Gli amici di Ahmadinejad ora sono in Svezia
venerdì 25 settembre 2009 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 25 settembre 2009«Vergogna», ha detto ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo discorso a New York, rivolgendosi «a chi è rimasto seduto, in questa sessione dell’Assemblea dell’Onu, a legittimare chi nega la Shoah e minaccia di sterminio gli ebrei, vergogna a chi non capisce che il matrimonio fra fondamentalismo religioso e armi di distruzione di massa minaccia tutto il mondo». E peccato davvero che questa vergogna ricada sulla Comunità Europea, la cui presidenza svedese, rappresentata dal ministro degli Esteri Carl Bildt, ha dichiarato di essere rimasta seduta con altri membri dell’Ue (non l’Italia) perché il discorso di Ahmadinejad non aveva superato “le linee rosse” che si era data l’Europa rispetto alla possibilità di abbandonare l’aula.
Dunque, per responsabilità europea, lo spettacolo politico cui il mondo ha assistito durante l’assemblea generale dell’Onu è stato duplice, e il ruolo europeo non è stato certo quello dell’eroe: il peso politico maggiore l’ha avuto alla fine la sensatezza americana e di alcuni Paesi europei di fronte al pericolo iraniano, mentre la Svezia ha svolto una parte frigida e invecchiata.
Si sono visti sul proscenio un sussulto e anche una manovra politica partita da Obama, che ha fatto onde fino a spostare il colosso russo: il presidente Dmitry Medvedev, con un vero slittamento, si è avvicinato al presidente americano e ha concesso che «le sanzioni portano raramente risultati positivi, ma in alcuni casi sono inevitabili». È facile arguire che il cambiamento di linea sia legato alla rinuncia allo scudo spaziale sull’Europa dell’Est. Ovvero, alla fine, nonostante la politica della mano tesa, per ora invece Obama le mani le ha messe avanti. Lo hanno spinto certo la risposta negativa dell’Iran sulla ridiscussione del suo programma atomico («non se ne parla nemmeno», aveva già risposto Ahmadinejad) e i tempi stretti.
Sembra che in molti lo abbiano ascoltato e che ormai la linea morbida verso l’Iran sia in fase di correzione alla Casa Bianca e nelle cancellerie che contano: il presidente francese Sarkozy ha reso il concetto molto chiaro durante la riunione del Consiglio di Sicurezza, quando ha richiamato al pericolo pressante e evidente che l’Iran può rappresentare se riuscirà nel suo intento nucleare.
Mentre il presidente russo Medvedev cambiava linea, durante il discorso di Ahmadinejad sono stati 12, fra cui l’Italia, i Paesi che sono usciti mentre il presidente iraniano come al solito diffondeva la tesi sulla congiura ebraica per dominare il mondo, il genocidio dei palestinesi, il razzismo di Israele, le sue disumane politiche in cui si sterminano donne e bambini. Della Shoah aveva già parlato nelle interviste distribuite con generosità prima dell’intervento all’Onu. E della determinazione a sterminare Israele tutta aveva ampiamente dato conto venerdì scorso durante il “giorno di Gerusalemme” indetto a Teheran in cui quando si inneggia alla Città Santa, la si intende come judenrein (libera da ebrei).
Ma il rappresentante svedese, che già aveva mostrato i suoi colori nel considerare pertinente alla “libertà di opinione” il tipico blood libel del suo quotidiano Aftonbladet che aveva sostenuto che i soldati israeliani uccidono i palestinesi per rubarne gli organi, ha scelto di restare seduto a ascoltare Ahmadinejad: uscivano invece l’Italia, la Francia, la Germania, la Danimarca, l’Ungheria, l’Inghilterra insieme agli Usa, al Canada, all’Argentina, all’Australia, alla Nuova Zelanda. È rimasto ad ascoltare mentre Ahmadinejad demonizzava Israele e lodava la trasparenza e la legittimità delle sue elezioni.
