Fiamma Nirenstein Blog

E se il regime iraniano avesse altre strutture nascoste?

domenica 27 settembre 2009 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 27 settembre 2009

L’Iran è determinato oltre la nostra povera immaginazione occidentale a ottenere la bomba atomica, e il suo bisogno esistenziale di potere legato all’idea di un compito egemonico irrinunciabile, ha dato una enorme, inevitabile evidenza di sé nei giorni scorsi: la scoperta della nuova struttura di arricchimento nucleare, che Obama voglia o no ammetterlo, lo ha portato almeno ad un cambiamento verbale di linea; la Russia, che è pesante, si è spostata; la Cina, mentre Sarkozy e Brown denunciavano le violazioni di Teheran, non ha potuto mantenere la sua orientale indifferenza.
«La nuova struttura, con l’aiuto di Dio, comincerà a funzionare molto presto»: se non avevamo capito bene, la cocciuta determinazione iraniana dopo che Obama, Sarkozy e Brown avvertivano Teheran che adesso «è l’Iran che deve dare risposte» come ha detto il presidente degli Usa, ce l’ha di nuovo spiegata ieri Muhammad Muhammadi Golpayegani il consigliere del leader spirituale dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Sarà un impianto, e ce lo avevano dapprima detto i Mujaidin al Khalk, un importante gruppo di opposizione e poi il regime l’aveva dovuto confermare all’Aiea, situato nella santa città di Qom, a sudest di Teheran.
Anche se i servizi occidentali ne avevano forse individuato le tracce, le cautele dell’Aiea che hanno sempre coperto di veli tutta la storia del nucleare iraniano, ancora una volta non sono state d’aiuto. Anche la prima indagine sul nucleare iraniano cominciò con la scoperta di due impianti a Natanz e a Arak, e anche allora era stato un gruppo di dissidenti fuoriusciti a mettere in allarme il mondo.
L’Iran ha inventato vari nascondigli del suo programma per 18 anni. Adesso una domanda prima di ogni altra non deve darci tregua: l’Iran può muovere avanti il programma anche più rapidamente dell’anno che i servizi di tutto il mondo e anche l’Aiea gli assegna prima della bomba? Ovvero ha altre strutture di arricchimento attive nascosto altrove? Perché questo significherebbe che si può incrementare l’arricchimento di uranio già arricchito nelle strutture palesi portandolo in segreto vicino al 90 per cento richiesto per la bomba.
Dopo la nuova scoperta e alla nuova concordia internazionale, il primo ottobre, alla trattativa che si apre con l’Occidente, l’Iran potrebbe cedere? La nostra risposta è che non sembra realistico. Quali che siano le mosse tattiche di Ahmadinejad, egli considera non un rischio morale e fisico ma un onore essere contrapposto all’intero Occidente nel perseguire un fine che considera indispensabile alle sorti del mondo, la dominazione islamica.
Il regime iraniano ha continuato sotto gli occhi del mondo a finanziare guerre terroriste come quelle di Hamas e degli Hezbollah, ad ammassare missili e a fornirne ai suoi amici, a sbandierare la distruzione di Israele e la negazione dell’Olocausto mentre il mondo gli chiedeva di smetterla; e intanto, costruiva la bomba atomica. Per questo vive l’Iran degli Ayatollah, e non cederà. Tuttavia, è ormai un regime indebolito, che perseguita il suo stesso popolo in rivolta. Su questo, e anche considerando la vulnerabilità del frazionamento etnico, è possibile agire.
Inoltre, anche se l’élite considera il sacrificio un necessario complemento della gloria dell’Islam sul mondo, il regime teme la propria riduzione all’impotenza, e sa che un’area di grande vulnerabilità è la sfera economica. L’Iran guadagna soprattutto dalla vendita di petrolio grezzo e gas naturale e manca di tutti i prodotti raffinati derivanti dal petrolio, come la benzina. Inoltre manca di servizi finanziari per cui può risentire molto del blocco dell’attività finanziaria esterna. La gente desidera ormai la fine del regime, è molto difficile al momento che dopo le torture e le persecuzioni politiche del dopo elezione il «popolo farsi» di antica memoria si aggreghi tutto intorno al regime contro il nemico, come hanno spesso minacciato gli analisti.
Infine, mentre l’Iran fa continue parate e si pavoneggia moltissimo delle sue armi, di fatto un arsenale impressionante per un Paese in via di sviluppo, pure il loro ammodernamento è in gran parte legato alla benevolenza della Russia, che in questo periodo potrebbe svolgere un ruolo molto importante stabilendo, finalmente, che l’Iran è pericolosa anche per lei.

