Fiamma Nirenstein Blog

I cristiani cacciati da Betlemme

martedì 23 dicembre 2008 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 23 dicembre 2008

«L’Europa deve capire due cose, e decidersi a reagire: il mondo palestinese rischia di restare vuoto di cristiani, la forza di Hamas ci mette in pericolo ancora più di prima (e non eravamo certo in una situazione invidiabile); e in secondo luogo, però, la gente di buona volontà sappia che qui non troverà la solita paura: il nuovo patriarca ci dà una forza nuova». Tuttavia, sono occorsi diversi giorni per trovare alcuni cristiani che ci raccontassero l’angoscia dei cristiani palestinesi e specialmente di quelli di Betlemme.
Alla vigilia della festa per eccellenza, quella della nascita di Gesù, sulla soglia della Chiesa della Natività dove con emozione i pellegrini scendono nella grotta, c’è la consapevolezza che il futuro potrebbe essere ancora più buio: sulla piazza l’albero di Natale, si prepara la solita Messa solenne, ma nella città di Cristo, i cristiani oggi sono appena il 20 per cento; nel 1990 rappresentavano il 90 per cento degli abitanti. Ramallah ed El Bireh, sempre nel West Bank, hanno subìto un attacco. E Gaza è addirittura sotto la minaccia continua e presente di assassinii ed esplosioni da parte delle organizzazioni estremiste islamiche che la dominano: Hamas e al suo fianco la Jihad Islamica e i gruppi salafiti Jaish al Islam e Jaish al Umma.
I cristiani nella Striscia sono circa 3mila e una campagna di violenza senza precedenti li perseguita. Dopo svariate esplosioni della Libreria della Palestinian Bible Society, il suo proprietario, Rami Khader Ayyaad fu rapito e poi ucciso l’ottobre dell’anno scorso. Adesso le scuole delle suore sono esplose un paio di volte, e mentre parliamo con un amico di Betlemme, gli arriva una telefonata da alcune «sister» della Scuola del Rosario di Gaza: il loro cancello è saltato per aria circa due settimane fa. In pratica, quasi tutte le scuole e le biblioteche cristiane di Gaza sono saltate per aria. «Vede - mi dice l’amico - il governo di Hamas anche se formalmente si dichiara contrario, è fanaticamente islamista: ciò significa che segue la norma teocratica o della conversione forzata o della riduzione a dhimmi, a cittadini di serie B, dei cristiani». Parlo con una donna: «Se il 9 di gennaio, quando scadrà il mandato di Abu Mazen, nel West Bank Hamas riuscisse a sovrastare Fatah, là peggiorerebbe molto la condizione di vita per noi già molto difficile ad esempio per gli abiti occidentali, per lavoro in ambiente misto, per il semplice fatto di essere cristiana: ci sarebbero leggi islamiche sull’abbigliamento «pudico» (cosa che preoccupa anche le mie amiche musulmane), sulla vita separata fra sessi dalla più tenera infanzia, sull’onore. Si immagini che fine farebbe il turismo delle donne cristiane. Provi a pensare cosa sarebbe per i pellegrini a Betlemme viaggiare dove le regole alimentari sono tassative, dove l’alcol è punito. Hamas è forte anche nel West Bank; se il suo potere si stabilizzerà anche da noi, prevedo una forte emigrazione».
La nostra amica non ha dimenticato quando due ragazze sui 20 anni furono uccise nel quartiere cristiano di Beith Jalla per «motivi di onore». Ricorda che l’autopsia, per unire la beffa all’orrore, le trovò vergini. Un giovane commerciante sottolinea che un fenomeno abbietto è stato il sequestro delle terre dei cristiani travestito da acquisto o da cessione, e sancito spesso dalle autorità con falsi documenti. «Se la versione ufficiale parla sempre di armonia e di solidarietà - dice - anche se il sindaco di Betlemme è cristiano, la verità è che ci hanno rapinato delle nostre proprietà. E noi abbiamo taciuto per paura. A un mio amico che rivendicava il suo terreno, i nuovi proprietari, tra cui un papavero dell’Autorità, dissero mostrando la pistola: “Questo è il nostro contratto”».
Adesso, però, c’è una qualche nuova speranza. Abu Mazen ha promulgato una precisa conta e delimitazione delle proprietà e ne ha spostato l’urgenza da Ramallah a Betlemme. «Io credo - racconta un cristiano che parla con la finestra chiusa - che stia facendo effetto l’atteggiamento del nuovo Patriarca, ovvero Fuad Twal, un prete ecumenico e un diplomatico cresciuto in Vaticano». Tre settimane fa è apparso a una tv privata e ha detto: «Noi cristiani non siamo deboli come immaginate, le aggressioni devono finire, tutto il mondo ci guarda perché questa è la Terra Santa. «Questo sacerdote - continua - ha la prudenza del diplomatico, ma anche l’orientamento apostolico: è patriota perché gli israeliani ci creano problemi con il muro di sicurezza, i check point, i permessi, ma l’islamismo ci vessa per motivi religiosi. Twal non vuole vedere il suo gregge disperso e umiliato, svanire. Siamo qui da sette secoli prima di loro, e non dobbiamo soffrire di un complesso di inferiorità».
«Siamo schiacciati socialmente e fino a ora abbiamo taciuto. Ora basta, dobbiamo farci rispettare. Aiutateci. O volete una Betlemme senza un cristiano?».

