Fiamma Nirenstein Blog

I ragazzi rapiti e il nuovo rischio di un'Intifada

lunedì 23 giugno 2014 Il Giornale 3 commenti

Il Giornale, 23 giugno 2014

Oltre la tragedia, il dilemma: quanto si può cercare, come sta facendo Israele,i tre ragazzi rapiti senza sollevare la solita furiosa protesta internazionale? La popolazione palestinese del West Bank, disturbata e ferita dalle perquisizioni e fai fermi israeliani, è infuriata contro Hamas che, anche dopo aver scelto l'unità con Abu Mazen, ha usato il terrorismo, o insorgerà contro gli israeliani che perquisiscono casa per casa, scendono in ogni pozzo, ogni notte fermano uomini di Hamas nei villaggi indiziati?Che succederà adesso, dopo che in una serie di scontri generati dalla presenza dei soldati nelle strade sono rimasti uccisi due giovani palestinesi? Si spezzerà l'unità Hamas-Fatah, o vedremo una nuova Intifada? Il filo è molto sottile, quasi spezzato, e i ragazzi rapiti non si trovano, ciò che obbliga Israele a continuare le ricerche. Netanyahu annuncia prove sulla responsabilità di Hamas, si sa chi sono i rapitori, spariti da casa.

Ma perchè è successo tutto questo? All'inizio, Abu Mazenporta a casa l'unità, grande obiettivo della sua presidenza; Hamas, padrone di Hebron, popolare a Ramallah, ambisce a tutto il potere. Khaled Mashaal, leader di Hamas residente in Qatar che non controlla Gaza, si avventura alla conquista del consenso nell'West Bank, la casa di Abu Mazen. Qualcuno ordina il rapimento. Ma il calcolo risulta sbagliato: perchè l'opinione palestinese approva il rapimento, ma Israele spezza la soddisfazione con una reazione molto dura. Abu Mazen si dissocia da Hamas, e chiede di restituire i ragazzi. Gesto innovativo, coraggioso, che riesce a conquistare l'opinione internazionale.

Meno convincente quando lui chiede a Netanyahu di condannare i soldati che hanno sparato alla stessa stregua: i soldati non agiscono certo come terroristi. Abu Mazen è sotto attacco, le accuse di essere un traditore gli piovono addosso. Un membro del Comitato Rivoluzionario di Fatah, Amin Maqbul, dichiara che Abbas ha condannato Hamas "per evitare ai Palestinesi i pericoli dell'aggressione israeliana e evitare la pressione internazionale".
 
La strada porta comunque a una possibile rescissione del patto Abbas - Hamas. Tutto può succedere adesso: la piazza palestinese può rivoltarsi contro Abu Mazen, oppure espellere Hamas dall'West Bank. Hamas ieri ha spedito da Gaza un terrorista dato che dove opera l'esercito non può muoversi, ma il giovane è stato arrestato; un ragazzo israeliano di 15 anni è stato ucciso da un missile proveniente dalla Siria sul Golan, si pensa che l'abbiamo lanciato gli Hezbollah. Estate molto calda da queste parte, il fiato dell'ISIS e quello dell'Iran che arroventano Iraq, Siria, Libano arriva fino alla Moschea di Al Aqsa.

 

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VITTORIO pagani , capena roma
 martedì 24 giugno 2014  23:31:51

leggo sempre i tuoi articoli da anni e mi trovo sempre d accordo complimenti since ri



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 martedì 24 giugno 2014  10:20:01

Cara Fiamma,non si vede cosa altro potrebbe fare Israele nella circostanza, posto che non rinunci alla ricerca dei tre ragazzi, cosa impensabile.Purtroppo nelle azioni militari non è facile comportarsi con tatto e discrezione, e può capitare che siano colpiti degli innocenti. Probabilmente anche questo era stato messo in conto dai terroristi, per provocare una reazione "di pancia", ostile ad Israele.Meglio non dilungarsi sull'ipocrisia moralista a senso unico, e quindi disonesta, tipica soprattutto, dei politicanti di sinistra ed i loro sodali. A questo proposito è difficile capire cosa stiano a fare in quella congrega certi "intellettuali" ebrei.Quanto ad una possibile riedizione di "intifada", è senz'altro pensabile, se rientrasse nei progetti di Hamas.Certamente Israele è un macigno intollerabile sulla loro strada, ed ogni mezzo è buono per tentare di rimuoverlo.Tuttavia non è detto che TUTTI i palestinesi approvino questa guerra infinita, che impedisce a loro, per primi, di avere una vita serena.La partita è fra gli integralisti islamici (ai quali importa nulla della popolazione, (tanto che ispirano gli attentatori suicidi), e la "normale" autorità palestinese: restano da verificare buona volontà e coerenza da parte di Abu Mazen e suoi soci, dopo Roma.



silvio , san mauro torinese
 lunedì 23 giugno 2014  12:52:49

Nessuno tocchi Eyal Yifrach, Naftali Frenkel e Gilad Shaer



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