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Deutsche Bank risveglia i fantasmi antisemiti

mercoledì 19 febbraio 2014 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 19 febbraio 2014

Quando uno legge che una banca talmente tedesca da chiamarsi Deutsche Bank mette una delle banche più popolari di Israele, la Bank ha Poalim, che vuol dire Banca dei Lavoratori, in una lista di sedici compagnie "problematiche" e quindi su cui si potrebbe attuare il disinvestimento e il boicottaggio (BDS è la formula classica) la reazione istintiva è: ecco la nuova strada per distruggere il mondo ebraico.

Perché la Bank ha Poalim sta entrando nella lista nera di una delle maggiori banche tedesche? Perchè avrebbe delle attività in Cisgiordania. E quale banca israeliana non ce l'ha? In un Paese tanto piccolo, tutte le attività sono intrecciate, la gente corre dal nord al sud perchè l'attività economica ferve e funziona. Figurano nella lista la Lockheed Martin, Nothtrop, Nissan... ma bisognerà vedere come se la caveranno i boicottatori quando cominceranno a apparire nella lista anche istituzioni e centri scientifici che producono medicine, scoperte scientifiche, high tech indispensabili a tre quarti del genere umano, e magari Premio Nobel.
 
La linea del boicottaggio e del disinvestimento, in auge presso una quantità di NGO finanziate dall'Unione Europea, è stata brevettata definitivamente dall'UE stessa quando nel luglio del 2013 ha promulgato le "guidelines" che stabiliscono che dall'Europa nessuno può investire denaro in alcunché abbia a che fare con i Territori disputati, qui definiti occupati, che oggi sono l'oggetto dei colloqui di pace. Le "guidelines" conferiscono alla baronessa Ashton lo strano potere di decidere in anticipo quali saranno i confini che le due parti, israeliana e palestinese, stabiliranno.Poiché supermarket, banche, farmacie, università, ospedali, centri di ricerca dentro la linea verde hanno a che fare con i territori occupati, il boicottaggio rischia di diventare uno strumento teso alla cancellazione di Israele, e non dei Territori Occupati.

In Germania prima arrivò il falò dei libri, poi il boicottaggio di tutto il lavoro ebraico, poi ci fu la Kristallnacht e la violenza infine culminò nella Shoah. Il boicottaggio, in un Paese con un' economia che fa invidia a tutto il mondo, non esiste la possibilità che il boicottaggio lo rovini economicamente. Ma certo, quando un branco di dementi inglesi interrompe lo spettacolo della Filarmonica di Israele, o Roger Waters chiede ai cantanti di tutto il mondo di non esibirsi in Israele, o nelle università si fanno liste di proscrizione per scienziati e letterati, non si può fare a meno di pensare che le orchestre naziste misero fuori dei loro programmi Mahler e Schonberg. Ha detto il giornalista (di sinistra) Roger Cohen sul New York Times che il BDS sotto il pretesto di far cessare l'occupazione e richiedendo il "diritto al ritorno" dei profughi palestinesi (di terza e quarta generazione) mira alla fine di Israele come Stato del popolo ebraico.

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talmud.nc , roma
 mercoledì 19 febbraio 2014  12:23:13

Carissima Fiamma, sei l'unica che da le notizie in questo mondo antisemita e soprattutto, bugiardo. Con simpatia.



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