Fiamma Nirenstein Blog

I nemici di Israele? Non la Chiesa, ma l’odio islamico e chi lo tollera

martedì 13 aprile 2010 Il Giornale 8 commenti

Il Giornale, 13 aprile 2010

Non ci può essere un modo migliore di celebrare Yom ha Shoah, il giorno della Shoah, ricordato ieri in Israele con una serie infinita di memorie personali trasmesse senza sosta da radio e giornali, che guardando la realtà odierna negli occhi.
Realtà nuova e orribile, fotografata nell’ultimo lavoro del maggiore studioso dell’antisemitismo Robert Wistrich quando avverte: la realtà in cui viviamo può portare a una nuova Shoah. Ma attenzione: il pericolo nuovo contenuto nell’antisemitismo contemporaneo non è quello, per quanto ripugnante, delle parole del Vescovo Giacomo Babini. È vero: la Chiesa per gli ebrei è stata per secoli, persino per millenni non certo l’oggetto di un attacco da parte degli ebrei come «nemici naturali»; «deicidi» come lui li definisce, contro ogni decisione conciliare, ma, all’opposto, una vittima «naturale».

La Chiesa ha fatto una enorme fatica a uscire dalla condizione di nemica degli ebrei in quanto essi sono i fondatori del monoteismo, i genitori di Gesù Cristo: l’ansia di occupare il ruolo di «Verus Israel» al posto del giudaismo ne ha fatto i «nemici naturali» della Chiesa, che li ha perseguitati. Ciò è costato roghi, espulsioni, conversioni forzate. Ma nel tempo, e con grande accelerazione negli ultimi decenni, le cose sono cambiate, basta pensare all’azione di Giovanni Paolo II. Ma lasciamo ai cristiani di buona volontà ripercorrere quella strada per insegnare al loro fratello Babini dove affrettarsi per raggiungere Benedetto XVI in Sinagoga o Giovanni Paolo II davanti al Muro del Pianto. A loro anche darsi da fare per battere le sacche di stupidità cospirazionista antisemita che permane in alcuni ambienti europei. Se passiamo ai problemi davvero seri dell’antisemitismo odierno, essi non sono quelli posti da Babini.

Ieri, nel giorno della Shoah, in cui ogni cittadino israeliano si immobilizza mentre la sirena crea un legame fisico, fatto di vita vibrante, fra la gente per strada e le donne, gli uomini e i bambini uccisi dai nazisti, Shimon Peres, Benjamin Netanyahu e Nathan Sharansky hanno tenuto discorsi spietati, senza precedenti in cui si esponeva una presa di posizione nuova e terrificante: il popolo ebraico rischia di nuovo lo sterminio, e il mondo è cieco proprio come lo fu alla vigilia della Shoah. Il solito «never again» è una frase fatta, una medaglia auto conferita alla correttezza politica, l’attacco all’antisemitismo della Chiesa una medaglia al valore del proprio liberalismo antirazzista; come ha detto Peres, la verità è che «le orecchie dell’Onu sono state riempite da minacce di sterminio proferite da un Paese membro. Le armi di distruzione di massa sono nelle mani di chi ne è capace e intorno mille voci incoraggiano questa distruzione».

E Netanyahu, con una nuance politica ancora più preoccupante: «Siamo testimoni di una nuova e antica fiammata di odio rinfocolata da organizzazioni e regimi estremisti islamici... Eppure a fronte delle continue chiamate a cancellare Israele dalla faccia della terra, vediamo al massimo morbide proteste, per altro sempre più tenui. Il mondo accetta le promesse di annichilimento dell’Iran, e non scorgiamo nessuna determinazione, nel mondo, a prevenire l’Iran dall’armarsi...».

Nuovi dati fanno da specchio alla situazione descritta ieri: nel 2009, il mondo ha visto il moltiplicarsi degli attacchi antisemiti fino a duemila in un anno. Nella civilissima Europa ragazze con la stella di David al collo o giovani con la kippà sono stati inseguiti per le strade. L’antisemitismo ha permesso il boicottaggio economico e la discriminazione nelle università. Il fenomeno si accentua durante la guerra di Israele in risposta ai missili di Hamas, nel 2009. In Inghilterra ci sono stati 374 attacchi antisemiti violenti contro i 112 del 2008, in Francia 195 contro 50. 566 incidenti di vandalismo hanno preso di mira proprietà ebraiche.

È facile notare che Inghilterra e Francia contano le comunità islamiche più grandi e organizzate. È difficile anche dimenticare che nella Svezia multiculturale il giornale Aftonbladet ha scritto che i soldati israeliani rubano gli organi dei palestinesi per venderli. A Malmo la squadra di tennis israeliana ha dovuto giocare a stadio vuoto mentre fuori la folla attaccava la polizia. In Turchia un serial televisivo ha fantasticato sulla crudeltà dei soldati israeliani tanto che persino le prigioniere palestinesi hanno protestato. Il Consiglio per i diritti umani, in cui l’Iran sta adesso cercando di fare il suo ingresso come membro, ha dedicato su 31 risoluzioni di condanna, 27 a Israele. L’aria del tempo è avvelenata.