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Nick Deloite , Elberton, GA
 sabato 27 dicembre 2008  10:27:49

Cara Fiamma,se speri che l'Europa faccia qualche cosa purtroppo noi tutti ci sbagliamo.L'Eurabia oramai e' in balia dei maomettani.Aveva ragione Oriana e tutte le sue infauste previsioni si stanno purtroppo avverando. I maomettani ci stanno invadendo come fecero i loro antenati non con le scimitarre ma con l'utero delle loro donne e il "parakulismo" dei nostri politicanti con l'aiuto indefesso delle Alte Gerarchie della Chiesa Cattolica , Papa in primis. Solo noi dovremo darci da fare.Hai visto le immagini del razzo che ha ucciso due ragazzine Palestinesi?Non e' saltato agli occhi una GRANDISSIMA differenza con le altre scene ?Essendo questa volta il razzo 'LORO" non hanno neanche fatto una lacrime in TV e soprattutto non si sono viste le scene isteriche che colpiscono i telespettatori quando succede cio' ad opera della IDF........ che ipocrisie.......Piu' conosci i maomettani e piu' ti difendi



Francesco Giuseppe Pianori , Rimini / Italia
 venerdì 26 dicembre 2008  23:15:53

Dove i cristiani sono fatti fuori finisce la libertà per tutti. La storia dell'Africa settentrionale romana lo sta a dimostrare. Dopo la conquista islamica, cultura e sviluppo si sono fermati in quelle popolazioni. Difendere e sostenere la presenza dei cristiani è vitale anche per Israele.E' un po' falso e antistorico parlare di " "conquista" cristiana: i primi cristiani erano figli di Abramo anche secondo la Legge. Non risulta che Pietro e gli Apostoli fossero ellenici o romani e tanto meno Gesù!



jochanan , italia
 venerdì 26 dicembre 2008  19:41:47

sono stato a Betlehem questa primavera. La gentilezza degli arabi cristiani e la sufficienza e il disprezzo più o meno appariscente degli islamici trapelava ad ogni momento. Il famoso "muro" era tale solo a Betlemme, e diventava solo un reticolato fuori. A Betlemme era pieno di murales (in inglese) pieni di invocazioni di giustizia, pace, ecc. Ma avrei voluto conoscere l'arabo per leggere invece le istigazioni all'odio alla mattanza, ecc nei confronti di Israele..Rispondo anche a un post precedente. L'unica religione di conquista violenta, che ha paura del confronto e della libertà di culto è proprio l'islam. Il cristianesimo non è innocente ma sotto questo aspetto - e sotto molti altri - è molto migliore dell'islam. Historia docet.



