Ebrei sempre nel mirino
domenica 30 novembre 2008 Il Giornale 13 commenti
Il Giornale, 30 novembre 2008Fra i 26 stranieri innocenti trucidati a Mumbai, otto, anche se i numeri sono ancora tutti da verificare, sono ebrei. Se fossero israeliani o meno non importava niente ai terroristi che avevano messo la casa dei Chabad «Nariman House» fra gli obiettivi. I macellai avevano due scopi generici: uccidere gli occidentali, specialmente americani e inglesi, i nemici imperialisti dell’islam; uccidere i cittadini dell’India, Paese traditore asservito all’imperialismo. E poi, un obiettivo specifico, uno solo: uccidere gli ebrei. Fra dieci obiettivi di massa come la stazione, due ospedali, svariati centri cittadini, i grandi hotel Oberoi e Taj ce n’era uno, invece, apparentemente insignificante, la casa ebraica dei Chabad, un centro guidato da un rabbino ventisettenne con una moglie di 26 anni e un bambino di 2. Una casa dei Chabad è un punto di raccolta per pecorelle smarrite, diremmo noi, un luogo in cui persone molto religiose, in questo caso appunto i Chabad, cercano di raccogliere ragazzi in viaggio, che spesso sono israeliani, che si perdono dentro il fascino troppo profumato dell’India; là si dorme, si mangia kosher, si canta insieme, si viene richiesti di stare tranquilli (niente musica rock, niente sesso) e di unirsi a qualche preghiera. A Pasqua e a Kippur, per le grandi feste, questo è un rifugio per ebrei di ogni età e provenienza.
La scena della baby sitter che fugge con un bambino in braccio mentre i genitori ebrei vengono trucidati, è talmente iconografica, talmente classica che ognuno di noi ha in mente troppi film e libri in cui si compie un simile pogrom, in molte epoche diverse. Oggi, dopo il 1945, nonostante tanto scrivere e chiacchierare su questo, gli ebrei si sono abituati tuttavia di nuovo ad essere cacciati in tutto il mondo, ad essere presi di sorpresa: quando pregano (a Roma nel 1982, chi può dimenticare il bambino Stefano Tachè ucciso dai terroristi palestinesi); a Monaco, quando nel 1972 gli alteti israeliani furono sequestrati e poi trucidati uno a uno durante le Olimpiadi; a Entebbe, nel 1976, quando la selezione degli ebrei avvenne in base ai nomi sui passaporti; in decine di altri sequestri aerei; sulla nave Achille Lauro, 1985, quando un ebreo sulla sedia a rotelle, Leon Kinghoffer, fu gettato in mare dai terroristi palestinesi, selezionato fra tutti gli altri passeggeri; a Mombasa, nel 2002, in un albergo meta di turismo israeliano, quando tutti gli ospiti furono uccisi da una bomba nella hall; nelle città israeliane a tiro di katiusha e qassam di Hezbollah o di Hamas, dove sei un obiettivo anche se bambino, soltanto perché sei ebreo e ti insegue la citazione coranica: «Se l’ebreo si nasconderà dietro un cespuglio o una pietra - dice più o meno, senza che troviamo la voglia di andarlo a ricercare sulla carta fondativa di Hamas -, essi lo indicheranno al buon musulmano e gli diranno: “Uccidilo”». La minaccia insegue gli ebrei quasi ovunque viaggino, gli toglie la libertà di movimento, crea in Israele lunghe liste di Paesi non visitabili e carica il paese di una responsabilità inaffrontabile che riguarda ogni sinagoga e ogni scuola ebraica, rende impossibile far fronte a quella che è la più repellente minaccia globale poiché è la più efficacemente sperimentata dalla storia. Intendiamo dire con questo che finora vi è una responsabilità generica nella lotta al terrorismo, che invece va preso finalmente sul serio. E poi c’è la responsabilità specifica, quella del mondo attaccato dal terrorismo, di combattere coralmente in difesa del popolo ebraico condannato a morte dalla Jihad a ogni latitudine. Come nella Seconda guerra mondiale gli alleati salvando parte degli ebrei alla fine salvarono la democrazia, così oggi porsi il problema di come affrontare questo terribile e delicato capitolo può salvare la vita dell’intero Occidente.
venerdì 5 dicembre 2008 21:05:25
Sono pienamente d'accordo con lei Fiamma. Queste sono immagini e situazioni che continuano ad accadere in questo mondo e noi ne siamo testimoni. I terroristi colpiscono sempre gli innocenti tra cui gli ebrei, non perche' sono israeliani, ma perche' sono ebrei. E' un antisemitismo e odio che si ripete all'infinito. Tre settimane fa' ho avuto ua conversazione con un iraniano che ha definito Israele un paese razzista che ha condannato i palestinesi a vivere in uno stato di apartheid. Questo e' un iraniano dottore che vive negli Stati Uniti da 30 anni, uno diciamo " educato ". Noi non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Il mondo non e' cambiato con l'inquisizione e con l' Olocausto e gli altri genocidi e sterminii. Il terrorismo non e' altro che un' anarchia mondiale e ogni paese deve prendere le sue responsabilita' e applicare soluzioni che proteggano il cittadino. Il terrorismo e' diventato una sorta di terza guerra mondiale e per vincerla ogni stato deve essere unito e collaborare. Il terrorismo va combattuto intelligentemente e non occupando un paese e la popolazione, mi riferisco all' Iraq e Afganistan.