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Alessandro , Torino (Italia)
 martedì 29 settembre 2009  18:41:15

Condivido le preoccupazioni di Franco, ma allo stesso tempo mi domando, e domando a chi è più informato di me: Israele ha mai reso conto alla AIEA delle sue attività nucleari, siano esse pacifiche o belliche?



jochanan , italia
 martedì 29 settembre 2009  11:40:57

Purtroppo Israele non ha (e non credo possa permettersi per motivi di bilancio) la struttura militare per demolire tutte le installazioni nucleari e quelle strategiche standard iraniane. Pertanto con qualche atomica pronta su qualche missile il rischio è gravissimo (sarebbe grave anche con un bombardamento generalizzato su tutti gli obiettivi sensibili). Credo senza voler fare lo stratega che una possibilità di salvezza per Israele senza dover legarsi le mani mantenendo autonomia nei confronti degli US, impelagati in Iraq, in Afghanistan e nella crisi economica sia quella di potenziare al massimo tutte le difese possibili e concepibili.mazal tov, Israel!



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 lunedì 28 settembre 2009  19:18:19

Cara Fiamma, sono molto preoccupata della situazione in Iran, che si fa sempre, ogni giorno di più molto grave.Le diverse proteste, i giovani che vengono arrestati, disordini vari in Iran, e noi non ce ne accorgiamo..Peccato, davvero peccato che tra i tanti grandi della terra, ci siano solo Sarkozy, Obama e George Brown che intervengono..Dovremmo intervenire anche noi, e penso a me, che me ne sto su questa sedia.. dovremmo farlo tutti noi, anche e soprattutto pensando che questo é un governo molto pericoloso. Un forte abbraccio, Ilaria.



Franco , Italia
 domenica 27 settembre 2009  20:14:05

Il governo dell'Iran costruisce reattori nucleari e non si preoccupa di consultare l'IAEA, ente dell'ONU preposto alla sicurezza nucleare, unico ente che può supportare nell'individuazione di luoghi sicuri e sopratutto non sismici. Non possiamo dimenticare che tutto l'Iran si può considerare zona altamente sismica, essendo percorso da almeno sei faglie ed essendo stato colpito da almeno 950 terremoti (cfr La Repubblica.it 22-6-2002). Il governo iraniano non si preoccupa molto della salute dei suoi stessi cittadini ma, giocando con l'energia nucleare, mette in pericolo tutta l'area circostante. Temo che se non si reagisce con estrema fermezza e tempestività si arriverà troppo tardi per fermare una catastrofe. Franco



cesare albanesi , roma
 domenica 27 settembre 2009  16:58:59

Ho dato il medesimo commento in un articolo precedente.non bisogna dimenticare che l'Iran ha avuto aiuti in termini di know how da molti paesi tra cui l'Italia. mi riferisco ad esempio alla tecnologia spaziale in cui in occasione della realizzazione del satellite Mesbah vi sono state consulenze in tecologie sofisticateda parte di industrie italiane.Ne consegue qualche riflessione politica



armando manocchia , bologna italia
 domenica 27 settembre 2009  16:33:17

In Toscana diciamo:"meglio aver paura che buscarne". Credo che se Ahmadinejad ed i suo gli ayatollah vogliono il nucleare, diamoglielo! Facciamo in modo che ricada in una zona deserta solo per fagli vedere l'effetto che fa, con la speranza di non far del male direttamente o indirettamente alla popolazione civile. Anche perchè se Israele aspetta ancora un pò, diventa troppo tardi... La sicurezza d'Israele, come di qualsiasi altra Nazione non può dipendere da altri, la sicurezza dell'Europa non deve dipendere da Israele, la sicurezza dell'Occidente non può dipendere dall'Europa. Il mondo intero non può dipendere da un barbaro come Ahmadinejad.Armando Manocchia www.unaviaxoriana.it



Sergio olper , milano
 domenica 27 settembre 2009  16:05:43

Il problema non è se il regime ha altre strutture nascoste: le ha. Il problema è come neutralizzarle. Israele dovrà colpirle. Gli USA dovranno neutralizzare la risposta iraniana. Con Mr Bush mi sarei sentito sicuro di questo. Con Obama, meno. Molto meno



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