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Erdogan sogna il nuovo impero ottomano

venerdì 30 ottobre 2020 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 30 ottobre 2020

E' una questione di forza: noi in Occidente siamo abituati a considerare che i rapporti politici debbano essere determinati da motivi dimorale e di opportunità, e anche dall'uso di prudenza quando il tema della violenza è coinvolto,  e il linguaggio dell'incitamento porta alla strage di innocenti. Ma per il mondo islamico estremo non è così, e per la Turchia di Erdogan è una grande opportunità storica usarne le armi ideologiche più oscure e micidiali per diventare il principe della rinascita dell'Impero ottomano. Il presidente Erdogan si pregia di entrare n ei libri di testo come l'uomo che ha rovesciato la magnifica funzione storica inventata da Kemal Ataturk per la Turchia: essere il ponte fra il vasto mondo islamico, un miliardo e ottocentomila persone, e quello ebraico- cristiano occidentale per un mondi migliore. L'uso come di un'ascia bipenne dell'ideologia più estrema, incarnata dalla sua organizzazione la Fratellanza Musulmana di cui è il capo, fa parte della dottrina che muove Erdogan e lo porta a essere, di fatto, il migliore punto di riferimento del mondo terrorista. La nuova strage di Nizza è una strage ideologico - religiosa, e un polo certo ne è l'incitamento di cui Erdogan ha bombardato la Francia e Macron,che non è casuale, ma strategico, anche se certo non possiamo accusarlo di terrorismo in modo diretto. Lungi da noi.

Tre spazi definiscono l'azione di Erdogan: quello interno,per cui la Turchia, in grave sofferenza economica e strutturale, soffre restrizioni dittatoriali sulla stampa, le idee, le donne, la libertà di religione (i cristiani sono scappati quasi tutti); quello internazionale, per cui Erdogan ormai fa una nuova guerra armata al mese in zone diverse,trasportando la sua furia egemonica sul terreno della Ummah, ovvero dei luoghi fisici che nella sua mente e in quella dell'Islam estremo, compreso l'ISIS e anche gli Ayatollah sciiti, devono alla fine essere di dominio islamico assoluto, con l'istituzione universale della Sharia; e infine quello del gioco più infido, quello del gioco che coinvolge i gruppi terroristi, dal Al Qaeda,all'Isis a Hamas agli Hezbollah, senza distinzioni, ma con incontri,spostamenti, finanziamenti, armi.

E' difficile ignorare che Erdogan ha minacciato direttamente e ripetutamente la Francia e Macron in questi mesi della molteplicità di attacchi terroristici, mentre le sue guerre coll'esercito sul territorio si allargavano in Siria, Armenia, Libia, Grecia, Cipro, con attacchi e promesse di punizione anche a Israele e ai Paesi moderati. La minaccia, anche quando non espressa in maniera tanto scomposta come quando il presidente turco si è avventato su quello francese perché ha difeso la libertà di opinione prima e dopo la mostruosa decapitazione, è un'arma preferita, e con quella che Erdogan fronteggia l'Europa: se non fate come dico io, apro i confini ai profughi siriani assiepati qui da me, e sapete bene che posso portare molti nuovi problemi. Lo può ben dire, avendo regolamentato con cinismo il passaggio di larghi gruppi di terroristi diretti in Siria a incrementare le fila della guerra dell'Isis.

Erdogan accanto al suo disegno di egemonia islamica che sul versante sunnita affianca quello sciita dell'Iran, usa l'arma dell'incitamento:le parole sono più che pietre, sono coltelli, sono mitra. Il 13 settembre una manifestazione a Istanbul avvertiva Macron e i francesi che avrebbero"pagato un caro prezzo" per la difesa di Charlie Hebdo che ripubblicava le immagini a seguito delle quali ci fu la strage del gennaio2015.  Le proteste a Istanbul, riporta il sito web Gatestone Institute, continuarono con la recitazione del Corano, gli slogan aggredivano gli USA, Israele, la Francia "i collaborazionisti traditori pagheranno"; i sauditi tiranni pagheranno", e "il Mediterraneo sarà la tomba della Francia" e anche "gli arabi sionisti che vendono la Palestina pagheranno" e "sacrificheremo la nostra vita per il Messaggero di Allah, Mohammed". Macron è stato chiamato "un depravato demonio con le corna… Imperialista, coloniale, crociato..". Erdogan ha intimato a Macron di "non scherzare con la Francia.. hai ucciso un milione di algerini, 800mila persone in Rwanda, non mi dare lezioni di umanità... ".

Erdogan in realtà ha dimenticato la storia spietata,disumana e anche schiavista dell'Impero Ottomano, il trattamento delle altre religioni, gli armeni che hanno subito un genocidio..In realtà è con questo bagaglio di paura che Erdogan seguita a giocare le sue  carte, mentre però si disegna un fronte islamico col piano Abraham che indica già nel nome la volontà di accordo religioso, la pace degli Emirati, del Bahrain e anche del Sudan con Israele.Contro questo rischio di pace Erdogan spara e muove l'odio nelle coscienza. Ma oggi ha molteplici oppositori anche nel suo campo, cosa che nel passato non accadeva. Dato che l'Europa ha paura, vediamo se l'Islam moderato ne avrà dimeno.


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