È il «palestinismo» la vera malattia dell’Onu
giovedì 17 settembre 2009 Il Giornale 9 commenti
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La relazione della commissione Goldstone non mostra alcun interesse per la verità, ma solo per l’ennesima criminalizzazione di Israele. E stabilisce un principio: bisogna arrendersi ai terroristi che colpiscono i civili.
La relazione della commissione Goldstone sull’operazione “Piombo fuso” è un pericolo per tutti noi. È, nero su bianco, il proclama che stabilisce che bisogna arrendersi di fronte al terrorismo sistematico che colpisce e usa i civili. Se si dà una rapida occhiata alle 575 pagine prodotte per stabilire che cosa è accaduto a Gaza nella guerra del 2008-2009, si vede che la commissione istituita dall’Onu non ha avuto alcun interesse alla verità, ma solo alla ennesima criminalizzazione di Israele: l’Onu incarna qui, ancora una volta, un esempio del palestinismo moralista che sfrutta, in funzione della delegittimazione antioccidentale, i sensi di colpa del mondo contemporaneo e cerca, nella pratica immediata, la morte civile e fisica dello Stato ebraico.
L’Onu dedica ogni anno due terzi delle sue risoluzioni sui diritti umani alla condanna di Israele; la sua assemblea, dove sono già risuonati i discorsi antisemiti del presidente Ahmadinejad, adesso procede con una versione flautata, quella del giudice Goldstone, e niente di meglio che sia un ebreo con una figlia che vive in Israele.
Andiamo per ordine. Israele attaccò solo perché messo all’angolo da tredicimila missili caduti sul suo territorio dal 2000 e nonostante le mille richieste all’Onu di fermare Hamas dopo che aveva interamente sgomberato Gaza. L’organizzazione terrorista finanziata dall’Iran, devota alla distruzione di tutti gli ebrei del mondo, proseguì però nei suoi lanci. Le richieste di Israele all’Onu ottennero uno sbadiglio simile a quello che Goldstone ha dedicato al cittadino di Sderot David Bedein quando è andato alla seduta del Comitato per testimoniare le sofferenze della gente del suo Paese.
In secondo luogo, il richiamo continuo alla legge internazionale che si fa in tutto il rapporto, delle cui bugie ci occuperemo fra un momento, ignora i crimini di Hamas, non mettendo in relazione la guerra col bombardamento cui ha sottoposto Israele. Solo Israele è sotto accusa e lo era fin dall’inizio, tanto che persino personaggi antisraeliani come Mary Robinson, commissaria Onu organizzatrice della Conferenza di Durban del 2001, hanno rifiutato di partecipare al comitato ritenendolo “non equilibrato”. È evidente invece che i principali violatori della Convenzione di Ginevra sono coloro che combattono sparando sui civili, usando strategicamente come scudo umano fisso le proprie donne e i propri bambini e travestendo i propri combattenti coi panni dei civili. Hamas, dunque. Insomma, Goldstone non risponde alla domanda del mondo contemporaneo su come combattere al di là della convenzione di Ginevra in situazioni, per esempio, come quelle descritte da noti inviati, in cui la gente terrorizzata veniva obbligata a proteggere gli uomini di Hamas restando prigioniera per far loro scudo nelle proprie case, nelle scuole, negli ospedali, nelle ambulanze. Goldstone condanna Israele per aver combattuto in una situazione di grande difficoltà in cui erano in gioco i civili, e dimentica che il quartier generale di Hamas era situato nei sotterranei dell’Ospedale Shiba, e che Israele non l’ha toccato benché ne facessero un uso cinico.
Da chi ha ricavato le proprie informazioni Goldstone, che accusa Israele di aver colpito volontariamente i civili e di aver fatto fra i 1200 e i 1400 morti? E sono verificabili? La risposta è che il rapporto è pieno di bugie consapevoli. La commissione era già formata in origine da personaggi come la professoressa di Diritto Christine Chinkin che, prima dell’inchiesta, aveva «rifiutato categoricamente» il diritto di Israele all’autodifesa e che, sempre in anticipo, aveva dichiarato Israele «aggressore e perpetratore di crimini di guerra».
