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DOPO GLI ARRESTI GLI ULTRA’ USANO IL LORO « ESERCITO DI RISERVA» I mes saggi agghiaccianti del « sacrificio» di Reem Per lo sceicco Yassin l’ uso di una mamma ventunenne è una forma di escalation. Nel video una nota femminile: « Donerò il mio corpo»

giovedì 15 gennaio 2004 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME FORSE mai la geometrica, pignola precisione del terrore fu più esercitata che nell’ attentato di ieri al check-point di Eretz. Gli elementi che vi sono contenuti, decrittati, sono una lettera di intenti sia dello sceicco Yassin, il capo di Hamas, sia delle Brigate Al Aqsa che fanno capo ad Al Fatah di Arafat: le organizzazioni hanno rivendicato l’ attentato congiuntamente, hanno scelto come obiettivo il valico che è l’ unico esempio di convivenza fra palestinesi e israeliani, hanno usato una donna religiosa, la ventunenne Reem Salih al-Riyashi, come bomba vivente. Questa esplosione risuona di cupi e precisi motivi. Inanzitutto, l’ attentato in sè , che segue di poche ore quello compiuto vicino a Ramallah in cui è stato ucciso Ro’ i Arbel, padre ventinovenne di cinque bambini di cui tre gemelli neonati. L’ escalation di terrore dopo un relativo periodo di silenzio (l’ ultimo attentato aveva avuto luogo il 25 di dicembre) marca il desiderio delle organizzazioni terroristiche di mostrare vitalità anche dopo la decisa riduzione delle loro capacità in seguito all’ operazione « Muro di difesa» . Ma l’ alleanza fra Hamas e Brigate mostra un doppio e spurio desiderio: da parte del gruppo integralista islamico, quello di candidarsi alla successione di Arafat nella pericolante Autonomia palestinese. E da parte delle Brigate, che non oserebbero mai agire senza almeno il tacito consenso del Raiss, si vede invece la determinazione a non farsi battere dalle ali dure seguitando a giocare sul piano della forza come su quello diplomatico. « Il Raiss ha concentrato tutto il potere - spiega il capo dell’ intelligence dell’ esercito, Aharon Zeevi - e Abu Ala ha rinunciato a fare politica» . Così si può interpretare la mancata condanna dell’ attentato da parte del primo ministro palestinese. Secondo elemento: fare esplodere il passaggio di Eretz è come fare esplodere l’ unica fonte di guadagno per la popolazione palestinese di Gaza. Di là ogni giorno passano quasi 20mila lavoratori palestinesi che entrano nella zona industriale, e 5000 che vanno al lavoro in Israele. La terrorista suicida si è introdotta proprio nella folla dei lavoratori col tesserino magnetico che certifica la loro condizione di dipendenti legali, con un datore di lavoro israeliano. Ha imboccato cioè la strada di scalzare la poca fiducia rimasta, il rapporto stesso con Israele, il poco reddito che sostiene la sua gente. Da parte di Gerusalemme la reazione è stata nuova: dall’ ufficio del primo ministro si fa sapere che per ora i permessi non verranno sospesi. Questo indica che il governo, in considerazione della nuova situazione di grandi giochi mediorentali in cui gli Usa chiedono a Sharon buona volontà e pazienza, preferisce, finchè può , aspettare prima di compiere gesti drammatici. Terzo elemento: la terrorista, per potere entrare dove stazionano i soldati di guardia, ha usato una scusa di carattere medico, dicendo che la macchina che il metal detector aveva suonato perché una delle sue gambe era stata operata e le era stata inserita una placca di metallo. Ha anche finto di cadere e i soldati corsi in suo aiuto così sono stati uccisi, proprio per averle creduto. Come si sa, sono state sollevate molte accuse nei confronti dei soldati israeliani perché hanno fermato ambulanze, hanno controllato donne in gravidanza, hanno rallentato trasporti di malati. Ecco quindi una nuova provocazione per il comportamento dei soldati e la premessa per un ulteriore rafforzamento della sorveglianza. L’ ultimo elemento distruttivo è l’ uso di una donna, anzi di una madre-terrorista, così fieramente rivendicato dalla sceicco Yassin come una scelta di escalation militare. Per la mentalità mortifera di Hamas è segno di grande forza fanatizzare una giovane madre di due bambini piccoli; e soprattutto è un segnale di battaglia, una richiesta di ulteriori adesioni alle donne religiose il cui ruolo basilare è quello domestico e la cui partecipazione agli attentati è stata spesso oggetto di discussioni teologiche. Ma dopo i tanti arresti e le tante eliminazioni subite, Hamas si rivolge al suo « esercito di riserva» . Il tono ardente, addirittura appassionato del messaggio registrato dalla terrorista secondo la tradizione degli « shahid» , i martiri, ha un tocco specificamente femminile, quando la ragazza parla di « donare il proprio corpo» , quando dice « quanto ho sognato di esplodere in Israele» e « volevo che parti del mio corpo volassero ovunque» . Secondo Ehud Yaari, uno dei maggiori esperti del mondo musulmano in Israele, per le donne - come per gli uomini il premio è un harem di 72 vergini - è previsto un paradiso d’ amore, naturalmente monogamico: se hanno avuto marito, è l’ ultimo sposo che è loro destinato. Altrimenti, le attende l’ ultimo martire sucida.

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