Fiamma Nirenstein Blog

Europa cieca: l'Iran vuole cancellare Israele

martedì 21 agosto 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 21 agosto 2012

Le gran paginate di dibattito sulla possibilità, l’imminenza, la probabilità terrificante per molti, che Israele attacchi gli impianti nucleari iraniani, sono un pensiero sostitutivo di quello più logico e semplice che nasce da un drammatico, e tuttavia semplice, riconoscimento della realtà. L’Iran vuole distruggere Israele. Ma noi europei siamo maestri di negazione, protagonisti storici dell’immaginario poetico. L’idea di fondo in tutti questi dibattiti è: il solito rompiscatole cioè Israele, guidato da un violento di destra, si vuole avventurare in un’azione bellica che ci travolgerà tutti. Uffa, questso Israele è veramente un pericolo per tutti fino dalla sua nascita. Ma la verità è l’opposto. Israele non ha mai minacciato l’Iran, nè nessun altro. L’Iran invece, ma noi non siamo davvero capaci di crederci, sta costruendo una bomba atomica per distruggere Israele. La distruzione di Israele è indispensabile all’Iran per imporre la sua bandiera al Medio Oriente, sciiti e sunniti lo vedono come il disgustoso nemico dell’Islam intero, e come il rappresentante ufficiale dell’Occidente, USA, Europa, Washington e la Roma del Papa. Gli Shihab 2 e 3 sono destinati a tutti noi: il fine è rifondare il califfato, chi ha letto Khomeini, chi lesse Bin Laden, chi ha letto Al Banna e i suoi discendenti Fratelli Musulmani... sa che quando un leader islamico parla, è meglio starlo a sentire.

Ora, quando agirà Israele? Quando il pericolo sarà definitivo, incontrovertibile. L’Iran ha già abbastanza uranio arricchito per fare la bomba, ma non ha ancora deciso di assemblarlo. Quando lo deciderà e sarà pronta a “estirpare il cancro Israele”, come da Khamenei a Ahmadinejad fino all’ultimo scagnozzo dell’esercito iraniano hanno annunciato, allora sarà il tempo giusto. Punto. Piaccia o non piaccia Israele non si lascerà fare a pezzi. Gli ebrei non accetteranno di essere sterminati una seconda volta. Questa è tutta la storia.

A quel punto, Obama o non Obama, USA o non USA, Europa o non Europa non conterà nulla. Il consenso internazionale non varrà una cicca quando stanno per ammazzarti. Prima sì, quando l’Occidente potrebbe agite più decisamente con le sanzioni. Ma dopo, Netanyahu non essendo un paranoico, agirà solo nel  momento indispensabile. Infine: le strombazzate fughe di notizie non sono credibili, Israele ha sempre saputo tenere i suoi segreti, dalla distruzione di Osirak a quella siriana e tante altri casi... I “leaks” sono sistemi di deterrenza che vanno nell’uno e nell’altro senso, e cercano di indurre gli USA e l’Europa a fare sul serio. Quei grandi piani di attacco li avrei potuti scrivere io, o un bambino che giuoca alla guerra. Ma per favore.

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Aurora , Malmö, SE
 sabato 25 agosto 2012  19:01:00

L'Eropa non è cieca, cosí come non lo era 80 anni fa.L'Europa è contenta.L'Europa odia gli Ebrei: gli piacciono solo dopo morti.



Roberto , Torino-Italia
 sabato 25 agosto 2012  14:46:34

Le voci, come quella della stimata Fiamma Nirenstein, sono veramente troppo poche. L'informazione mediatica che raggiunge la popolazione mondiale è offuscata dalla cattiva stampa e dalla televisone approssimativa e non solo, buona parte delle notizie appartengono alla categoria di false verità che i nostri politici sono diventati così bravi a dispensarci. Ad esempio, alcuni fatti preoccupanti suggeriscono un ritorno all'antisemitismo, sarebbe corretto dire anti giudaismo, poichè sulla terra oramai i semiti sono composti da sole due etnie, quella ebraica e quella araba. Quella araba è notevolmente estesa, mentre quella ebraica è molto esigua, nessuno ha mai sollevato una obiezione, perchè nessuno parla contro i "fratelli" musulmani di quell''Islam dispensatore di condanne a morte, vili rappresaglie e umiliazioni ai danni delle genere femminile. Negli ultimi millenni la nazione di Israele è sopravvissuta grazie all'intelligenza propria di questo popolo, no si può dire altrettanto dei loro cugini. Sono d'accordo che, qualunque cosa accada, Israele non si lascerà annientare una seconda volta, ed io, pur essendo nato in Italia e non essendo ebreo, mi rendo conto di quanto la mia anima abbia in comune con questo popolo, sono e sarò sempre dalla parte dello scudo di Davide, perchè se Israele muore, allora morirà anche la parte migliore ed intelligente dell'umanità. E' il momento di dare il nostro contributo individuale, attraverso l’indagine storica, ma anche religiosa e filosofica, per restituire agli ebrei ciò che non è stato mai loro riconosciuto: l’identità individuale e nazionale.



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