Se si va a guardare da vicino le fonti consultate, troviamo che molte non sono identificabili. Le altre, sono semplicemente le Ong antisraeliane più politicizzate: Betzelem e il Palestinian Center for Human Rights sono citate 70 volte, l’organizzazione palestinese Al Haq altre 30, e così via. L’assunzione che siano stati colpiti intenzionalmente luoghi e persone appartenenti al mondo civile, fa uso di errori fattuali: Abdullah Abdel Hamid Muamar, 22 anni, ucciso, viene definito dal Palestinian Center “uno studente”, dunque un civile. Anche Human Rights Watch, un’altra delle fonti preferite, ne fa una vittima innocente, ma secondo una pubblicazione delle Brigate Al Qassam, Muamar era un membro di Hamas, e appare sul un website arabo mentre regge un missile Qassam. Secondo una ricerca dell’esercito israeliano, 564 morti erano membri armati di Hamas, 100 erano della Jihad Islamica; i membri del Fatah, pure presenti, non sono contati, e i poliziotti del regime di Hamas, categorizzati come civili, erano per l’84% parte del meccanismo di sicurezza di Hamas; fra loro, Muhammad el Dasuqi, un membro del Comitato della Resistenza, era per esempio probabilmente uno dei terroristi che attaccò un convoglio dell’ambasciata Usa nel 2003. L’attacco alla scuola dell’Onu nel campo profughi di Jabaliya, che all’inizio fu indicato come una grande strage, fu poi smentito: la scuola, anche secondo fonti locali, non fu in realtà attaccata, l’esercito sparò a una struttura nei dintorni, dove si erano acquartierati i militanti di Hamas.
In realtà, il Centro Interdisciplinare di Herzliya sostiene, secondo i dati riportati dal giornalista Ben Dror Yemini, che fra il 63 e il 75% dei colpiti sono stati uccisi perché erano coinvolti nella guerra. Erano circa 900 persone, e a questi vanno aggiunti, purtroppo, i civili usati come scudi umani. Hamas è il vero colpevole di crimini di guerra
"Palestinism", the real UN disease
Il Giornale, 17 september 2009
The report by the Goldstone Commission sponsored by the U.N. is a danger for all of us; it is a written document stating that it is necessary to give up the fight against systematic terrorism that hits and uses civilians. A quick look at the 575 pages of the report designed to establish what happened in Gaza in the 2008-2009 war: it is clear that the Commission set up by the United Nations during the ninth special session of the Human Rights Council in January 2009 has is not at all interested in truth, but only in still another criminalization of Israel: the U.N. embodies once again an example of moralistic Palestinism that exploits the guilty feelings of the contemporary world to delegitimize the West. And it practically aims to the physical and institutional death of the Jewish State.
Every year, the U.N. devotes two thirds of its resolutions on human rights to condemn Israel; its Assembly has already echoed the anti-semitic speeches by President Ahmadinejad, and now it is going on with a whipping version by Judge Goldstone, indeed a Jew with a daughter who lives in Israel.
Let us proceed step by step. Israel attacked only because it was cornered by thirteen thousand missiles that have fallen on its territory since the year 2000. It asked so many times the U.N. to stop Hamas after completely withdrawing from Gaza. But this terrorist organization aims at destroying all (all) Jewish people in the world and it is financed by Iran: in fact it went on pursuing its task. Israel’s appeals to the U.N. were received by a yawn similar to the one by Goldstone’s in front of the Sderot citizen Noam Bedein, when he went to the meeting of the Commission to testify on the suffering of people from his Country.
Secondly, the report consistently refers to international law – whose lies will be mentioned later – and does not speak about Hamas’ crimes. In fact it does not link the war with the repeated bombing of Israel. Only Israel is to blame and so it was right from the start, so much so that even anti-Israel people like the UN Commissioner Mary Robinson, the organizer of the Durban conference of 2001, refused to participate in the Committee, by considering it “not balanced”. It is evident instead that the main violators of the Geneva Convention are those who fight by shooting civilians, by strategically using their women and children as human shields and by dressing their fighters as civilians. Hamas, in this case.
