Fiamma Nirenstein Blog

Doppia cittadinanza. Risposta a Marine Le Pen

lunedì 13 febbraio 2017 Generico 4 commenti


Quando la signora Le Pen dice che poiché la cittadinanza israeliana comunque segnerebbe uno sgarro rispetto all’idea che un cittadino europeo debba avere soltanto la cittadinanza europea e che sarà proibito ai francesi avere i due passaporti francese e israeliano, da un segnale molto allarmante rispetto alle sue dichiarazioni di affidabilità a fronte dei sospetti di antisemitismo che si possono ragionevolmente attribuire a lei, il suo partito, la sua stessa famiglia.

Infatti una discriminazione, qualsiasi discriminazione, nei confronti di un Paese, di un’etnia, di una religione, devono, per essere accettati da uno schieramento democratico come quello cui la Le Pen dice di appartenere, partire da una motivazione concreta, sostanziale, storica. A me, pluralista e sempre impegnata nel campo dei diritti umani, occorre uno sforzo notevole per capire cosa fa Trump quando blocca l'ingresso ai detentori di certi passaporti: ma sono pronta a ragionare con calma e con comprensione sul fatto che Donald Trump, con cui comunque si può essere in disaccordo, ritenga opportuna l’esclusione di alcuni Paesi islamici dall’ingresso negli USA: Trump la spiega col fatto che gli islamici, ed è vero, sono stati negli ultimi anni un pericolo sostanziale nell’ambito del terrorismo antioccidentale.

Invece l’esclusione di Israele dall’ambito delle nazioni con le quali si può avere un patto di doppia cittadinanza ha un carattere puramente ideologico, non sostanziale, è inspiegabile se non con un'ignobile mossa politica di captatio benevolentiae verso il ventre antisemita francese: infatti non c'è ragione al mondo di impedire una doppia cittadinanza francese-israeliana, non c’è nessun pericolo per la sicurezza né per l'identità francese in un cittadino israeliano; la sua religione, la sua ideologia, la sua storia sono chiaro segnale di amichevolezza, quasi di appartenenza (si è parlato tante volte, Pannella ne era l'alfiere) all’Europa stessa. Tanto meno ha un senso proibirgli la kippà, cui si sa benissimo che il Popolo Ebraico è legato da un impegno identitario imprescindibile.

Allora bisogna dedurre che la Le Pen ha una preclusione ideologica verso Israele: non è dunque sincera quando dice che l’antisemitismo è retaggio paterno con cui lei non ha niente a che fare. Oppure è la sua passione per l’Europa, davvero mai percepita prima, che le fa velo? Strano, perché davvero l’Europa lei mostra in tante circostanze di non poterla soffrire.

In sostanza c’è un elemento di smascheramento nella sua dichiarazione che dà da pensare: c’è il rischio che l’anti-islamismo delle nuove destre europee sia contaminato da un dato ideologico come sostiene la sinistra, e questo certo con gli ebrei non va. E' antisemitismo, e lo combatteremo.



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Michele Poliakine , Roma
 giovedì 16 febbraio 2017  09:54:58

Con ancora nelle orecchie le critiche alle parole di MLP mi imbatto nell’antisemitismo, quello certo, quello autentico, molto pericoloso perché ammantato di politicamente corretto.Ecco la foto della delegazione capeggiata dal premier svedese socialdemocratico Stefan Lofven, progressista e femminista spinto (il suo ministro Isabelle Lovin giorni fa con il suo intero staff di sole donne ha fatto una plateale protesta contro Trump), in visita in Iran per trattare di scambi culturali (propiziatori di lucrose grosse commesse), 11 donne su 15 delegati, tutte rigorosamente coperte con il velo!!! Poverette!La Svezia è il paese più antisemita d’Europa.- Per il Governo svedese l’antisemitismo è “ una opinione legittima”, il sionismo “una forma di razzismo da esecrare”- A Malmo gli ebrei hanno paura per le continue aggressioni da parte degli islamici e per gli attacchi alla sinagoga locale senza che le Autorità intervengano- Alla ricorrenza della Notte dei Cristalli gli ebrei non sono stati invitati per evitare proteste e tumulti- Il Governo ha finanziato un testo in cui si parla della politica israeliana verso i palestinesi come di una pulizia etnica, una nuova Shoà, e gli israeliani sono paragonati ai nazzisti- I prodotti israeliani sono stati tolti dai supermercati, si boicottano gli studiosi israeliani dalle università, si disinveste dalle società israeliane- Israele è accusata di esecuzioni extragiudiziarie quando si difende uccidendo gli accoltellatori palestinesi e addirittura di venderne gli organi- Il museo di Stoccolma ha esposto un quadro con la palest. che ha fatto saltare 21 israeliani in un ristorante Questi sono i rappresentanti della migliore sinistra europea, primi seguaci della retorica obamiana, infimi paladini della libertà e dei diritti della persona, in particolare delle donne e degli omosessuali, che si prostituiscono in modo vergognoso alla corte degli ayatollah iraniani per soldi..., vero, ma anche per il loro a



Adriano Romaldi , Falconara Marittima (AN) ITALIA
 martedì 14 febbraio 2017  19:07:11

Condivido pienamente quanto scrive e allontano da me qualsiasi simpatia verso questa deriva.Non basta ma, se fosse vero rafforzo la mia amicizia per Israele e per gli Ebrei che sono boicottati proprio dall'Unione Europea ne suoi prodotti.Penso che ci sia di mezzo la Massoneria.Shalom.



Michele Poliakine , Roma
 martedì 14 febbraio 2017  10:37:44

Cara Fiamma, questa è una delle rare volte in cui non sono d’accordo con te.MLP si è riferita non agli ebrei, ma agli israeliani alla pari di tutti gli altri non europei a cominciare dagli statunitensi, quindi non si può parlare di antisemitismo. Semmai si può criticare che non annoveri Israele tra gli Stati europei ma è vero anche che la cultura di Israele, pur profondamente occidentale, è comune a quella americana e di molti altri paesi che europei non sono (Israele vorrebbe far parte di questa Europa?). In aggiunta poi, Israele è costituita da popolazioni provenienti da tutte le parti del mondo incluse quelle arabe. Le concederei quindi il beneficio del dubbio.Concordo però che non ci sono motivi per escludere i non europei dalla doppia nazionalità a condizione che non ci siano motivi specifici quali l’adesione ad una religione incompatibile con la democrazia o un rischio per la sicurezza del paese.La sua presa di posizione però può essere motivata da un’ideologia più nazionalistica, criticabilissima quanto si vuole, ma pur legittima. In particolare motivata dal voler distinguere gli interessi francesi da quelli di altri paesi e sappiamo che spesso (purtroppo) quelli francesi si distinguono molto da quelli israeliani e quindi è lecito dal suo punto di vista avere una opinione diversa senza per questo richiamare il solito antisemitismo…



Dino Cofrancesco , Genova
 lunedì 13 febbraio 2017  17:58:07

. Cara Fiamma non sono un antitrumpista teologico (come dimostra un articolo che sta per uscire sul 'Giornale' sull'SOS Trumpisme!) ma l'eccezione fatta da Trump per gli arabi sauditi--i principali responsabili del terorismo fondamentalista--a pensarci bene ha qualcosa di ripugnante...



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