L’antisemitismo, secondo tutti gli studiosi, oggi è direttamente legato all’antisionismo. Lo studioso Robert Wistrich è molto chiaro nel denunciare una situazione completamente nuova: «Il mondo ha goduto di una vacanza per un certo periodo, a seguito della Shoah. Forse questa è la prima volta che un pericolo esistenziale basilare emana specialmente dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e dall’incitamento alla completa distruzione degli ebrei che risuona ogni giorno sui media, in moschea, nelle piazze. Ma colpisce più di tutto che 64 anni dopo Auschwitz l’antisemitismo sia di nuovo circondato dalle stessa indifferenza che rese possibile la Shoah».

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Dova Cahan , Tel Aviv
 martedì 20 aprile 2010  08:37:56

Oggi da una settimana dal Giorno della Shoa qui in Israele, si e`commemorato ieri il Giornodella Memoria per i nostri soldati caduti neldovere di difendere la patria. Oggi sicontano 22,684 morti ed a loro si aggiungono anche quelli periti a causa delterrore palestinese che dopo le trattative di Oslo ha contribuito a portare in terrore dentro casa e per degli anni e stato ben sentito su tutti i fronti. Tra le vittime del terrore palestinese aggiungo anche mio cugino Dov Kol z.l. e sua moglie Rahel z.l. trucidati a Kissufim (Gaza) pochi giorni dallo smantellamento di Ariel Sharon nel luglio 2005.Oggi Israele festeggia i suoi 62 anni di Indipendenza...dichiarata da David Ben Gurion nel maggio 1948..e la nostra popolazione qui da allora 806.000 ebrei e aumentata a 7.587.000 milioni, tra cuiil 70 % ebrei.Israele in questi 62 anni di vita ha raggiunto varie mete che nessun altro stato al mondo e riuscito in un tale breve periodo di tempo e di tale qualita.Questo paese e` un unico simbolo di democrazia nel Medio Oriente, sempre minacciato dai suoi vicini con guerre ed attentati ed ora un nuovo pericolo sebbene non alla frontiera..ma an migliaio kilometri di distanza, l'Iran con la continua minaccia di distruzione dello Stato Israeliano e Sionista.Israele e` la sola casa in tutto il mondoper il popolo ebraico, lei e il sostegno non solamente ai suoi cittadini qui maa tutti gli ebrei della diaspora.Non mi resta che augurare a Israele prosperita, pace e benessere per il suopresente e per il suo futuro.Israele deve esistere oggi e per sempre..Am Israel Hai.



Giovanni Lubrano , roma
 mercoledì 14 aprile 2010  15:50:18

cara Fiamma,io comprendo tutto la realpolitik per prima cosa, ma come è possibile conciliare gli attacchi di Sallusti sul Giornale e contemporaneamente acccettare supinamente il suo dichiarato amore per Israele? Israele, le ricordo, è un paese che è fatto anche da tanti ebrei che amano la democrazia e la libertà religiosa. Lo sanno quelli che ritengono poco gravi le preghiere del venerdì santo



loris , Bolzano
 mercoledì 14 aprile 2010  11:27:36

Le parole del Vescovo di Grosseto provocano repulsione soprattutto in noi cattolici ,non è possibile che dopo segni inconfutabili da parte della Chiesa cattolica compiuti dai suoi Papi ,a partire dal Concilio Vaticano II, nei confronti del Popolo ebraico, volti a rinsaldare un forte legame di amicizia e collaborazione ,ci siano alcuni esponenti che arsi da odio chiaramente antiebraico sputano il loro veleno, certamente non cristiano ma satanico. Tali personaggi dimostrano pure ignoranza politica e di analisi ,perchè la campagna di diffamazione che si stà compiendo nei confronti della Chiesa cattolica , attraverso i casi di pedofilia , proviene da un quotidiano come il New York Time, grande sostenitore della politica anti-israeliana di tal Obama e suo padrino alle ultime elezioni presidenziali americane del 2008. Qualcuno nell'ombra cerca di rinfocolare l'odio tra ebrei e cristiani , se ci riuscisse sarebbe la rovina degli ebrei e dei cristiani. La storia (dietro la storia si nasconde sempre la mano di Dio) ci obbliga all'amicizia e fratellanza ebraico-cristiana, solo così potremo certamente salvare le nostre comunità ed il mondo dalla follia islamonazista pronta ad utilizzare anche ordigni nucleari!!!! Onorevole Nirenstein come sempre i miei complimenti per le sue analisi!!



