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Dove puntano i missili degli ayatollah

sabato 30 settembre 2017 Generico 0 commenti
Grazia, 30 settembre 2017

Può percorrere duemila chilometri quel missile bianco e tozzo, e ha una testa aggressiva e ghignante: può distruggere il futuro di tutto il Mediterraneo, e anche oltre. Infatti è costruito in maniera tale da trasportare a destinazione una bomba atomica. E' l'ultimo ritrovato della Repubblica Islamica dell'Iran, proprio quella che solo un anno fa ha firmato, accolta con tappeti rossi dai politici europei e da Obama, un accordo di rinuncia alla costruzione della bomba atomica. Di fatto non si sono verificate attività in violazione del trattato, l'IAEA, l'Agenzia dell'ONU responsabile non ha riportato effrazioni alle regole, ma viene da chiedersi a che mai potrebbe servire un missile che porta una bomba atomica tanto lontano e che costa centinania di milioni agli ayatollah che l'hanno voluto, se non c'è un'intenzione seria.

Il missile, di nome Khorramshar è stato ampiamente pubblicizzato dalla tv iraniana con parole di vanto e di trionfo. Anzi: il presidente Hassan Rouhani ha detto minaccioso mentre sfilavano le armi che l'Iran rafforzerà ancora le sue capacità di "difesa" e poco prima i suoi generali avevano di nuovo promesso di distruggere Israele.

Questo atteggiamento di sfida ricorda da vicino quello di Kim Jong Un, dittatore del regime della Nord Corea che seguita a esplodere le sue bombe e a far volare i suoi missili balistici sulla testa dei giapponesi minacciando di distruggere tutti.

Di fatto, le tecnologie missilistiche e anche atomiche dei due sono legate l'una all'altra, i servizi di informazione di tutto il mondo esaminandone i risultati e gli sviluppi individuano non si sa quanti scambi di tecnici, di invenzioni, di cattive intenzioni contro l'Occidente. E' una vecchia alleanza che di fronte all'attacco frontale del presidente americano Donald Trump alle Nazioni Unite è diventata esplicita.

Trump nel suo discorso ha messo allo stesso livello la malvagità delle due dittature: ma mentre ha trattato Kim Jong Un come un pazzo provocatore, dell'Iran ha dato invece un'immagine molto realistica, come di un'autocrazia grandiosa, astuta, cinica, il maggiore finanziatore di terrorismo del mondo.

Si è detto "imbarazzato" che gli Stati Uniti abbiano firmato un patto come quello voluto da Obama e dall'Europa e ne ha dichiarato l'inutilità di fronte alle evidenti intenzioni violente e aggressive. Trump ha detto la pura verità quando ha spiegato che i proventi dell'accordo per il quale l'Iran ha guadagnato, libero dalle sanzioni, un grande mercato che si è avventato sul suo petrolio, gli ayatollah preferiscono spenderli in armi per l'esercito e la Guardia Rivoluzionaria e in terrorismo piuttosto che in benessere popolare.

Di fatto, l'Iran ha rimpinzato di missili gli Hezbollah e adesso sta di nuovo finanziando a pioggia Hamas: due gruppi terroristici larghi, che compiono le loro imprese facendo migliaia di morti. L'Iran e gli Hezbollah sono presenti sul bordo nord d'Israele, che dichiarano apertamente di voler distruggere, da quando da sei anni a questa parte si sono fatti paladini del rais Bashar Assad aiutandolo, oltre che nella guerra contro ISIS, nell'eccidio di almeno 250mila suoi concittadini.

Trump è certamente molto diretto e anche aggressivo nelle sue osservazioni, ma questo non toglie che quando cita le persecuzioni mostruose sia della Corea del Nord che dell'Iran per costringere i cittadini a seguire regole assurde, torturando e imprigionando a vita, e quando dice che i popoli sottomessi si meritano ben altro che la sorte che gli è caduta addosso col comunismo da una parte e col regime degli Ayatollah dall'altra, dice il vero.

E ha anche ragione quando parla dell'accordo con l'Iran come di un accordo da rivedere o da cancellare: intanto, esso prevede che gli Iraniani possano tornare ad operare le loro centrifughe entro quindici anni dalla sua firma, e quindi, nella storia, dopo un battito di ciglia; e poi, esclude una quantità di siti dalla possibilità di un'ispezione immediata. E poichè l'esperienza ci insegna che sia i Coreani che gli Iraniani in fasi precedenti hanno ingannato i loro interlocutori occidentali, è facile pensare che lo stiano facendo anche adesso.

Il missile balistico che è stato mostrato al mondo come una bandiera mentre negli stessi giorni l'Iran promette di distruggere Israele e minaccia gli USA, è stato concepito e montato in fabbriche che secondo gli accordi previsti non devono essere visitate dagli ispettori. E così, in segreto gli ayatollah possono preparare la conquista del mondo, mentre intanto ormai dominano già oltre a Teheran, anche Beirut, Baghdad, Damasco, Sanah con le loro guerre che grazie all'accordo riescono a finanziare e a gestire nel silenzio dell'Occidente. ma non in quello dei Paesi sunniti come l'Arabia Sunnita, l'Egitto, la Giordania, i Paesi del Golfo...

L'Iran è riuscito a creare una stuazione di generale allarme, come ha spiegato Benjamin Netanyahu all'ONU per l'ennesima volta. Ma stavolta c'era chi l'ascoltava. Chissà che da una situazione così difficile non possa nascere un accordo di pace che tenga insieme i Paesi Arabi e Israele contro la minaccia iraniana, col supporto americano.

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