And so Goldstone does not answer the question by the contemporary world on how to fight beyond the Geneva convention in situations, for example, such as the ones described by Lorenzo Cremonesi in the Corriere: terrorized people who were obliged to protect Hamas men because they were kept prisoners as human shields in their homes, in schools, hospital, ambulances… Goldstone condemns Israel for having fought in a situation of great difficulty where its civilians were at stake. He forgets that the Hamas headquarters was located in the basement of the Shiba Hospital and that Israel has not touched it although it was used by the worst terrorists in the world in a cynical way.
Where did Goldstone obtain his information, since he accuses Israel to have voluntarily hit civilians and claimed around 1200, 1400 deaths? Can this information be verified? The answer is that the report is full of conscious lies. The Commission was already set up by people like the Law Professor Christine Chinkin, who before the survey had “categorically rejected” Israel’s right to self defense and who had already called Israel “aggressor and perpetrator of war crimes”.
As a study by Gerald Steinberg's NGO-Monitor points out, if we closely look at the sources consulted, we find that many cannot be identified. The others are simply the most politicized anti-Israeli NGO’s: Betzelem and the Palestinian Center for Human Rights. They are mentioned 70 times, the Palestinian organization Al Haq 30 times and so on. The assumption that civilian places and people were intentionally hit is fraught with factual mistakes: Abdullah Abdel Hamid Muamar, 22 years of age, who was killed, was defined by the Palestinian Center “a student” and therefore a civilian. Also Human Rights Watch, another favorite source, defines him as an innocent victim. But according to a publication by the Al Qassam Brigades, Muamar was member of Hamas. He appears on an Arab website while holding a Qassam missile. According to a survey by the Israeli army, 564 victims were armed members of Hamas, 100 belonged to the Islamic Jihads. The members of Fatah, who were present, were not counted. The policemen of the Hamas regime, identified as civilians, accounted for 84% of the Hamas security mechanism; among them, Muhammad el Dasuqi, a member of the Resistance Committee, was probably one of the terrorists who attacked an American Embassy convoy in 2003. The attack against the U.N. school in the Jabaliya refugee camp was initially indicated as a massacre, while later this was denied: also according to some local sources, the school was not hit. The army shot against an adjacent facility sheltering Hamas militants.
These examples show that Goldstone has accepted the notion that those who do not wear a military uniform, are victims. And this does not work. In general, according to the data reported by the journalist Ben Dror Yemini, the Interdisciplinary Center of Herzliya states that around 63%-75% of the victims were killed because they were involved in the war: about 900 people and unfortunately the civilians used as human shields have to be added to them. Hamas is indeed the true responsible for war crimes.
domenica 27 settembre 2009 14:48:24
No doubt that Israel is being unjust attacked by the "bandits" of this world. Unfortunately, some of the blame is in our own hands. We are too moral to act as other countries do, so we are overly critical of every action taken, and that printed in the Israeli press is often used against us, instead of applauding us for our democratic freedom of expression. In earlier days, the military censors were more active. Perhaps, with the world so terribly and unjustly biased, it is time to put them back to work.
massimo benocci , roma italia
domenica 20 settembre 2009 12:01:37
Cara Fiamma, Buon Anno!Su Onu, farei solo presente che è uno stile -più e peggio ancora che una posizione. In Assemblea Generele siederanno indisturbati i rappresentanti di pseudostati che, con le loro politiche, giustificano il concetto di "rifugiato". Però si discute su come Italia e Europa li accolgono, non di chi li costringe alla fuga. Non vedo, sotto quella sigla, una Organizzazione delle Nazioni Unite degna dell'acronimo.Ancora grazie, per tutto il coraggio e la passione. MB
Marchesi Giorgio , Bergamo / Italia
sabato 19 settembre 2009 22:14:47
Ma Lei lo ha letto il rapporto?Perchè Israele non ha collaborato ai lavori della commissione?Troppo comodo piangersi addosso dopo.