domenica 27 settembre 2009 14:47:18
Gentile Onorevole,In questi giorni si riaccende giustamente l'apprensione per la minaccia nucleare dell'Iran.A tale proposito non si può ignorare che anche l'Italia ha collaborato alla valorizzazione di tecnologie sofisticate da parte dell'Iran.Mi riferisco segnatamente alla tecnologia spaziale in cui industrie italiane apportavano competenza e Know How all'agenzia iraniana per lo sviluppo dei programmi spaziali CordialmenteIng cesare Albanesi 3476850704Ing. Cesare Albanesi3476850704
Francesco Maria , Roma Italia
sabato 26 settembre 2009 16:53:07
Il 10 nov 1975 l’Assemblea Generale dell’Onu adottò una delle più infamanti risoluzioni della storia delle Nazioni Unite (n° 3379), con la quale asserì che “il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale”.Nel 2001 a Durban, in Sud Africa, nella "Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza" presieduta da l'Alto Commissario per le Nazioni Unite, veniva solo ampiamente discusso - con riferimento ai diritti umani - il trattamento disumano dei palestinesi da parte degli israeliani; praticamente veniva emessa una condannata solo alla Stato d'Israele(...), senonché tra la maggioranza degli Stati favorevoli erano presenti paesi dove ancora vige la schiavitù. Nel 2008 le Nazioni Unite facevano mostra d'indignazione, citando i profughi palestinesi chiusi (da Hamas) nella striscia di Gaza mentre infuirano i combattimenti con le Forze israeliane; ma non si sono mai indignati, e non hanno mai accennato alla sofferenza ed al martirio di milioni di profughi ebrei fuggiti o massacrati nei paesi del medio oriente a causa delle repressioni arabe, ancor prima della Scioà.Ma allora, l'Onu, a cosa serve ancora? Un ordinamento viene dichiarato valido se c’è modo di testare la sua efficacia, e definito giusto se i valori ed i principi etici che lo hanno animato nell’atto della sua costituzione, vengono rispettati da tutti i suoi membri.L’Onu, invece, ha deluso e continua a deludere; funziona solo a senso unico, ed il diritto di veto dei 5 Consiglieri d’amministrazione, è solo un arma, ingiusta ed iniqua, che non ne rispetta i principi fondanti nei confronti di tutta l’umanità.Ma come può allora un'entità giuridica che si vorrebbe fonte di una legittimità superiore agli Stati nazionali, governare il mondo, se i suoi appartenenti non condividono, da sempre, gli stessi valori e principi, arrivando adirittura a fomentare le divisioni tra popoli, etnie, religioni, con esplicito riferimento al so
Antonio Scanagatti , Perugia
sabato 26 settembre 2009 10:20:58
Tra le tante idiozie del leader iraniano, sicuramente da condannare, qualche verità di fondo c'è e riguardala politica disumana di Israele.Ancora oggi il primo ministro israeliano continua a costruire colonie , che si chiamano così perchè in territorio non israeliano. Gli israeliani ( non tutti a dire il vero) che approvano questa politica di occupazione dovrebbero anch' essi vergognarsi.cordiali saluti.
Daniele Gandini , Genova
venerdì 25 settembre 2009 20:40:27
Ignoravo il fatto cha la Svezia fosse lo Stato incaricato di presiedere l'Unione Europea in questo periodo.Associo al suo articolo, l'articolo di Avvenire sui disordini in Svezia provocati dagli islamici di seconda generazione : forse si può ipotizzare un collegamento tra i disordini e gli atti vandalici ed il fatto che la presidenza UE sia in mano alla Svezia. Ovvero ne consegue che il rappresentante svedese, per evitare ulteriori disordini, abbia preferito ascoltare Almadinejad. Non è certo da condividere, ma il coraggio uno non se lo può certo dare...
Dova Cahan , Tel Aviv
venerdì 25 settembre 2009 14:01:39
Voglio commentare il discorso del nostroprimo ministro Benyamino Netanyahu chemi ha reso piu orgogliosa di quanto lo sia.Il suo discorso di ieri difronte ai delegati di tutte le nazioni partecipanti alla 64esima assemblea generale delle Nazioni Unite a New York e stato un discorso che puo restare qualificato con due dei piu memorabili discorsi fatti in questo sito anni fa da Abba Eban e Haim Herzog.Il nostro Primo Ministro in un impeccabileinglese ha fatto prima una domanda molto chiara alle Nazioni Unite chiedendoesattamente quale e la loro politica..diessere dalla parte dei terroristi e del terrorismo o dalla parte della democraziae di chi lotta per la propria liberta edidentita...A cio si e aggiunto anche un discorso benpreciso ed accompagnato da mappe e protocolli della reich tedesca che precedentemente alla seconda guerramondiale aveva gia tutto prestabilito peril genocidio della razza ebraica. Qui Netanyahu ha rivolto la sua attenzione al presidente iraniano assente in sala Mr Ahmadinejad che e ilnuovo Hitler degli anni duemila. Ha volutofare presente a tutti i rappresentati dellevarie nazioni che lo scopo di Teheran equello non solamente di distruggere Israele ed il popolo ebraico, ma di portare questo piano oltre fino a varcarel' Europa.Delegazioni presenti in aula che hanno ben capito la causa ed il nocciolo del problema, lungi dal essere un problemaisraeliano palestinese, hanno ben applaudito. Non resta che all' America,all' Europa ed a tutte quelle altre nazioniche hanno come motivazione la democrazia del popolo di combattere questo nuovo tiranno della nostra epocae storia. L' Iran e oggi non solo un pericolo per Israele, ma per tutto il mondo. Il suo volersi arrichire di progettiatomici che vengono ritenuti non a scopopacifista deve accendere una luce rossaa tutti prima che sia troppo tardi e dovremo subire nuovamente le attrocitadi qu
Silvana Origlia , abitaz. Vienna
venerdì 25 settembre 2009 12:48:35
Anche l'Austria è rimasta seduta e ha fatto questo di tutto proposito, e mica per la prima volta che si comporta in questo modo...! Ci si domanda quindi se le "simpatìe" che i delegati austriaci dimostrano di avere per quell'antisemita pericolosissimo, siano più dettati da grandi interesse economici o da certi legami di ideologìa politica. E si conclude per dire che sono ambedue i fattori che contano in questo caso: il passato che sta cercando l'aggancio al presente... O no?
LUCA RANOTTO , BIELLA
venerdì 25 settembre 2009 12:06:13
cara signora Nirenstein,ma cosa aspetta sraele a bombardare i siti nucleari iraniani? Mica se lo pu' permettere un vicno di casa cosi' con in piu' la bomba h.CORDIALI SALUTI,Luca Ranotto