DIVISI SU TUTTO, HANNO UNA SOLA STRAVAGANTE PASSIONE: IL NOSTRO PAESE Arabi e israeliani uniti: « Yallah Italia! Avanti Italia!»
lunedì 10 luglio 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
GERUSALEMME
Yallah Italia! Avanti Italia!: si dice nello stesso modo in ebraico e in
arabo. Tuonano i cannoni, i missili piovono su Sderot, i due popoli non
potrebbero essere più lontani in questo momento di guerra. Una sola
stravagante passione unitaria gli unisce, quella per l’ Italia. La Francia è
nettamente minoritaria dalle parti di Gerusalemme. La cronista viene
abbracciata a destra e a manca quando entra al supermarket, quando entra
alla Cineteca dove si svolge il sofisticato festival del Cinema di
Gerusalemme, quando va a incontrare un suo amico sociologo a Gerusalemme
est, il palestinese professor Ali Kleibo. Nel supermarket di ebrei
marocchini dove faccio sempre la spesa, un gruppo mi vuole regalare un
sacchetto di semi di girasole per quando « sarai nervosa e guarderai la
partita» ; « Ce li portiamo a casa anche noi, siamo più nervosi di te, noi ne
mangiamo parecchi, li ha tostati mio fratello» .
Ma perchè vi piace tanto l’ Italia? Risposta lapidaria: « Perchè non possiamo
soffrire i francesi. Sono spocchiosi, si sentono superiori. Gli italiani
sono cordiali, allegri, io sono andato in viaggio di nozze in Italia. E poi
Lippi è fiero, paterno, sembra l’ ufficiale che comanda mio figlio. Eh, lui è
a Ramallah, poveraccio, però forse smonta in tempo per vedere il gioco nella
baracca al campo» .
Dai Fratelli Pardos un grande negozio arabo (niente alcol per carità , siamo
musulmani!) Ajman, uno dei fratelli mi fa sedere accanto a lui, mi versa un
caffè forte e speziato, e sulla sua macchina fotografica digitale mostra
varie immagini immortali di Nadem e Muhammad, i suoi figlioli, avvolti in
grandi bandiere tricolori la notte della partita con la Germania. Suo
fratello indossa la maglietta di Totti. Un bandierone italiano sventola
fuori del suo negozio. Tutti e due i contendenti amano la squadra di Lippi,
e ieri si sono preparati alla serata fatale con molta eccitazione in
qualsiasi situazione si trovassero. A Gaza, anche se in molte zone manca
l’ elettricità , si approntano all’ aperto schiere di seggiole, caffè
ristretti, svariati narghila.
Così come in Piazza Safra a Gerusalemme ci si prepara con cappuccini e
gelati a vincere la tensione. Da Ramallah, mi spiega Muhammed, giornalista e
cameraman, che non conosce nessuno, salvo un suo amico che ha studiato a
Parigi, che tenga per la Francia, e che lui andrà a vedere la partita in un
caffè con amici. Se ne esce con una convinzione che non sappiamo confermare:
“ Una volta l’ Italia ha dedicato la coppa all’ OLP. Noi amiamo l’ Italia perchè
è sempre stata dalla parte dei palestinesi” . Ma chi potrebbe essere più
filoarabo dei francesi? E chi ha un arabo di grande stile come Zidane in
squadra? « Il governo è così , ma poi tutta la gente sida delle arie... gli
italiani invece no. Sono vicini col cuore» . L’ amico sociologo paleStinese
conferma: « I palestinesi sentono negli italiani un’ aria di famiglia, odore
di Mediterraneo, gente che coltiva l’ ulivo e fa l’ olio buono, che, come noi
inforniamo la pita, cuoce la pizza col pomodoro..aria di casa. Il francese è
il tipico europeo bianco, il suo sfondo storico colonialista è evidente, i
francesi sono remoti e gli italiani vicini» . Shlomo Blass, uno storico che
lavora al Jerusalem Center for Public affairs, anche lui filoitaliano,
quando gli si chiede perchè , da più o meno la stessa risposta: « Lo stile
italiano somiglia molto a quello nostro, se un israeliano all’ estero deve
chieder un’ informazione a Roma, sa che può intavolare con l’ interlocutore un
dialogo di simpatia a gesti; i francesi, se non parli nella loro lingua ti
disprezzano. E poi, ebbene sì , i francesi sono molto, troppo antisraeliani” .
E gli italiani? « Anche loro, ma molto meno ossessivo, più intermittente” . Ma
del gioco in sè non importa a nessuno. « Moltissimo - spiega Mohammed - noi
siamo patiti del calcio, e ammiriamo i vostri giocatori, bravi quasi come i
brasiliani” .
Gli israeliani sembrano adorare il gioco italiano, a giudicare da un sito di
chat che ha per titolo « Lippi, ti amiamo, grazie» ; e poi, tanti interventi
che, salvo per un tipo acido che scrive « I fascisti di Mussolini contro i
Vichisti di Petain» , tutti gli altri invece incitano « Forza ragazzi, yallah,
tagliate a fette i francesi» ; oppure « Possa vincere il migliore, ovvero
l’ Italia» e consigliano « Metti in campo Del Piero dall’ inizio» , e inneggiano
« Buffon, come te non c’ è nessuno» . « Si, ci piace come giocano gli italiani:
ci somigliano in questo. Quando tutto sembra perduto, come l’ altra sera con
la Germania, all’ improvviso si inventano una mossa geniale e vincono» . Alla
fine del gioco di ieri, fuochi d’ artifico si sono levati sia da Talpiot che
da Sharafat, un quartiere ebraico e uno arabo che vedo dalla mia terrazza.
Insomma a tutti e due i popoli sembra che gli italiani gli somiglino, gli
siano vicino.Forse, è un suggerimento per una mediazione del conflitto da
affidare a Toni?