Fiamma Nirenstein Blog

Ho ascoltato Chopin tutto il giorno

domenica 11 aprile 2010 Generico 7 commenti
La tragedia polacca ha qualcosa di fatale e spietato. Il fatto che sia accaduta proprio sulla strada della commemorazione di un'altra orrida tragedia, quella di Katyn, rafforza l'idea che la storia tenga sempre il fiato sul collo su questo Paese, la Polonia, alla ricerca della sua strada nella democrazia. Non è mai facile per la Polonia: il ricordo della felicità dei giorni di Lech Walesa si è più volte annebbiato nella preoccupazione che la strada sia sempre stata in parte ostruita dalla forza del grande vicino russo... E adesso poi, tutte quelle candele e quei fiori sulle strade di Varsavia, una città che desidera strenuamente divenire una metropoli moderna nel mondo liberale e democratico, sono una ragione di profondo sconcerto per tutto il mondo libero. In onore della Polonia ho ascoltato Chopin tutto il giorno, così determinato e disperato.

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Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 lunedì 12 aprile 2010  21:12:18

Sì, é davvero ingiusto che un Paese straordinario come la Polonia, Paese natale di Lech Walesa e del precedente papa, abbia avuto un lutto così enorme..Tutte quelle persone, che tragedia!!Un abbraccio, Ilaria.



manila michelotti , Pistoia/Italia
 lunedì 12 aprile 2010  19:56:27

Ciao Fiamma,pare che la storia sia una specie di Signora Nera e al tempo stesso una Signora Maestra. Mi son buttata nelle lettura di scrittori ebrei e arabi: quanto è complicato quel rapporto tanto è banalizzato e svilito dall'informazione! manila.



Sergio Olper , Israele
 lunedì 12 aprile 2010  15:36:41

Si, Fiamma, di fatale e spietato. Stretta com'è da due vicini che erano fatali e spietati. Sono rimasto colpito vedendo le immagini delle esequie, con le auto nere con bare e fiori, e dal silenzio della folla. Un silenzio pieno di dolore e dignità. Senza applausi. Così poco italiano. Avevo, credo nove o dieci anni e un'amica dei miei genitori che si chiamava Rena ed era di Varsavia mi fece vedere, dopo pranzo, il tatuaggio che aveva impresso sull'avambraccio vicino al polso. Rimasi colpito da come quei numeri e quelle lettere bluastre fossero scritte in uno stampatello irregolare. Se non ricordo male c'era un H seguita da alcune cifre appena sbiadite. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere. Nel salotto dei miei c'era silenzio. Rena aveva i capelli neri tagliati a caschetto e i suoi occhi neri, che mi fissavano, erano sorridenti e allo stesso tempo umidi. Quello fu il mio incontro con la Polonia.Si, Chopen, la capisco. Mi domandavo il pianista o i pianisti che lo eseguivano. Personalmente, per quel che può interessarle, non lo amo troppo: troppo sentimantale ed estenuato. Meglio le Variazioni o il Clavicembalo. Ma questo vale solo per me, beninteso.



barbara girardon-crespi , milano italia
 domenica 11 aprile 2010  17:10:10

Si, la Polonia ha davvero una storia triste di occupazioni alternate a momenti,mai lunghissimi, di indipendenza.Chi dopo di noi ricorderà ai giovani l'epoca di Lech Walesa e del papa polacco che hanno fatto la differenza in quegli anni?Credo che neanche la musica (le Polacche!!!)di Chopen aiutino + di tanto! Sono depressa da tutto ciò.



Joey Fatigati , Caserta-Italia
 domenica 11 aprile 2010  14:26:51

Si, Cara Fiamma. Conosco bene la Polonia per esservi stato numerosissime volte ai tempi della 'Cortina di ferro'. Potrei scrivere un ponderoso volume sui disagi di questo paese e sulle peripezie e traversie che costellarono il mio matrimonio celebrato colà con mia moglie Marika nel 1976. Proprio in questi giorni mia moglie trovansi in Polonia ed è testimone del grande dolore della popolazione non tanto per il capo della Stato, ma per il destino che talvolta sembra accanirsi contro questo Paese.Joey Fatigati



Giuseppe Casarini , Binasco (MI)-Italia
 domenica 11 aprile 2010  11:29:50

Alla martoriata storia della Nazione e del Popolo Polacco si aggiunge una nuova improvvisa e immane tragedia!Una forte commozione: nel dolore vicinanza e sentimenti di solidarietà con l'augurio per non dire la certezza che dopo la tempesta il sole tornerà nuovamente a splendere...giuseppe casarini



Antonio Martino , Roma
 domenica 11 aprile 2010  10:49:17

Hai proprio ragione, Fiamma: la storia non è stata benevola con i polacchi. Aggiungerei che anche i russi hanno mille ragioni per sentirsi perseguitati dalla storia.



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