Dalla parte dei dissidenti, in Cina e in Tibet
martedì 18 marzo 2008 Generico 7 commenti

Comunicato stampa: Nirenstein: dalla parte dei dissidenti, in Cina e in Tibet
Fiamma Nirenstein, giornalista, candidata del PDL per la Camera, ribadendo il suo impegno a partecipare alla manifestazione di domani indetta da "Il Riformista" e da "Radio Radicale", dichiara: "Proprio oggi ricomincia in Cina il processo a Hu Jia (nella foto), dissidente in carcere da dicembre, accusato di reati di opinione". "Questo giovane uomo", continua Nirenstein, "è vittima del regime cinese come i tibetani. Hu Jia ha subito svariate torture psicologiche e la sua famiglia è stata perseguitata". "Hu Jia e Tenzin Choeying - uno dei giovani leader della marcia degli studenti tibetani in esilio - sono fra gli eroici dissidenti contro il regime cinese: comunque i regimi totalitari tentino di reprimere il dissenso, esso non si arrenderà e seguiterà a combattere con forza e determinazione. L'intera storia umana dimostra che il desiderio di libertà è forte a tutte le latitudini e comune agli uomini di ogni credo ed etnia". Nirenstein ha poi aggiunto: "Nostro dovere è quello di sostenere i dissidenti in Cina e in Tibet, superando ogni timidezza nella condanna europea e americana e mettendo in discussione anche l'opportunità di fare svolgere le Olimpiadi in un paese che imprigiona e arriva ad uccidere chi si oppone alla sua prepotenza".
Segnalo inoltre il sito dell'Associazione delle Donne Tibetane in esilio: www.tibetanwomen.org
Messaggio di Tenzin Choeying, tra i promotori della marcia di solidarità partita il 10 marzo da Dharamshala (India). E' stato arrestato lo stesso giorno dalla polizia indiana e rilasciato dopo una settimana, ma non si hanno notizie sulle sue condizioni né su quelle di altri manifestanti arrestati.
giovedì 27 marzo 2008 19:14:16
Un esile filo nero collega i giochi olimpici di Berlino, Città del Messico, Mosca e Los Angeles, a quelli in programma in Cina nel prossimo mese di agosto; si tratta del loro esplicito significato politico. Chi partecipò all’edizione del ’36 appoggiò la delirante politica nazista, parimenti nel 1968 si finì con giustificare la cruenta repressione con cui la polizia messicana pose fine, il 12 ottobre di quell’anno a pochi giorni dall’inizio dei giochi, alle manifestazioni studentesche, causando centinaia di morti nella celebre Piazza delle tre culture nella capitale. Senza dimenticare il boicottaggio statunitense del 1980, dopo l’invasione sovietica dell’Afganistan e la successiva risposta del blocco comunista quattro anni dopo. Vi sono momenti nella storia in cui non prendere le distanze significa appoggiare esplicitamente le scelte sia che si tratti di singoli o di gruppi e anche a livello di stati. Ora, chiunque abbia assistito alla violenta repressione cinese nei confronti delle legittime istanze della popolazione tibetana, sottoposta da decenni a soprusi e vere e proprie persecuzioni, non può ignorare le responsabilità del regime di Pechino nell’aver versato sangue innocente. Quello stesso regime liberticida soffoca sistematicamente il diritto all’autodeterminazione dei popoli, in Tibet come nella regione occidentale dello Xinjiang, si macchia ogni giorno di gravissime violazioni dei diritti umani fondamentali, quali libertà di pensiero, espressione e religione e sottopone i lavoratori ad un costante sfruttamento senza regole.Senza dimenticare i famigerati “laogai”, i campi per la “rieducazione” del dissidenti, autentici lager. Rammentiamo agli opportunisti di ogni risma, interessati solamente ai contratti con gli sponsor, che la partecipazione o il sostegno alla prossima edizione dei giochi olimpici li colloca nel solco di quanti hanno ha appoggiato il terzo Reich e i massacri di Città del Messico. www.serenissimogoverno.org
Luigi Morettini , Monterotondo(Roma) Italia
martedì 25 marzo 2008 00:00:52
Ma il governo Italiano non ha nulla da dire a proposito della feroce repressione cinese nei confronti dei tibetani? Come mai a Pasqua, festa per eccellenza della Pace, non si sono viste le orde di pacifisti e le loro false bandiere arcobaleno? Dove si sono nascosti questi vigliacchi? Oppure sono propensi ad avallare le menzogne del governo cinese che addita un uomo scalzo e a mani nude come un pericoloso sovversivo? Ministro D'Alema quando deciderà di prendere finalmente una decisione coraggiosa per dimostrare che ha chiuso con il comunismo? Candidato Veltroni almeno Lei, che afferma di non essere mai stato comunista, prenda posizione, dimostri di essere un occidentale vero. O forse preferite scambiare la Pasqua per carnevale?
