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I successi di Netanyahu nella guerra di rinascita per Israele

sabato 28 dicembre 2024 Il Giornale 5 commenti
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Il Giornale, 28 dicembre 2024

Nella resistenza millenaria alle persecuzioni che ha consentito la sopravvivenza del popolo ebraico, rifulgono i leader: sono tanti fin dalla Bibbia. Mosé, eroe della libertà dalla schiavitù egizia, padre della legge che ha fondato il mondo moderno, e poi Judah Maccabi, Tuvia Bielsky, Mordecai Anielewicz, Hanna Senesh, gli eroi del sionismo. Oggi alla loro lista si aggiunge il nome di Benjamin Netanyahu, con la sua sfida al mondo che ha restituito a Israele il ruolo di responsabilità e di eccezionalità che il 7 ottobre gli aveva strappato. Guerra di rinascita. La sua determinazione a stroncare il mondo islamista dell’odio, a fronteggiare le imposizioni americane e la diffamazione antisemita dell’Occidente in questi 15 mesi di guerra, a rifiutare il cessate il fuoco lasciando in vita Hamas ed Hezbollah, ha restituito la vita a Israele e ha distrutto il piano di dominio dell’Iran che era una minaccia per il mondo intero. Ha anche emarginato il dominio russo dalla Siria, ha creato le premesse per una vera pace coi Paesi moderati.

Netanyahu la mattina del 7 ottobre fu chiamato alle 6:29, si trovò di fronte 1.200 omicidi, un’antologia di odio genocida; subito dichiarò la guerra che ancora dura mentre già si sollevava l’antico odio antisemita nel mondo: un leader che guida un governo di destra, quindi inviso a Onu, Ue, all’America di Biden, ha mantenuto un Paese unito nella guerra nonostante la persecuzione delle organizzazioni come la Corte internazionale di giustizia e il Tribunale Penale Internazionale che hanno preteso di farne un genocida; ha sopportato un attacco dell’informazione; ha accettato il processo che lo segrega sei ore tre volte a settimana con accuse politiche; ha affrontato il suo proprio dolore per i rapiti, per gli uccisi, per l’antisemitismo e ha pensato, disegnato, si è contrapposto a chi gli chiedeva di non andare a Rafah, e questo è stata una dimostrazione di fede in Israele. Netanyahu è entrato a Gaza che già il mondo gridava «cessate il fuoco» e ha sostenuto la minaccia di Biden di bloccare l’invio delle armi se avesse deciso di entrare a Rafah.

Bibi ha dovuto aprire il fronte degli Hezbollah. L’esercito ha mostrato un incredibile valore, le riserve sono tornate più e più volte al fronte lasciando famiglie e lavoro. Anche qui, Netanyahu ha agito nonostante molti sconsigliassero di battersi: distruggeranno Israele coi loro 250mila missili iraniani, dicevano. La strada però il 24 luglio al congresso Usa si apre quando Bibi sente il caloroso supporto per l’Israele del confine, del sogno di essere un popolo libero nella propria terra. Il 17 settembre, sempre fra mille discussioni interne, esplodono i beeper degli Hezbollah, e si prepara anche l’impossibile eliminazione del diabolico capo della resistenza organizzata dagli iraniani: il 24 Nasrallah muore nel bunker, e a Gaza il 16 ottobre Sinwar viene incenerito. Quando l’Iran ad aprile e a ottobre pensa di terrorizzare e forse distruggere Israele con missili balistici, Israele si leva in volo, coadiuvata da Gb, sauditi, americani. La coalizione del futuro è già là, mentre crolla il domino russo in Siria, Assad fugge sgomberando l’autostrada delle armi iraniane verso il Libano. Bibi è tornato adesso con un elicottero sulle alture siriane dove ha combattuto nell’unità speciale. In alto un cielo da cui adesso, finita l’operazione contro la minaccia Houthi, si può passare liberamente per colpire l’arma atomica iraniana in costruzione, operazione già discussa con Trump.

Essere un popolo libero nella nostra terra, dice «Ha Tikva» «La Speranza», l’inno ebraico. Netanyahu ha viso pallido e occhi stanchi, ormai gli si vedono i 75 anni, e sembra un po’ Churchill. 

 

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Bernardino Bondoni , Italia
 mercoledì 1 gennaio 2025  21:19:07

Grazie Fiamma! Ma il lavoro non è finito!



Pietro , Italia
 lunedì 30 dicembre 2024  19:02:16

Mi sembra una precisa ricostruzione dell'operato del governo israeliano. Preferisco non personalizzare, come fa erroneamente il resto del mondo o quasi, sul PM, che è sicuramente il leader, ma alla fine fine ha l'appoggio democratico di molti.



Franco Detti , Italia
 sabato 28 dicembre 2024  17:10:29

La ringrazio per questo ritratto oggettivo di un Primo Ministro che ha sfidato non solo i nemici giurati ma anche quelli “nascosti” in Occidente. Grande Bibi e grande Israele. Non lo ringrazierò mai abbastanza.🇮🇱🇮🇱🇮🇱🇮🇱



Paola , Italia
 sabato 28 dicembre 2024  16:59:42

Brava Fiamma!



Maria Venera , Italia
 sabato 28 dicembre 2024  14:32:05

Sono sempre io, una vecchia nonna italiana che la segue da tantissimi anni e adesso anche insieme al gruppo Cristiani per IsraeleNetanyahu è bravissimo, lo stimo moltissimo: se le capita gli dica che tanti italiani in Italia lo stimano, fra questi la sottoscritta con la sua famigliaGrazie ed, appena ci sono notizie dei piccoli Ariel e Kfir Bibas ci faccia sapere, temo molto e prego per loro e per tutti gli altri, per i vivi e per i defunti



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