato
indipendente: deve farsi al senso della legge e dello Stato. E al
tempo
della Giordania, non erano i palestinesi a decidere» .
Cos'è per lei Gerusalemme?
« Il sindaco Ehud Olmert dice che per gli ebrei è il cuore, per i
cristiani e
i musulmani come i polmoni. Ma non è vero: per i musulmani da qui
Maometto
si involò al cielo.....Per noi, questo è il luogo della redenzione
cristiana» .
E il Santo Sepolcro? Quanto è importante?
« E' semplicemente fondamentale: se Gesù non fosse risorto, tutta la
fede
cristiana è vana!» .
I leader in campo le sembrano all'altezza del momento?
« Ammiro la loro grande tenacia, e la loro capacità di mettersi
personalmente
a rischio nei rispettivi Paesi» .
Pensa che la visita del Papa abbia dato un contributo al processo di
Pace?
« Effettivamente il Papa non si è mai perso in dettagli politici:
mettendosi
sopra la mischia ha fornito valori e principi che possono aprire
orizzonti
di pace e che durante la visita hanno dato un inusitato senso di
serenità ai
due popoli e alle tre religioni» .
