Crisi Usa-Israele 2: tutti contro Israele, ormai è moda
Il Giornale, 26 marzo 2010
Forza, diamoci giù. Quale migliore occasione per un attacco mondiale contro gli ebrei, pardon, contro Israele, di questo momento di frizione fra gli Usa di Obama, il presidente che con tutti i dubbi risultati ottenuti in politica mediorientale (Iran con i suoi mortali sberleffi, Siria e di conseguenza Libano che cadono in ambito iraniano, Turchia che passa all’islamismo, palestinesi sempre più radicalizzati...) non può tuttavia mai sbagliare.
L’ultima ad essersi unita alle azioni diplomatiche antisraeliane è l’Australia, che con mossa inusitata si associa all’Inghilterra che ha cacciato il capo del Mossad (e pare che i Servizi agli ordini di Sua Maestà non siano per niente contenti) per dire che è allo studio un’azione fotocopia se risulterà che sono stati falsificati dagli israeliani anche passaporti australiani.
Intanto ci pensano i quotidiani britannici a sollevare l’opinione pubblica in favore di Miliband e del suo partito laburista fortemente antisraeliano e della notevole porzione elettorale dei musulmani immigrati. Il Daily Mail sottolinea per esempio come «Nessuno ha più bisogno di alleati di Israele circondata da nemici», e poi lo stigmatizza proibendogli di fatto di reagire agli attacchi: «Tuttavia invadendo il Libano (sgomberato nel 2000, ndr) e costruendo insediamenti nelle aree disputate di Gerusalemme... Tel Aviv (Tel Aviv?, ndr) sembra determinata a alienarsi ogni governo che le sia amica».
Sono davvero queste le ragioni? A guardarsi intorno sembra piuttosto che attaccare Israele garantisca un guadagno diplomatico e morale, di quella morale che piace alle maggioranze dell’Onu: Ban Ki Moon l’ha fatto di nuovo due giorni fa, di nuovo stigmatizzando Israele per gli insediamenti; la Ue invece di dispiacersi che la signora Ashton, suo nuovo ministro degli Esteri, si trovasse a Gaza proprio mentre da là veniva sparato il missile che ha ucciso il povero lavoratore thailandese nei campi di un Moshav di confine, ha prodotto mercoledì un’ennesima condanna di Israele per gli insediamenti. L’Onu nel frattempo lascia che sul suo sito appaia di nuovo, stavolta nella parte dedicata al Consiglio per i diritti umani, un documento di una delle sue Ngo (International Organization for all Forms of Race Discrimination - Eaford), che, come fece con un articolo privo di ogni fondamento che apparve sul giornale svedese Aftonbladet, sostiene che gli israeliani rapiscono palestinesi, li uccidono e ne estraggono gli organi per farne commerci, che vengono definiti anche, secondo uno dei tanti stilemi antisemiti propri dell’articolo (congiura del sangue, teoria della cospirazione, ecc.) molto vantaggiosi.
Non è finita: l’Unhcr, ovvero il Consiglio per i diritti umani dell’Onu, riunito a Ginevra nei giorni scorsi, e di cui è l’alto commissario la signora Navy Pillay, che recentemente è stata in visita nel nostro Paese coprendolo di accuse per le nostre, a sua detta, gravissime violazioni verso gli immigrati clandestini e i rom, ha di nuovo seguito la sua tradizione: già su 33 risoluzioni ne aveva dedicate 27 a Israele fra il 2006 e il 2009, adesso ne ha approvate ben 4 in una sessione tutte contro lo Stato ebraico. E nonostante le relazioni con gli Usa in questo momento diano evidenti segni di stress, pure i rappresentanti americani a Ginevra hanno accusato il Consiglio di trattamento discriminatorio nei confronti di Israele. Lo ha fatto l’ambasciatrice Eileen Chamberlain Donahoe che ha detto: «Siamo di nuovo terribilmente colpiti dal dovere assistere all’approvazione di risoluzioni così dense di elementi controversi e ispirati da una sola parte... Il Consiglio è troppo spesso usato come una piattaforma da cui accusare Israele».
L’Italia, oltre a altri otto Paesi, ha votato contro una delle quattro risoluzioni che accusa Israele di gravi violazioni nei confronti dei palestinesi, anche se però ieri il ministro Frattini ha chiesto «di fermare gli insediamenti». Si è invece astenuta sulla risoluzione che auspica la restituzione del Golan alla Siria, e meno male dato che l’argomento è fatale. Proprio ieri Assad di Siria ha minacciato Israele di guerra, e certo anche lui l’ha fatto sull’onda di un clima che ritiene favorevole per chiunque attacchi lo Stato ebraico. Sulle altre due risoluzioni, di cui una sull’autodeterminazione del popolo palestinese e l’altra sugli insediamenti, solo gli Usa hanno votato contro.
Al Consiglio per i diritti umani vigono e vincono sempre maggioranze islamiche e terzomondiste, capaci di dettare la loro agenda anche in maniera sottile e raffinata, come capita sul tema dei quartieri gerusalemitani ormai definiti da tutta la stampa internazionale “insediamenti”. Solo gli Usa, da prima dell’amministrazione Obama, hanno negli anni sempre accettato l’idea che le parti densamente abitate da ebrei siano destinate ad appartenere anche nel futuro allo Stato ebraico. E qui Obama entra in contraddizione con la sua stessa tradizione politica. Come ha detto ieri l’ex ministro degli Esteri laburista Shlomo Ben Ami, la differenza fra Clinton e Obama, lasciando da parte Bush, la si vede dai loro preti: la guida spirituale di Clinton si fece promettere dal futuro presidente che avrebbe per sempre protetto Israele; quello di Obama, invece fortemente convinto di tutta una serie di posizioni antioccidentali e antiamericane che predicava nella sua Chiesa; in esse era sempre presente una forte diffidenza terzomondista contro lo Stato d’Israele.
