GLI USA HANNO OTTENUTO UN DOCUMENTO « MORBIDO» SULLE ENERGIE RINNOVA BILI Russia e Cina salvano il summit di Johannesburg Adesione a sorpresa a l Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra
mercoledì 4 settembre 2002 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
inviata a JOHANNESBURG
Penultimo giorno di summit sullo sviluppo sostenibile con sorpresa:
improvvisa delizia per gli ambientalisti, scherzetto per Colin Powell
che
arriva oggi, all'ultimo momento. Mentre ancora ieri sera si discuteva
su una
piccola, ma importante parte del documento finale che riguarda la
salute
delle donne, Cina e Russia hanno annunciato di essere pronte a
ratificare il
Protocollo di Kyoto del ‘ 97, che impone di ridurre i gas serra.
Tutti lo ratificarono, ma solo gli europei di fatto si dettero
obiettivi
concreti, e gli americani non ne vollero sapere di obblighi di
realizzazione
in tempi prefissati. Anche gli Stati arabi non furono molto contenti
di
vedere all'orizzonte il declino dell'uso del petrolio. Con gli Usa
erano
schierati anche Canada, Russia, Cina e altri paesi del G77. Ora che
il
Canada (Jean Chretien l'aveva già annunciato da un paio di giorni) e
poi a
ruota Zhu Rongji e Mikhail Kazianov hanno annunciato la loro adesione
a
Kyoto, sono contentissimi gli europei. E soprattutto la Germania, per
la
quale la questione dell'energia pulita era diventato il punto
fondamentale
cui si giocava la gara con gli americani. E contentissimo è il
movimento
verde.
Gli Usa, invece, avevano preferito tenersi morbidi quanto a obiettivi
e
partnership nel campo energetico. A loro era stata attribuita la
responsabilità di quello che appare un'attegiamento morbido del
coumento
finale, che non obbliga alle tecnologie rinnovabili entro il 2010, ma
permette addirittura di finanziare nuove tecnologie a combustibili
fossili e
ricomprende nella definizione di « rinnovabili» le grandi dighe. E’
una
vittoria americana, hanno detto gli ambientalisti, quando la bozza ha
cominciato a circolare. Spiegavano gli attivisti verdi: « Pur di
tenere duro
sull'energia, gli americani hanno ceduto sull'acqua» .
L'adesione al Protocollo di Kyoto da parte della Russia è una carezza
agli
europei e in particolare un gesto di favore verso la generosa
Germania,
della quale Schroeder è venuto a vantare i meriti energetici,
presentando il
suo paese come un primo della classe. L’ adesione della Cina è come
una
flessione di muscoli di fronte agli Usa. L'Europa è contenta (anche
Silvio
Berlusconi aveva detto di sostenere l'accordo e di sperare che tutti
vi
aderissero) perchè , laddove aveva cancellato nel documento finale un
obiettivo quantificato per le energie rinnovabili entro il 2020,
ritrova
alleati per il futuro sull'accordo di Kyoto.
Quali sono i punti deboli della bozza di documento che prepara il
futuro del
mondo e che, per altro, non gira ancora in forma definitiva nelle
stanze del
Centro di Sandton? I tecnici che lo hanno preparato e i primi
ministri e
capi di Stato che sono venuti apposta per approvarlo possono
ragionevolmente
sostenere che lotta alla povertà , acqua, energia, sanità sono tutti
esaminati con senso di responsabilità , e che indicazioni e progetti
sono
ormai delineati. Ma gli ambientalisti sostengono che non si riesce a
capire,
tra tante buone intenzioni, quanti soldi sono stati veramente
stanziati per
salvare il mondo: « L'abbiamo chiesto all'Onu e ci hanno risposto che
non
esiste nessuna previsione attendibile di spesa. E allora che fiducia
si può
avere in un documento quasi senza date e del tutto senza soldi?» .
In generale per la grande riforma dell'acqua, su cui l'accordo c'è ed
è
buono (articolo 7 della bozza) non si dice quanto il mondo deve
spendere. E
nemmeno si prevede la gestione integrata dei 261 bacini che si
affacciano su
diversi Stati e servono popolazioni diverse. Sui prodotti tossici e
inquinanti l'articolo 19 ne prevede la minimizzazione, e tuttavia gli
ambientalisti avrebbero voluto un testo più drastico che fissasse le
scadenze del processo e li eliminasse per sempre. Sullo sradicamento
della
povertà , l'articolo 6 e i successivi hanno pochissimi legami con il
capitolo, molto discusso con gli americani, che definisce il
commercio e la
finanza. Per il principio di precauzione, poi, ci sarebbero dei
« passi
indietro» , secondo gli ambientalisti: non è più previsto che venga
applicato
a ogni tipo di produzione.
Ma i leader sentono di aver raggiunto un buon accordo, o
« sostenibile» , per
dirla nello slang di Johannesburg.