Daniele Melotti , Verona
sabato 19 settembre 2009 01:36:42
che fatica continuare a voler aver fiducia negli uomini. Finirà mai questa faziosità? Per ora, comunque, lunga vita ad Israele.Daniele Melotti
Paolo Ortenzi , Roma Italia
venerdì 18 settembre 2009 17:23:51
Lei purtroppo ha ragioni da vendere. L'Onu attuale e' un pallido sembiante di quello che doveva essere nelle intenzioni iniziali, ed a mio modesto giudizio va riformato oppure smantellato completamente. Piu' passano gli anni, purtroppo, piu' mi oriento sulla seconda ipotesi.Mi sono permesso di riprendere il Suo articolo integralmente, citandone ovviamente la fonte, e di metterlo sul mio blog personale, per offrire una ulteriore possibilita' di diffusione del suo articolo, semplicemente da incorniciare.Se vuole posso darle il link privatamente.La ringrazio di cuore per la sua opera di giornalista e di Parlamentare.
gianfranco pellegrini , milano
venerdì 18 settembre 2009 15:53:16
cara fiamma insisto:l'unico modo di arrivare ad una conclusione definitiva della faccenda Israele-Gaza sarebbe che I. venisse incluso fra gli stati facente parte dell'unione europea. Le stesse origini,la stessa cultura,la stessa civiltà!Ma forse è troppo chiedere ciò e così si finirà con un'altra guerra! te
Dova Cahan , Tel Aviv Israele
venerdì 18 settembre 2009 13:24:24
Non mi sorprende affato che il giudice Goldstone sia un ebreo che per averel' approvazione dell' organizzazione ONU ha dovuto dare il suo verdetto sull'operazione Israeliana a Gaza negativoe contro il suo paese patriarcale.Essendo americano e volendo mantenereil suo stato di giudice americanoebreo avrebbe dovuto astenersi dal prendere in mano questa causa che e contraria non solo moralmente ai principi che dovrebbero legarlo allo Stato d' Israele, dove anche sua figlia risiede, dovuto alla sua propria origine ebraica ed anche perche non sarebbe stato in grado di dare un giudizio irrevocabile e imparziale su questo caso.Ma il giudice Goldstone non ha considerato le sue origini ed ha avuto ilcoraggio di prendere in mano questa causa per rendersi piu favorevole agliocchi delle Nazioni Unite, dove nel suoambito piu del settanta cinque percentodei suoi membri sono arabi, filoarabi,mussulmani e membri degli stati africani.In questo regime in cui si svolgono tuttele decisioni fondamentali per una stabilitanel mondo non vedo come noi Stato d' Israele anche quando la ragione e dallaparte nostra possiamo emergere giustie vincitori.Mi auguro ancora che l' America, conduttrice imparziale della democraziamondiale prenda in considerazione questo atteggiamento contradittorio delgiudice Goldstone che e riuscito a mettere a livello superiore il terrore delHamas ossia terrore islamico fondamentalista al idiritto di Israelead autodifendersi se non a dire meglioa dare un premio al terrore.Ma come puo il giudice americano dimenticare che solamente la settimanascorsa si sono commemorati gli otto annidell' 11 Settembre dove New York stessae stata la vittima di questo terrorismo.Ancora devo menzionare che questo altissimo palazzo di vetri che si trova nella stessa New York e diventata leistessa complice del terrorismo invece dicombatterlo e deligittimarlo in
Luana , Alessandria
venerdì 18 settembre 2009 10:53:00
E' vero che l'Italia appoggia Mr. Hosni per la carica di Direttore Generale dell'Unesco?
Diocer , Italia
giovedì 17 settembre 2009 22:31:14
Un'altra brutta pagina per l'Occidente.L'ONU non rappresenta altro che gli interessi del terzo mondo.Non capisco perchè i paesi dell'Occidente non chiudono questa baracca.