DISCORSO DEL PREMIER AL SUMMIT. PRODI POLEMICO: « SONO SOLO IMPEGNI VECCHI» Berlusconi: più soldi ai poveri Ecco la formula per lo sviluppo
martedì 3 settembre 2002 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
inviata a JOHANNESBURG
Un'Italia concreta, per la quale le parole stanno a zero e quello che
conta
sono i fatti; e un'Italia mediatrice, punto di passaggio dei rapporti
che
coinvolgono il Vecchio e il Nuovo Continente. Così , nella giornata di
gala
del summit per lo sviluppo sostenibile di Johannesburg, tra i leader
del
mondo, il primo ministro Silvio Berlusconi si è materializzato ieri.
Anzi,
il summit lo ha subito ribattezzato « dello sviluppo duraturo» , come a
suo
tempo aveva voluto dare un nuovo nome alla globalizzazione,
chiamandola
« crescita senza frontiere» .
Nel palazzone di Sandton - marmi e corridoi infiniti, stanze per gli
incontri bilaterali, sale attrezzate - i leader parlano e hanno
parole
roboanti, promesse messianiche: Berlusconi dice invece alla stampa,
dopo il
suo intervento di cinque minuti alle due e mezzo di pomeriggio in
plenaria:
« Mi sono astenuto da qualsiasi frase inutile, non ne posso più dei
ringraziamenti plurimi, delle cerimonie infinite che fanno perdere
tempo a
chi ascolta. Non togliamo neanche un attimo alle cose concrete,
l'Italia
vuole agire» . Come un manager a un consiglio di amministrazione, il
premier
italiano ha portato tre punti all'assemblea: in primo luogo, la
proposta
italiana, approvata dal G8 e già in via di realizzazione, di
e-government,
vale a dire di un modello di organizzazione dell'amministrazione
pubblica
tutta computerizzata e digitale che renderà possibile anche ai paesi
arretrati - dice il presidente - « di avanzare di decine di anni nel
campo
dei conti pubblici, della tassazione, dell'educazione, lasciando
intatta la
tradizione e la cultura di ciascuno» .
Con promesse di buon governo, trasparenza, di osservanza delle leggi,
e
quindi di democrazia, Berlusconi ha illustrato (parlando in francese)
tre
stadi di lavoro: sperimentazione, applicazione universale, richiesta
di
partnership pubbliche e private per attuare il progetto. Poi è
passato al
secondo punto, il progetto della « de-tax» : i cittadini potranno
donare l'1 o
il 2% del valore della merce acquistata a specifici progetti per lo
sviluppo
sostenibile. « Abbiamo avuto buone reazioni all'idea: è una novità » .
Infine,
è il terzo punto, ha delineato l'impegno dell'Italia per aprire il
portafogli e raggiungere entro il 2006 l'obiettivo di devolvere allo
sviluppo compatibile lo 0,36% del pil.
Romano Prodi, anche lui presente, aveva nel frattempo lanciato la sua
proposta perchè Putin riveda la posizione della Russia e aderisca al
Protocollo di Kyoto. Dopo che Berlusconi ha parlato in assemblea, ha
sottolineato che si tratta di impegni vecchi e che non ci vedeva
niente di
nuovo. E a sua volta, proseguendo lo scontro a distanza, Berlusconi
gli ha
mandato a dire tramite i giornalisti che non sono solo le novità a
essere
importanti, ma che lo è molto di più la realizzazione concreta degli
impegni.
E dopo la descrizione della linea pragmatica - come Berlusconi l'ha
chiamata
- è stato il momento della strategia, quello dell'Italia nel mondo:
« Un
paese mediatore tra gli Usa e l'Europa, anche se la sua fedeltà
europea è
totale» . Detto a Johannesburg, dove gli Usa sono stati dipinti come
il
paladino del capitale privato e che Chirac accusa di egoismo, è una
posizione chiara: « Cerchiamo ovunque si può di diminuire le
divisioni:
pensiamo che l'Occidente debba presentarsi unito agli appuntamenti» .
E sulla
guerra all'Iraq? « Qui per l'Italia non si può parlare proprio di una
posizione di mediazione. Metterò in campo tutta la mia autorevolezza
per
dire a Bush, proprio perchè lo considero un amico, che occorre
un'ulteriore
riflessione prima di decidere di attaccare unilateralmente l'Iraq. Ci
sembra
indispensabile che quel paese ammetta gli ispettori Onu, ma anche che
le
decisioni siano prese nell'ambito delle Nazioni Unite» .
Berlusconi si dice soddisfatto del summit: « In definitiva, il fatto
che
tutti questi leader siano arrivati fin qui dimostra un intento
comune,
quello che i nostri figli ereditino una Terra intatta» . E lo scontro
fra le
posizioni americane e quelle europee? E quelle all'interno
dell'Europa?
« Rispetto al totale disaccordo che caratterizzava il documento di
Bali, sono
stati fatti grandi passi avanti, e con un forte contributo italiano.
Tutti
sono qui per affrontare tutti i problemi del mondo su un solo
tavolo» . E
aggiunge che sull'acqua, con grande sforzo di buona volontà , si è
confermato
l'accordo (prima non accettato dagli Usa e da parte del G77 ndr): sia
l'acqua potabile che quella pulità dovranno giungere entro il 2015 a
metà
delle persone che non ne hanno. Per i prodotti chimici dannosi si è
raggiunto un testo in comune che ne minimizza l'uso entro il 2020.
Per la
biodiversità , abbiamo obiettivi comuni per il 2010. E sull’ energia
spiega:
« Tutto il mondo si è reso conto del fatto che le fonti non
rinnovabili soon
destinate a perire e che quindi occorre impegnarsi in quelle naturali
e
rinnovabili» .
Berlusconi, che in mattinata si era incontrato con il premier cinese
Zhu
Rongji per stabilire i termini di un viaggio in compagnaia di uomini
d'affari italiani, alla domanda se gli aveva ricordato il problema
dei
diritti umani, ha risposto: « In mezz'ora di colloqui fitti è
difficile
affrontare ciò su cui avremo invece modo di parlare una volta in
viaggio,
ovvero di come il libero mercato, sulla cui strada si trova la Cina,
debba
portare libertà anche religiosa, economica, e politica. Del resto -
ha
stupito i giornalisti - forse ci impressioniamo molto per il numero
dei
condannati a morte anche perchè non teniamo conto della vastità della
popolazione cinese» .
Con Peres, che Berlusconi ha visto a lungo, ha parlato di pace, di
alberi,
di piano Marshall per il Medio Oriente, « sperando che l'Intifada del
terrorismo si trasformi in Intifada della speranza» . Berlusconi ha
anche
incontrato a lungo il premier russo Michael Kasjanov, di sfuggita
Tony
Blair, e altri leader mondiali. « Quando si acquista consuetudine gli
uni con
gli altri, perchè il governo non cade ogni anno - ha concluso - sai
fare a
ognuno il complimento dovuto, sai trovare le parole giuste per quelli
che
sono ormai vecchi amici» .