gazzetti , italia
sabato 22 marzo 2008 12:17:38
una piccola idea per protestare contro la repressione in Tibet.di fronte alla crudele repressione in Tibet, cosa potrebbe fare la gente comune come noi? Poco, direi, a meno che... ho pensato ad un'iniziativa simbolica per le olimpiadi, una campagna chiamata “Oscura la dittatura!”In che consiste? Semplicemente spegnere il televisore quando trasmetterà le immagini delle olimpiadi. La Cina (questa Cina) non deve entrare nelle nostre case dopo quello che sta facendo.Una cosa piccola se fatta da un singolo, ma pensate che succederebbe se fosse moltiplicato per 10, 100, 1000... un segnale, solo un segnale ad un paese che sembra tenere molto all'immagine delle olimpiadi. Specie in un periodo come questo dove lo share sembra una sorta di Bibbia per valutare i programmi.
Paolo Ortenzi , Italia
mercoledì 19 marzo 2008 10:08:44
OLIMPIADI? MA QUALI OLIMPIADI? (ultima parte)quando si tratta di Israele e della vicenda Palestinese.Alla Cina è permesso TUTTO, e nessuno pensa, per esempio, di BOICOTTARE le Olimpiadi di Pechino se le repressioni contro i Tibetani non cesseranno immediatamente.Non ho nemmeno visto le bandiere arcobaleno per strada, ne gli slogan dei cosidetti pacifisti che invochino libertà per il Paese delle Nevi: forse perchè a sparare sulla folla non sono stati nè gli USA ne Israele. Il che da la misura di quanto insinceri, manipolati, faziosi, ipocriti siano coloro che invocano la pace e la giustizia quando ad infrangerla, a loro strabico giudizio, sia solo una ben specifica parte, fregandosene bellamente di tutto il resto.Il Dipartimento di Stato americano, dispiace dirlo, si è aggiunto al coro degli ipocriti togliendo la Cina dalla lista dei Paesi che non rispettano i Diritti Umani: cosa non si fa per uscire dalla recessione, eh?Invece auspicherei, anzi CHIEDO ai paesi occidentali, una mossa coraggiosa come quella che avvenne con il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca del 1980.La Cina NON ha il diritto di avere i Giochi: tutte le sue azioni sono contro lo spirito di fratellanza e di pace delle Olimpiadi. La repressione contro i Tibetani, poi, è particolarmente odiosa, visto la natura pacifica di questi e dei loro legittimi governanti, Sua Santità il Dalai Lama (che non venne ricevuto, ricordo, dall'ATTUALE GOVERNO DI CENTROSINISTRA con le SCUSE PIU' RIDICOLE e PUSILLANIMI...).FUORI LA CINA DAL TIBET!LIBERTA' PER IL TIBET!
Paolo Ortenzi , Italia
mercoledì 19 marzo 2008 10:07:00
OLIMPIADI? MA QUALI OLIMPIADI? (2 parte)(e non solo: anche dall'Estremo Oriente molta produzione di prodotti anche altamente tecnologici si è spostata in Cina, visti i favorevoli costi del lavoro...) in Cina.Politica a corto respiro, perchè i Cinesi non sono affatto stupidi e copiano TUTTO quelli che i miopi industriali occidentali gli fanno produrre. Prassi vuole che quando i Cinesi hanno imparato abbastanza danno il benservito a chi ha aperto le fabbriche li e cominciano a produrre cloni di quel prodotto a costi inferiori, fregandosene se sono coperti da brevetti e normative e provocando una crisi sempre maggiore in Occidente a livello di fatturati e di maestranze, che si ritrovano spodestate ed in pericolo di perdere il lavoro.Nel 1948 Mao decise che il Tibet, stato indipendente da centinaia di anni e governato dai pacifici monaci buddhisti, era una provincia cinese perduta che doveva essere ricondotta all'ovile. Il Dalai Lama, allora adolescente, dovette fuggire dal paese.Questa storia è stata narrata da film recenti, come "Kundun" di Scorsese.Invaso il Tibet, nel 1950 la Cina represse nel sangue la rivolta dei pacifici cittadini tibetani, esasperati dalla bestiale occupazione cinese.Dal mondo nemmeno una parola, se non frasi di circostanza.Ieri i Cinesi hanno represso nel sangue le proteste dei Tibetani a Lhasa, la capitale del Tibet, sparando ad altezza d'uomo, dando a Sua Santità il Dalai Lama, uomo pio e Nobel per la Pace, del sovversivo.Sarà forse perchè per certa parte politica i Cinesi sono ancora Comunisti, sarà perchè i Tibetani, oppressi da decenni da una dittatura bestiale, crudele e spietata, non si fanno saltare per aria nei caffè cinesi, non dirottano aerei, non minacciano di sterminare tutti i Cinesi, non organizzano attentati alle ambasciate della Cina nel mondo, ma non hanno suscitato e non suscitano le campagne di disprezzo e di odio che i burattini della stampa nostrana e mondiale montano
