Fiamma Nirenstein Blog

Gaza: giornalisti e informazione ostaggi di Hamas

giovedì 7 agosto 2014 Il Giornale 3 commenti

Il Giornale, 07 agosto 2014

(Gerusalemme) Finita una guerra, se ne fa un'altra. Stavolta è quella dell'opinione pubblica internazionale, che quando si tratta di Israele sfodera i suoi più acuminati canini: ieri si è riunita l'Assemblea Generale dell'ONU e molti dei delegati non si sono occupati delle migliaia di morti in Siria, ma solo di coprire Israele di accuse. Il Consiglio per i Diritti umani dell'ONU ha già chiesto una commissione d'indagine per verificare eventuali crimini di guerra. Si prevede anche una riunione del Consiglio di Sicurezza. Sullo sfondo, il tribunale dell'Aya. L'informazione è al centro di questa guerra: la sua incapacità di raccontarequello che è veramente accaduto a Gaza sembra il punto focale del biasimo che si addensa su Israele.

Al Cairo gli incontri sono per ora cerimoniosi, in stanze diverse gli egiziani parlano con le delegazioni, gli israeliani pongono il problema del disarmo di Hamas, Hamas quello dell'apertura dei confini e del flusso del denaro. Probabilmente il primo risultato dei colloqui sarà solo il prolungamento della tregua, ma nell'ombra si intravede Abu Mazen, il candidato dell'Egitto, di Israele e degli USA per un cambiamento che metta all'angolo Hamas e disegni un cambio di mano a Gaza. Ma se Abu Mazen si dichiara avverso alla violenza e da qui ottiene l'appoggio dei moderati, dall'altro lato tiene alta la sua egemonia presso tutti i palestinesi con l'accusa di crimini di guerra a Israele, che rende i suoi leader e i soldati passibili di arresto in mezzo mondo e Netanyahu una specie di Milosevich. Il suo ministro degli esteri Ryad al Maliki martedì all'Aya ha chiesto l'ammissione al tribunale. Abu Mazen ha accusato Israele di "genocidio". L'eco molto negativa per lo Stato Ebraico si basa sulle immagini dalla Striscia. Israele sostiene che delle 1.800 persone uccise (numeri dati da Hamas) il 50 per cento sono miliziani, che i civili nonostante gli avvertimenti con volantini, telefonate, un bum preventivo senza danni, sono stati trattenuti come scudi umani nelle case, negli ospedali e nelle scuole. I missili sono stati lanciati da finestre, cortili, i miliziani si sono coperti di donne e bambini, molti edifici sono stati distrutti dal fuoco di Hamas mal mirato o volontariamente diretto per la solidarietà internazionale. Ci sono le prove?

Ora che i giornalisti sono usciti, cominciano a venire alla superficie. Si sa che fotografi e cameraman sono stati minacciati ed espulsi se hanno fotografato militanti armati. Solo i poveri civili dovevano apparire nelle cronache. Nell'ospedale Shifa nei sotterranei c'è la centrale di Hamas, ma i giornalisti sono tenuti a fotografare solo i feriti e i morti. Il giornalista italiano Gabriele Barbati, del TG5, una volta uscito ha twittato "lontano da Gaza e dalla vendetta di Hamas" e "i bambini di Shati sono stati uccisi da un lancio sbagliato, i miliziani sono corsi a ripulire". E' uno dei casi per cui Israele è stato accusato. Gallaghen Fenwick di France 24 ha mostrato una rampa di lancio in mezzo alle case e a cento metri da una sede dell'ONU. Israele è stata accusata di mirare all'ONU e alle sue scuole. La giornalista dell'Helsingin Sanomat ha testimoniato che Hamas spara dall'ospedale Shifa; e cinque minuti prima della tregua Sreenivasan Jain, dell'indiana NDTV, ha mostrato, sotto l'albergo dei giornalisti, tre uomini che sparano un missile e poi nascondono l'armamentario. Sreenivasan dichiara nel video che sarà trasmesso solo quando lui sarà fuori "perchè Hamas non tratta gentilmente chi li filma" e spiega che senza la tregua fra un minuto, tutti sarebbero stati in pericolo.

Dunque, chi è il criminale di guerra dato che l'uso di scudi umani è vietato da ogni convenzione internazionale? Un'indagine seria esporrebbe Hamas, chissà se Fatah vuole andare fino in fondo.

 Lascia il tuo commento

Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 giovedì 7 agosto 2014  21:57:14

Cara Fiamma, si sapeva già che una certa "opinione pubblica" (politicamente orientata a sinistra o all'estrema destra) parla di crimini e genocidio SOLO a carico di Israele.--- (anche in un recente commento in questo blog).---E' successo anche nelle guerre precedenti.---In questa, Abu Mazen avrebbe fatto una ottima mossa politica se avesse accomunato Israele E Hamas nella responsabilità di quanto subito dal popolo palestinese: così facendo, avrebbe soddisfatto la rabbia popolare e impedita ogni azione politica ad Hamas, in quanto corresponsabile.---E' da temere invece che i terroristi continueranno ad avere il solito ruolo "sotterraneo" e ricominceranno, prima o poi: già chiedono soldi e canali di rifornimento.---Prove ben documentate raccolte dai giornalisti presenti a Gaza possono servire, in punto di diritto, ma non per i soliti "intellettualmente disonesti", che le ignoreranno.---D'altra parte, Abu Mazen sarebbe a rischio di vita se contrastasse apertamente Hamas come organizzazione terroristica e criminale e cercasse di eliminarla radicalmente (si sa che fine hanno fatto gli esponenti di al Fatah presenti nelle striscia di Gaza quando Hamas ha preso il potere localmente).--- Funzionerebbe solo una azione militare internazionale (escludendo l' ONU, che dovrebbe “ingoiare il rospo”....).---Pertanto, in attesa di soluzioni CONCRETE (se ci saranno) delle trattative in Egitto, si può solo "vivere alla giornata" e sperare in bene.



Enzo Antonio Cicchino , Italia
 giovedì 7 agosto 2014  17:35:58

Cari amicise, come è evidente, esistono prove che pongono l'ipocrisia di Hamas con le spalle al muro della vergogna, ben venga il processo. Sarebbe l'unico modo per mostrare finalmente la verità.Bisogna rischiare anche di perdere ma bisogna provarci!Enzo



Francesco Salatino , Francorte/Germania
 giovedì 7 agosto 2014  17:25:14

Cara Fiamma,che i giornalisti per paura o opportunismosi fanno istrumentalizzarre da Hamas èrisaputo: nessun giornale condanna apertamente i crimini di guerra dei terroristi palestinesi. Ma la posizione filoiraniana epro Hamas dei grillini è una vergogna perl'Italia e per il parlamento italiano.Alessandro di Battista , Movimento 5 Stelle,membro della Commissioni Esteri, haaffermato sull'ESPRESSO, che "quello chesta facendo Israele è un genocidio" e presenterà una risoluzione per il richiamo dell'ambasciatore italiano inIsraele". Questo in totale accordo con i suoi amici comunisti e antisemiti Castro,Orteca, Morales ecc. MAGDI ALLAM haancora una volta ragione.



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.