I RISCHI DELLE MARCE STRUMENTALIZZATE MAMME STATE A CASA
sabato 13 maggio 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
UN milione di mamme americane marciano oggi per porre fine alla
situazione
da Far West che regola, ovvero non regola, il porto d'armi negli
Stati
Uniti, con grande beneficio delle case produttrici di fucili appesi
nella
vetrina del salotto o nello studio di papà , oppure di pistole pronte
all'uso, magari col colpo in canna, nel cassetto della scrivania.
Marciano,
le mamme, perché non avvengano di nuovo stragi come quella di
Columbine (15
studenti morti), perché non ci si trovi di fronte alla metafisica di
un
bimbo di sei anni che spara a una sua coetanea. Insomma, le mamme
hanno
certamente ragione, anche il presidente Clinton le ama perché sa che
con il
grimaldello politico della mozione dei loro affetti finalmente la
lobby
delle armi (soprattutto repubblicana) dovrà mollare almeno in parte
l'assurda libertà di cui gode.
Ma la mamma ha sempre ragione, e questa ragione innata può tuttavia
morsicarla o prendersi gioco di lei. Prima di tutto il suo genio
della
lampada, la mammità , quintessenza della femminilità , che è di per sé
incontestabile, è stata anche la millenaria zappa sui piedi delle
donne, il
segno della sua inaffidabilità razionale o sentimentale perché i
figli sono
figli e basta, e perché il vantaggio materno (vedi le leggi di
protezione
della maternità ) ha un pesante prezzo sociale. In secondo luogo,
quando si
parla da mamma, core a core, è ovvio che tutti ti stanno a sentire,
per
identificazione o rispetto. Ma proprio il gorgo sentimentale che
destano le
operazioni mammistiche ne fa una bomba mediologica e uno strumento
alla
mercè delle manipolazioni politiche del più furbo.
Le donne che partecipavano in quanto madri ai movimenti della pace
degli
anni della Guerra Fredda divennero in realtà massa di manovra
dell'Urss e
certo non aiutarono affatto la pace, che diventò un termine stravolto
e
abusato. Le quattro madri che hanno costretto Ehud Barak a ritirare
(a
luglio) le truppe dal Libano hanno ragione nel far tornare a casa i
figli
soldati da una terra dove Israele non ha nulla da fare, ma hanno meno
ragione rispetto ai figli delle donne dei kibbutz di confine, che si
troveranno, bambini, in prima linea di fronte agli hezbollah. Altri
movimenti, come quello delle mamme americane « contro l'ubriachezza
nella
guida» , hanno invece avuto una grande forza di cambiamento, senza
controindicazioni. Forse perché il tema era meno politico e più
culturale e
faceva più appello alla civiltà del consumatore che a quella del
produttore.
Nel caso delle armi, forse il segreto è proprio quello di puntare
all'educazione più che alle leggi. In generale, è meglio per le mamme
stare
molto attente a non diventare utili idiote o riserva di pesca per i
voti
evitando i soggetti direttamente politici « in quanto mamme» ; e poi,
essere
coerenti: per esempio, se dopo il ritiro dal Libano gli hezbollah
attaccano,
altre mamme, altri figli, le « mamme in quanto tali» devono subito
accorrere
alla difesa di chi è stato colpito. Così come a suo tempo i movimenti
per la
pace avrebbero dovuto mille volte attaccare l'Urss per la sua
politica
decisamente guerrafondaia. Invece attaccavano solo l'America. Ah
mamma
mamma...