Maurizio Dabalà , venezia
 mercoledì 14 aprile 2010  11:15:54

Si', grandi minacce ora vengono dalla politica islamista di molte nazione arabe e non solo. Sono queste politiche che vogliono imporre il giogo, la prepotenza alle istituzioni occidentali, israeliane, che già tanti problemi quotidiani hanno al loro interno per mantenere costi quel che costi viva la volontà di risolverli o di mettervi mano in modo democratico e rispettosamnte dei dirittio di tutti, cittadini o anche clandestini. Io e mia moglie abbiamo promesso davanti a Dio che saremo semore dalla parte del popolo ebreo, e che soffriremo e gioiremo con lui, perché, come cristiani, sappiamo che chi benedirà Israele sarà da Dio benedetto, chi invece maledirà Israele è e sarà da Dio maledetto: posizione di comodo di due fanatici cristiani? Giammai, ma riconosciamo chele creature non possono ( non hanno il diritto) di dire e di discutere alla pari con YHWE (Isaia 40:13). Perciò Dio sostenga i suoi figlioli secondo la carne (i discendenti di Abramo secondo il sangue) e i figli di Abramo secondo la fede ( Vangelo di Giovanni 1:12; Lettera di Paolo ai Romani capitoli 10e 11



Tiziana F. , rona
 mercoledì 14 aprile 2010  07:57:59

A me sembra che ci siano attacchi da parte della Chiesa cattolica all'ebraismo, come del resto rilevato anche dal rabbino capo di Roma e dal presidente Ucei. Francamene non rendersi conto di questo pensando alal realpolitik mi sembra una cosa miope. Credo che sarebbe opportuno guardarsi da questi ammiratori di Israele che odiano però gli ebrei e l'ebraismo



paolo , milano-italy
 mercoledì 14 aprile 2010  07:17:09

Dati allarmanti e sconcertanti senz'altro quelli evidenziati nell'articolo.Mi ripugna leggere la posizione della Chiesa e cio' che permette che venga detto nel tentativo di risposta all'indifendibile ormai uscito dal controllo del Vaticano.Mi sento sereno e fiducioso che la parte maggiore dell'umanita' considera molto seriamente il never again,Robert Wistrichsegnala una "pausa" dalla Shoa ma forse e' bene ricordarci tutti che l'antisemitismo come la stupidita' non conosce soste anzi cresce ben nutrito e colto.Gli aspiranti Torquemada del nuovo millennio dovranno questa volta fare i conti con chi ricorda benissimo il prorpio passato e non ci sta assolutamente a riviverlo,e sono tantitissimi.



Tina Fronte , Torino
 mercoledì 14 aprile 2010  01:22:34

Cara Fiamma, non di solo odio islamico è nutrito l’antisemitismo, anche di sentimenti viscerali e schifosi che albergano in individui che a Torino hanno fatto il bello e il cattivo tempo –ammirati!- con la cultura del ‘Premio Grinzane Cavour’ e non solo. Mi riferisco a Giuliano Soria, boss del Premio-e-non-solo. Su La Stampa di oggi 13 aprile, a cura di Massimo Numa e Niccolò Zancan, ci sono alcune delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche di cui costui è stato fatto oggetto (benedico le intercettazioni!). Purtroppo l’articolo è inserito nella cronaca di Torino e dunque non leggibile a livello nazionale (ma ora accessibile al sito http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/186002/ ), per questo ti invio lo stralcio che riguarda ‘’gli ebrei’’, lasciando a te ogni commento su questo inqualificabile personaggio che, tutt’ora, mi risulta insegni a La Sapienza di Roma! <


Maria , Italia
 mercoledì 14 aprile 2010  00:30:55

Gli ebrei non dovrebbero più permettere commemorazioni dell'olaocausto, che sono ormai "politicamente corrette" e sostanzialmente ipocrite. Ho sentito degli interventi a Rai 3, che fanno rabbrividire: gente che si commuove dinanzi al genocidio e poi dichiara indignatissima che Israele sta commettendo un genocidio. Risulta chiaro che gli ebrei piacciono solo se morti. Se dichiarano che non si faranno più uccidere inermi, ma si difenderanno, diventano degli oppressori criminali. La condanna unanime della barriera difensiva dimostra chiaramente che gli israeliani non possono difendersi nemmeno usando strumenti non violenti. No, devono lasciarsi saltare in aria, lasciare che i razzi cadano sulle loro teste ,porgere l'altra guancia, cedere e ritirarsi.Il polverone, che Obama sta sollevando sulla non proliferazione delle armi nucleari ,è solo scena per mettere sotto accusa Israele e distrarre dall'Iran, che procede nel suo piano nucleare, ridendosela di fantomatiche sanzioni, che non hanno mai fermato nessuno. L'unico mezzo per ostacolare i progetti dell'Iran di dominio sul Medioriente, sarebbe quello di sostenere la dissidenza con ogni mezzo, cosa che Obama si guarda bene dal fare. Ma come hanno fatto gli ebrei americani a votarlo? Come è possibile che gli ebrei di sinistra israeliani e di qualsiasi altro paese non avvertano la tempesta che incombe su di loro? Pensano di salvarsi dall'odio antisemita dichiarandosi contro Israele e aperti alla convivenza con tutti? Possibile? O forse stanno pensando di convertirsi pubblicamente all'Islam? Per loro in Europa non vedo in un futuro non tanto lontano altra salvezza.



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