I FRUTTI DELLA PROPAGANDA ANTI-ISRAELIANA CACCIA ALL’ EBREO
sabato 6 luglio 2002 La Stampa 0 commenti
                
Fiamma Nirenstein 
NON sappiamo ancora tutto, è vero, sull'assassino del banco El Al di 
Los 
Angeles, Hesham Mohammed Hadayet. Ma sappiamo abbastanza, se non per 
dare un 
giudizio tecnico sul suo status di terrorista organizzato, almeno per 
formarci un giudizio morale che dovrebbe aver già fatto sobbalzare 
chiunque. 
Israele è stata attaccata centinaia, migliaia di volte da terroristi, 
suicidi o meno, negli ultimi mesi; l' Europa e il mondo hanno visto 
migliaia 
di attacchi specifici su obiettivi ebraici; l'attacco all'Occidente, 
e 
segnatamente agli Usa, è stato molto spesso collegato da Al Qaeda, 
Hezbollah, Hamas e da decine di altre organizzazioni terroriste alla 
guerra 
contro gli ebrei e Israele; la compagnia di bandiera israeliana, 
inoltre, ha 
subito decine di attacchi sin dal 1968, quando un volo El Al da Roma 
fu 
dirottato su Algeri; poi ci fu Atene, poi il massacro di Lod, poi 
quello di 
Fiumicino... Contemporaneamente, durante varie imprese terroriste 
come 
quella di Entebbe, sempre i passeggeri ebrei, come in un campo di 
concentramento, sono stati separati dai non ebrei. Ultimamente la 
caccia 
agli ebrei « dovunque si trovino» (come ripetono il venerdì nel 
sermone 
parecchi predicatori dalle moschee) ha assunto connotati massicci, in 
Israele, in Europa, nel mondo. Si prova quasi tutto: attacchi a 
scuole, 
sinagoghe, aereoporti, cimiteri, comunità . 
Ora, chiunque sia, Hadayet sarà certamente stato raggiunto da quella 
propaganda, molto diffusa negli Usa, per cui gli ebrei sono « figli di 
cani e 
scimmie» , per cui uccidendoli si viene ricompensati con premi 
celestiali 
specie se questo comporti la perdita della propria vita facendo di te 
uno 
shahid. Anche se Hadayet era un « lunatic» come si sospetta, era un 
lunatic 
trasformatosi in un terrorista, così come si trasformano in 
terroristi 
bambini, ragazze, studenti che comprano in Medio Oriente dischi 
intitolati 
Odio Israele e ascoltano i discorsi di Nasrallah e dei vari ayatollah 
che 
promettono di distruggere Israele e gli ebrei tutti. Ormai nel mondo 
arabo 
non esiste nessuno o quasi che creda che l'Olocausto sia una verità 
storica 
e non un trucco; che con Israele si possa far pace; che gli ebrei 
abbiano 
dei diritti nazionali e civili. 
È logico dunque, dopo Los Angeles, chiedersi: chiunque fosse Hadayet, 
può il 
mondo consentire questa caccia all'ebreo nel suo paese e in ogni 
altro, 
ovvero « ovunque si trovi» , istituzionalizzata da parte di Al Qaeda o 
dai 
Martiri di Al Aqsa, o spontanea, quando riguarda qualche mente 
influenzabile? 
            