Fiamma Nirenstein Blog

Diritti umani e contro-terrorismo al Consiglio d'Europa

giovedì 25 giugno 2009 Attivita parlamentari 3 commenti

E’ possibile rispettare i diritti umani quando le forze armate intervengono in operazioni contro il terrorismo? Per rispondere al quesito l’On. Fiamma Nirenstein, membro della delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo, ha organizzato assieme al suo collega polacco Tadeusz Iwinski, una tavola rotonda. Oltre a numerosi parlamentari e giornalisti, hanno preso parte al dibattito in qualità di esperti “sul campo” il colonnello inglese Richard Kemp, comandante delle forze britanniche in Afghanistan nel 2003, e il professore Barry Rubin, direttore del Global Research in International Affairs di Tel Aviv. A moderare l'incontro è stato Alexander Guessel, Coordinatore delle attività di contro-terrorismo del Consiglio d'Europa.
Tutti gli interventi sono partiti dal presupposto basilare che una delle maggiori violazioni di diritti umani consiste nell'attaco consapevole della popolazione civile da parte di autentici eserciti di terroristi in quasi tutti i teatri di guerra apertisi nel mondo, che hanno come obiettivo principale i civili del nemico e che usano i priopri civili come scudi umani. Gaza e l'Afghanistan sono gli esempi che stanno quotidianamente di fronte all'opinione pubblica di tutto il mondo.
I vari interventi – tutti molto appassionati e sentiti – hanno purtroppo evidenziato come, nonostante i buoni propositi, non vi siano risposte certe a questa domanda, e hanno auspicato un aggiornamento degli strumenti giuridici e delle tecniche di guerra che possano consentire il minore danno alle popolazioni civili e la più larga garanzia di rispetto dei diritti umani.
"Troppo spesso" ha evidenziato Nirenstein "le convenzioni internazionali non sono adeguate alla realtà e portano a giudicare con criteri obsoleti il comportamento persino eroico, come ha testimoniato il colonnello Kemp, di eserciti che fanno del loro meglio in situazioni difficilissime per evitare i danni alle popolazioni civili, che invece sono oggetto di manipolazione da parte dei terroristi: lo si vede continuamente nelle vicende che coinvolgono Hamas, Hezbollah, i Talebani e Al Qaeda"
"E' molto importante" ha aggiunto Nirenstein "tenere sempre a mente un concetto che può risultare spesso scontato, ma che è fondamentale: la democrazia è alla base della verità. Una società libera e democratica è anche fortemente autocritica e comunque è sottoposta al giudizio della comunità internazionale. Non dobbiamo cadere nella trappola di paragonare le sanguinose e deliberate violazioni quotidiane di diritti umani da parte dei regimi dittatoriali con la guerra contro il terrorismo, che è la sfida principale delle democrazie di questo secolo". 
Il colonnello britannico ha messo in luce il difficile compito di un comandante militare nel tentare di bilanciare elementi spesso in contrasto tra loro: 1) il raggiungimento dell’obiettivo della propria missione, cioè sconfiggere il nemico; 2) limitare il più possibile le vittime civili; 3) prevedere le conseguenze che l’operazione avrà sui cuori e le menti della popolazione; 4) prevenire il ferimento o l’uccisione dei propri soldati.
Il punto più forte messo in luce, invece, dal Prof. Barry Rubin è l’attenzione che tutti devono prestare nel non cadere nella trappola della disinformazione, operazione spesso messa in atto da parte dei terroristi, che inventano finte stragi per guadagnarsi la simpatia dell’opinione pubblica, secondo una terribile logica del "noi vinceremo perché vi costringeremo a ucciderci".
L’iniziativa di Fiamma Nirenstein ha evidenziato ancora una volta la fattiva attività della delegazione italiana a Strasburgo durante le sessioni parlamentari del Consiglio d’Europa, non solo nei dibattiti parlamentari ma anche con iniziative culturali e di informazione collaterali.

* a breve sarà disponibile il video dell'evento

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Batman , Lodi
 venerdì 3 luglio 2009  20:50:44

Sono d'accordo con Lei, Signora Nirenstein, a dir poco a 360°.Di fatto lo sono a 720°.In riferimento al sig. agartha, è possibile rispondere facendogli solo notare che i partigiani non erano terroristi codardi, o burattini dei terroristi islamici. Di tutto si potrebbe dire dei partigiani, tranne che possano essere assimilati a queste schiere di squallidi burattini dei giorni nostri, che a toccarli (vedasi Abu omar), spunta subito qualcuno dalla sinistra o dalla magistratura sua longa-manus (vedasi spataro), a loro difesa.A Lei Signora Nirenstein, buon lavoro.



agartha , italia
 lunedì 29 giugno 2009  10:11:01

Salve,la leggo spesso con interesse ma oggi rimango un pò perplesso da quanto scrive.cito solo alcune frasi che mi appaiono perlomeno paradossali."E’ possibile rispettare i diritti umani quando le forze armate intervengono in operazioni contro il terrorismo?"Secondo questo principio potremmo essere legittimati a pensare ad esempio che la rappresaglia nazista di via Rasella sia stata una operazione assolutamente legittima e doverosa,non crede?Sulla legittimità e opportunità di aprire prigioni tipo Guantanamo si potrebbe allora fare un giusto paragone con i campi di concentramento,forse non propio a quelli nazisti ma ad esempio quelli fascisti di Tarsia..Credo che tutto il suo post sia un pò sballato..mi consenta..Quando dice "tenere sempre a mente un concetto che può risultare spesso scontato, ma che è fondamentale: la democrazia è alla base della verità."On Nirenstein!!???come sarebbe a dire che la democrazia è alla base della verità?la verità non dovrebbe essere alla base di tutte le cose e l'aspirazione ad essa il motivo del progresso?Forse il mio è un ragionamento un pò idealista ma affermare come lei che questo dovrebbe essere un concetto addirittura "scontato"...Non sò,forse tutto ciò dipende dalla politica americana di Obama nei confronti di israele? Nervi saldi !saluti



jochanan , Italia
 domenica 28 giugno 2009  04:02:43

se c'è ente che non solo viola i diritti umani ma è spietata anche verso le popolazioni e le persone che dice di difendere credo che anche le democrazie dovrebbero abbandonare i guanti bianchi. Perfino Obama ha difficoltà a chiudere subito la prigione di Guantanamo.Io dico di tener presente l'esperienza inglese -potenza coloniale- in India. La setta dei Thugs, ivi radicata da secoli faceva qualche migliaio di vittime l'anno in onore della dea Khali. La lotta è stata senza quartiere. Le condanne e le esecuzioni dei membri erano frequenti. Una svolta c'è stata quando l'intelligence catturò uno dei capi della setta che crollò assai presto e cominciò a collaborare. Si scoprirono liste di membri e connivenze insospettabili, ma il tutto fu affrontato con la massima energia. Dei Thugs non si sente più parlare. Eppure era una setta religiosa potente e temuta.



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