Matteo , Milano
martedì 2 dicembre 2008 03:00:07
Cara Fiamma, complimenti sempre per la tua intelligenza e simpatia.Certamente tutti i liberali, tutti i democratici, tutti gli uomini autenticamente religiosi, non possono che combattere questo orrore di violenza antisemita, che si inserisce in un più generale e fanatico quadro di conflitto con l'occidente da parte del terrorismo islamico. Dal punto di vista militare, la risposta dell'occidente a questo vile terrorismo non può essere debole e deve essere adeguata alla minaccia. Per arrivare a risultati veri e duraturi bisognerà tuttavia anche ragionare al meglio sulla politica, sulla democrazia e anche sulla capacità di Israele di essere un valore sionistico e universale di democrazia, tolleranza, pace e sviluppo per il medio oriente ed per il mondo intero.
COLOTTI GIOVANNI , BERGAMO
lunedì 1 dicembre 2008 19:45:41
Che dire???Esprimo la mia solidarietà al popolo israeliano per il vile assassinio dei sui concittadini da parte di assassini mosulmani.Cosa ne sarà di noi poveri cattoli quando in Italia E ancor peggio in Europa saranno milioni?????Spero di essere morto e sepolto e ben freddo quando avverrà il genocidio di ebrei e cristiani.Colotti Giovanni
Roberto Napolitano , Torino, Italia
lunedì 1 dicembre 2008 16:08:33
Grazie Fiamma, come al solito hai toccato le corde più profonde del mio cuore (sono un figlio della Shoah). Purtroppo quello che dici è più che vero, ne ero consapevole fin dal giorno delle Twin Towers e l'ho detto ad una riunione in Comunità qui a Torino, passando come puoi immaginare per un visionario allarmista. Del resto, la mia povera mamma mi diceva che pur con le leggi razziali, molti ebrei torinesi erano ancora iscritti al partito fascista....
carmine buffone , firenze italia
lunedì 1 dicembre 2008 10:49:12
Gentile sig.ra,devo rilevare che le reazioni politiche italiche sono state piuttosto fredde difronte a tale barbaria.Giornalisticamente si è dato risalto alla bambina italiana salvatasi mentre poca attenzione è stata rivolta a quel piccolo ebreo trucidato insieme ad enermi genitori.Non aggiungo altroLa seguo sempre con attenzione Cordiali saluti Buffone Carmine
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italia
lunedì 1 dicembre 2008 08:59:11
Penso che difendere anche solo un cittadino ebreo significhi difendere la pace.
Simon Levi , Petach Tiqva,Israele
domenica 30 novembre 2008 19:38:13
Am Israel Chai!
Angelo D'Amore , napoli
domenica 30 novembre 2008 18:27:17
purtroppo a tutte le "convenzionali" interpretazioni dei teoremi stragisti, si aggiunge la delicatissima congiuntura economica.questa crisi e' ancor piu' usata come arma dai terroristi.un tempo si facevano attentati per fermare lo sviluppo. oggi se ne continuano a compiere per accentuarne la momentanea ma profonda debolezza. combattere il terrorismo quindi, oggi e' un'esigenza anche economica oltre che culturale e democratica.per tale motivazione, tutti le democrazie economicamente evolute si devono sentire sempre piu' unite in questa battaglia.non puo' l'america da sola sobbarcarsi questo onere.
Agostino Morello , Ancona / ITALIA
domenica 30 novembre 2008 16:10:55
brava.
maria angela gobbi , colico
domenica 30 novembre 2008 15:29:47
Ebrei e Cristiani,siamo accomunati nel destino di essere "nel mirino"In India sono state date alle fiamme nostre Chiese, trucidate suore e Cristiani in genere.In Sudan,,in Dafur.. Suore rapite tra Kenia e Somalia..e nessuno più ne parla,mica sono due attiviste di sinistra...Ebrei e Cristiani,fratelli.
Angelica Calo Livne , Israele
domenica 30 novembre 2008 14:35:08
cara Fiamma,faro' in modo che quante piu persone possano leggere le tue parole. che quanta piu gente possa aprire gli occhi e prendere coscienza. e tu continua a brillare con la tua fiamma!ti abbraccio angelica
Franca Losi , Italia
domenica 30 novembre 2008 14:24:43
Cara Fiamma. concordo pienamente con te. Il problema è come svegliare il cervello di tante buone anime di sinistra che comunque vedono Israele come la potenza imperialista, complice degli USA imperialisti, che opprime e uccide i poveri arabi e musulmani. Il problema è vedere cosa farà Obama. Io penso che, con tutti gli errori, Bush avesse ragione e che la storia glielo riconoscerà. Ma speriamo che noi occidentali si riesca ancora ad avere una storia - prima che il fondamentalismo ci spazzi via tutti. FL
David Nizza , Gerusalemme
domenica 30 novembre 2008 14:19:00
100, 1.000, 100.000 Fiamme Nirenstein!Anzi: milioni di Fiamme Nirenstein!Uscire da Monaco, uscire dal 1938!