Paolo Ortenzi , Italia
mercoledì 19 marzo 2008 10:03:26
Ho un piccolo blog, dove quasi quotidianamente conduco le mie battaglie personali. Essendo di fede buddhista il Tibet mi è particolarmente caro. Se la Sig.ra Nirenstein ritiene meritevole , riporto quanto già da me scritto sul tema Tibet Occupato.Non so se verrà pubblicato in quanto è lungo ed ho dovuto dividerlo in due parti.OLIMPIADI? MA QUALI OLIMPIADI? (1 parte)Sono stato sempre estremamente critico sull'assegnazione a Pechino delle Olimpiadi del 2008.La Cina è un grande paese dilaniato dalla ASSOLUTA mancanza di libertà di tutti i tipi: di espressione, di opinione, di parola, religiosa.E' un paese con chiare mire egemoniche ed espansionistiche malato di xenofobia.L'unico pregio che ha, a parte un grande passato di impero e l'incredibile carico di Storia, è il suo incredibile sviluppo economico, raggiunto a spese dei lavoratori che si vedono amministrare i loro scarsissimi diritti da uno Stato Comunista che controlla anche i Sindacati.Nessuno ci trova nulla da ridire, ovviamente: quando un Montezemolo dice che il maggior mercato per le rosse Ferrari non sono più gli Stati Uniti ma la Cina, il significato è chiaro. La Cina ha i soldi, per cui l'Occidente cinico e baro, in crisi economica perchè non trova la forza militare e morale di ribellarsi ai produttori di petrolio che lo stanno strangolando (e che stanno guadagnando l'iradiddio grazie ai consumi sempre crescenti della Cina, che paga qualsiasi cifra per tutte le materie prime...) passa in cavalleria gli abomini in grande scala fatti dal Comitato Centrale della Repubblica Popolare Cinese.Uno di questi è stata l'invasione, nel 1948, del Tibet.Un vero genocidio di cui a NESSUNO importa realmente, perchè l'Occidente è troppo debole MORALMENTE per opporsi e troppo cinico ed interessato a far produrre a costi irrisori dai lavoratori cinesi i prodotti di fabbriche occidentali (segue 2 parte...)
Germano Battilana , Veneto
martedì 18 marzo 2008 23:26:09
Vento del LeoneIl Tibet sia il Vietnam della CinaContinua il massacro a Lhasa; il Governo socialfascista di Pechino è intenzionato a continuare il genocidio del Popolo Tibetano nelle totale indifferenza degli affaristi, ai quali non interessa e mai è interessato se i dollari sono intrisi di sangue. Questi personaggi, secondo la dichiarazione di qualche dirigente della Confindustria, affermano: “più sangue più affari, al completamento della pulizia etnica si potranno allargare gli affari anche in Tibet”. Questo modo di pensare è risaputo, ma quello che è intollerabile è l’atteggiamento del Dalai Lama, il quale parla in modo roboante di genocidio culturale. Ma quale genocidio culturale! In Tibet si sta perpetrando un genocidio contro il Popolo, crimini contro l’umanità, morti, feriti e arresti ormai si contano a migliaia: questa è la soluzione finale ordita dal Governo della Repubblica Popolare Cinese.L’Esercito Popolare di Liberazione cinese ha preso il controllo non solo del Tibet, ma anche delle province limitrofe a forte presenza tibetana.Questa è la realtà, aspettiamo che la CIA ed il sistema satellitare USA mettano a disposizione del mondo le immagini dei massacri e dei campi di concentramento. Ma ciò forse è di ingombro a qualche candidato alla Casa Bianca il quale non può privarsi dei soldi elargiti da società di comodo del Governo Cinese per continuare la campagna elettorale, come è già avvenuto nel 1992 e 1996?Certo che per il Dalai Lama e per il suo compagno di merende Pannella è molto più gratificante distribuire sciarpette e partecipare a festicciole in tutto il mondo nei salotti dei cosiddetti “raffinati intellettuali”, piuttosto che essere al fianco dei combattenti per la libertà del suo Paese occupato.Siamo certi che il Popolo Tibetano e i suoi dirigenti sapranno distinguere gli amici dagli zerbini di Pechino.La Banda di Pechino va isolata sul piano politico, economico e sportivo. Chi afferma il contrario è un lacchè di Pechino.