Mara Marantonio Bernardini , Bologna
 venerdì 26 dicembre 2008  00:17:18

Fermo restando il dolore per la sorte delle singole persone, tante delle quali presumo innocenti, i cristiani palestinesi, per la loro drammatica situazione, non possono che ringraziare le rispettive autorità religiose, le quali, da sempre, agiscono all'insegna del più accanito odio contro Israele, che impedisce qualunque seria analisi. L'attuale Patriarca latino di Gerusalemme è sulla stessa spaventosa linea guerrafondaia del suo predecessore ("Israele occupa da 60 anni" afferma tra l'altro in una recente intervista. Carino,vero?). Questi signori sono cristiani quanto un astemio ama il vino.I cristiani comuni sono perseguitati, cacciati e uccisi: a Gaza, lasciata dal feroce Israele nel 2005, è prevista, con il ricco e lungimirante governo di Hamastan, una realizzazione completa della Sharia, con pene che prevedono anche la crocifissione; magari, perché no, riservata, come hanno fatto in Iraq, ai bambini.... E i capoccioni ecclesiatici, che fanno intanto? Si esercitano nelle campagne d'odio contro gli Ebrei, perché quello è un filone che non si inaridisce mai; frutta sempre parecchio. In ogni caso, bando alle illusioni. E' importante sapere chi sono quelli che, con la faccia compunta e parlando di pace, tra qualche mese, riceveranno Papa Ratzinger.Andiamo bene!



VINCENZO , APRILIA
 giovedì 25 dicembre 2008  09:54:29

Un sogno senza religioni cristi e madonne ma solo di uomini e donne impegnati per la vita :basta con la riconoscibilita'religiosa e tutti i suoi pretestuosi vincoli dogmatici:Auguri



Matteo Prandi , Milano
 mercoledì 24 dicembre 2008  11:54:05

Grazie gentile On.le per le sempre puntuali e, direi drammaticamente, precise informazioni sulla situazione in Medio Oriente.La comunità internazionale deve pretendere il rispetto dei diritti dei cristiani di Terrasanta e ci deve essere l'impegno davvero di tutti perchè anche nei Luoghi santi delle tre grandi religioni di Abramo ci sia rispetto e condivisione.E' un dato di fatto che Israele è una democrazia che ha meccanismi per una tutela effettiva dei diritti umani (a partire dalla Corte Costituzionale), diversa è la situazione dell'Autonomia Palestinese, che tuttavia va legittimata nelle sue componenti più "moderate", disponibili ad un percorso di convivenza pacifica.Un augurio di pace, per i diritti umani e la libertà, per Israele e per gli stessi palestinesi, ci unisca mentre salutiamo il Nuovo Anno. Saluti carissimi



Hava Lehmann , Israele
 martedì 23 dicembre 2008  14:57:41

Leggo con interesse i suoi articoli e mi sono permessa di riportarli su diversi forum politici italiani.



luciano tanto , salta (argentina)
 martedì 23 dicembre 2008  14:53:25

roba de medioevo. tre religioni, due di conquista (cristianesimo e islam), e l'ebraismo "di resistenza", che fanno finta di credere che la fede salverá tutti. in tanto, la società israeliana -credenti e non- continuano a pagare il prezzo più alto (con la curiosa attitudine di molta dirigenza israeliana che per omissione fa capire che le gerarchie cristiane, sarebbero più tolleranti). e i più aggressivi -arabi palestinesi in testa- sguazzano.



David , Roma, Italia
 martedì 23 dicembre 2008  13:53:36

Molto interessante e davvero ben scritto questo articolo, soprattutto perchè la situazione dei cristiani nei territori amministrati dall'ANP(per non parlare della Striscia di Gaza)è davvero molto drammatica, è un peccato che le associazioni "per la difesa dei diritti umani" non ne parlino...Chag SameachDavid -indifesadisraele@gmail.com



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