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EHUD SPRINGZAK STUDIOSO DEL TERRORISMO DI DESTRA IN ISRAELE « Gli ze loti si vendicheranno» « Cresce il pericolo degli ultrà ebraici»

martedì 2 gennaio 2001 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME EHUD Springzak, il maggiore esperto di estremismo di destra in Israele, anche se è un importante accademico, professore di Diplomazia e Strategia del Centro Interdisciplinare di Herzlya, è immerso, al di là dell'accademia, negli stessi problemi pratici di cui si occupa l'intera opinione pubblica israeliana. La morte di Benjamin Kahane ha qualcosa di fatale, è un risucchio nero in una situazione già oscura: suo padre il rabbino Meir, il fondatore del gruppo più estremista della storia d'Israele, teorico dell'espulsione degli arabi e dell'uso della violenza, fu messo fuori legge da Israele con tutto il suo gruppo, e poi ucciso in America nel 1990. E adesso, come in una tragedia di Shakespeare, fuori legge in quanto leader del medesimo gruppo, dieci anni dopo, Benjamin Zeev è stato assassinato. « Vendetta» chiedono i suoi seguaci: tutta Israele li invita a non prendere la legge nelle proprie mani, a calmarsi. I servizi, la polizia, l'esercito stesso sono mobilitati per fermarli. Ma il pericolo è serio. Quanto serio, professor Springzak? E' preoccupato? Qualcosa sta per accadere? « Ci sono alcuni fatti che non possiamo ignorare: il primo è che la minaccia è esplicita. Ciò non significa che riusciranno nei loro intenti, ma si può essere sicuri che proveranno ad agire...Non è tempo di parole, ma di agire, di vendicarsi. Così hanno detto, e si può essere certi che si sono messi in moto» . Perché si può essere certi? Non potrebbe essere un urlo di rabbia, una protesta contro lo Stato per essere stati abbandonati al loro destino? Tutti i settler sono molto arrabbiati.. « I coloni non sono un tutt'uno, ce ne sono di estremisti, di aggressivi, di tranquilli, di moderati...La differenza fra le altre organizzazioni e quella di Kahane, è che per i seguaci di quest'ultima, la violenza e la vendetta non sono gesti estremi, di reazione inconsulta, oppure di autodifesa, ma sono teorizzati nella sua stessa visione del mondo: hanno un valore sacro, rappresentano una santificazione della propria presenza sulla terra. Gli arabi sono il loro nemico mistico, oltre che storico» . Per fortuna, tuttavia, sono pochi. Quanti, per la precisione? « I militanti sono poche dozzine, i simpatizzanti potrebbero ammontare a qualche migliaio. Ma il numero non è così importante. Basta ricordare che un uomo solo, che apparteneva al loro gruppo, Baruch Goldstein, fu capace di compiere quella terribile strage a sorpresa nel 1994 a Hebron mettendo a rischio il processo di pace che era appena iniziato. Voglio dire che per il gruppo di Kahane vale quello che è una regola generale delle azioni terroristiche: per il terrorismo, basta un gruppo piccolo, a volte un uomo solo. Basta una mente fanatica, un po' di esplosivo, un'arma automatica» . Che tipo di attentati ci si potrebbe aspettare? Sembra che i servizi segreti siano soprattutto preoccupati che si attenti di nuovo alla vita del Primo Ministro. « Barak è terribilmente inviso in questo momento, e negli insediamenti viene spesso considerato un traditore che vuole svendere a un assassino, Arafat, il Monte del Tempio, Gerusalemme, gli insediamenti. Ma nel caso dei sostenitori di Kahane, direi che il loro obiettivo ideale, prima di Barak, sono gli arabi, il nemico giurato, quello che mette a repentaglio la vita del popolo ebraico» . Potrebbero tentare una strage? « Sì , potrebbero, potrebbero anche tentare di mettere una bomba alle grandi Moschee di Gerusalemme» . Questo scatenerebbe una guerra totale col mondo arabo. « E loro avrebbero raggiunto il loro obiettivo» .

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