GLI ATTENTATI AMBIENTALISTI HAMBURGER E DEMOCRAZIA
domenica 23 aprile 2000 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
FOSSI uno di quei ragazzi col fazzoletto legato intorno alla fronte
che,
col cuore pieno di orgoglio per la propria filantropia e di disprezzo
per il
libero mercato, la globalizzazione, il Fondo Monetario, la Banca
Mondiale,
manifestavano per le strade di Washington, comincerei a preoccuparmi
sul
serio: l'attentato dinamitardo, con una vittima, contro uno dei
McDonald’ s,
fuori Dinan, in Bretagna, è ben più di un campanello di allarme per
gli
ambientalisti. È un segno di odio verso la democrazia. Già è
arretrata e
reazionaria l'idea che sia la Banca Mondiale a portare la
responsabilità
della fame e del disastro ecologico: i paesi più integrati nella
mondializzazione sono cresciuti molto più in fretta di quelli meno
integrati. Tutti i parametri del benessere, dal reddito pro capite
alla
diminuzione delle malattie e della mortalità infantile
all'emancipazione
femminile, per esempio in Asia Orientale sono incredibilmente
migliorati.
Tuttavia restano un miliardo e duecento milioni di poveri: è una
santa
impresa morale quella di promuovere uno sforzo maggiore perchè le
grandi
organizzazioni che determinano l'economia non muovano un passo che
non
voglia dire anche benessere. Ma il rifiuto del progresso è
imperdonabile:
imperdonabile è odiare snobisticamente McDonald’ s, vagheggiando
antiche,
fragranti pite cotte sul fuoco di legna, mancanti di tutte le
vitamine e le
proteine necessarie, così genuine e così desiderabili per chi abbia
già la
bistecca. È odioso dimenticare quale beneficio venga alla
partecipazione e
alla democrazia dal fatto che con poche lire i ragazzi dei paesini e
dei
sobborghi possono venire in massa in città a cena al McDonald’ s. È
odioso
dimenticare che la perestroika nel suo punto culmine fu segnata
dall'apertura di Mac Donald sulla Piazza Rossa (gennaio 1990), che in
Cina
essa segnava le prime pallide speranze di riscatto democratico, che
in ogni
Paese in cui si forma un minimo di classe media che ci tiene a se
stessa e
alla propria libertà , che è in grado di stare in coda (e non sempre è
così :
in vari Paesi McDonald’ s ha richiuso subito, vandalizzato dalla fame)
si
apre un McDonald’ s. Thomas Friedman ha costruito una « teoria degli
Archi
d'Oro» che recita così : « due paesi che possiedono ambedue un
McDonald’ s non
vanno in guerra l'uno contro l'altro» . Non sorridete. Israele per
esempio
ormai ha anche i McDonald’ s casher, mentre l'Egitto ha una ventina di
McDonald’ s e anche la Giordania ne ha aperto uno. Però la Siria non
ne ha
nessuno. L'India ha dei McDonald’ s di cui gran parte sono vegetariani
e il
Pakistan non ne ha. I paesi dove c'è il McDonald’ s con buona
approssimazione, possiedono una certa maturità economica, sono aperti
agli
investimenti stranieri, non hanno troppa paura della promiscuità dei
giovani
e i giovani hanno i soldi per comprarsi la polpetta. È vero che le
culture
della pita ne soffrono. Ma i bambini adorano la polpetta e il loro
corpo
preferisce le vitamine alla tradizione.