Ma l’America non ha questo carattere nella sua storia politica. Dunque Obama si muove in maniera controversa, proprio come ha fatto con la riforma sanitaria. Può vincere, ma non convincere fino in fondo; può conquistare così una parte del mondo arabo moderato, ma l’altra, di cui fanno parte una gran parte dei palestinesi, non vuole Gerusalemme Est, la vuole tutta; può spingere al tavolo delle trattative, convincendo Netanyahu a molte concessioni, come sta accadendo in queste ore di dura riflessione per il primo ministro israeliano che tesse il riavvicinamento agli USA, ma non convincerà Hamas né l’Iran a accettare l’esistenza di Israele. La sua strategia di spingere Israele a concessioni preventive e di metterlo in un angolo, aiutato adesso da tutto il mondo, la sua speranza, che forse potrebbe realizzarsi, di cambiarne la maggioranza di governo introducendo la presenza di Kadima può anche avere successo, ma questo non cambia il problema di come raggiungere la pace, ed esso riguarda i palestinesi e il mondo arabo. Non Israele. Come mai nessuno usa la sua forza per premere sulla parte giusta?
GentileSignora, desidero ringraziarla per le sue attent riflessioni. Mi permetta di dire che l'America ha sempre comesso errori in politica estera nel M.O. Risaliamo al 1956, allaagressione "tripartita" franco anglo israeliana: costrinse glialleati ad interrompere l'agressione". Notare che il momento per reagire alla nazionalizzazione del canale di Suez era stato scelto in maniera perfetta: la Russia era impegnata con la rivolta unghrese e non era in grado di correre a contrastare inglesi francesi ed israeliani. Dopo sei mesi pero gli USA intervenivano in Libano, facendosi ributtare a mare.Consideriamo solo alcune conseguenze pratiche dell'aver bloccato gli inglesi francesi ed israliani:il blocco del canale di Suez, con l conseguenza dell costruzione di superpetroliere ed i disastri ecologici che ne sono venuti fuori. Il anatismo dei fratelli musulmani ora chiamati integralisti movimento che nemmeno Nasser riusci a bloccare quando in una sola notte fede arrestare 10.000 cellule di quatro personel'una.Per non ricordare Aden, il Sudan, l'Iran,l?irak, ecc.ecc. Le ho frse portato via troppo tempo, comunque tengo ancora a ringraziarLa per il suo impegno a difesa di Israele: non sono di religiione ebraica, sono nato in Egitto d agenitori che fuggirono dall'Italia in quanto antifascisti, ed ho vissuto molti dei momenti di cui ho parlato sopra.Dopo l guerra mio padre fu alle dipendenze del nostro M:A:E: e lo sono stato anch'io sino al 1968.Gradisca distinti saluti.Rolando Garbati
Lorenzo Gabutti , Roma, Italia
Di Berlusconi si sa che in politica estera si allinea a chi gli sta più simpatico al momento, si tratti di Bush o di Putin o di Obama, di Netanyahu o di Gheddafi: anche quando è andato in Medio Oriente l'ultima volta, ha detto prima agli israeliani che la guerra a Gaza era giusta e poi ai palestinesi che bisogna piangere le vittime di quella guerra come si piangono le vittime della Shoah. In sostanza e come al solito, ha detto a ogni interlocutore ciò che voleva sentire.Nel merito sono d'accordo con l'analisi lucidissima (come al solito) del Prof. Della Pergola. Il governo israeliano è pessimo e avversarlo non vuol dire essere antisemiti: lei sembra accusare di antisemitismo anche David Miliband, il quale fra l'altro è ebreo, così come è certamente da annoverarsi fra gli amici più strenui di Israele quel Rahm Emanuel, capo dello staff di Obama, che ha addirittura prestato servizio come volontario in Tsahal. Finché gli americani sono impegnati in una difficile mediazione tra israeliani e palestinesi, è naturale che vogliano riscontrare un atteggiamento collaborativo delle due parti: se Netanyahu non vuole un accordo, meglio farebbe a dirlo chiaramente e rimandare a casa il povero George Mitchell a godersi la sua meritata pensione da senatore. Se io ingaggio un medico e poi non seguo la cura che egli mi prescrive, è normale che questi si arrabbi.Grazie, comunque, delle sue analisi informate e appassionateanti e, già che ci siamo, auguri di buon Pesach anche da parte mia: speriamo possa essere una Pasqua di pace.
Caterina Ghio , Genova
E' veramente vergognoso l'attacco mondiale che sta subendo Israele!Mi ha stupito Obama che invita Israele a non costruire insediamenti a Gerusalemme.Ma Gerusalemme non è un insediamento ma la capitale di Israele!!!E' incredibile che Israele debba difendersi anche da cosiddetti stati amici come l'America.Per non parlare della politica estera europea.Io mi dissocio da questa politica ,forza Israele hai amici che ti sostengono!!!Caterina Ghio
Paola Milani , Modena, Italia
Cara Fiamma, fosse solo moda! Il problema è che in tutto l'occidente, e lasciamo stare il resto del mondo, il filoislamismo con tutti i suoi derivati si è insinuato a tal punto, che contro Israele è possibile dire di tutto e di più. Il bello poi è che la storia di Israele, e del popolo ebraico, non è conosciuta per niente e viene distorta in modo vergognoso. Certo che le questioni in ballo sono tante e le "democrazie" occidentali non sono particolarmente solidali con l'unica democrazia in medioriente (in primis, questione economica per la dipendenza dal petrolio e questione sociale per la massa d'immigrati islamici ormai ovunque). Purtroppo anche Berlusconi, ogni tanto, ha qualche sbandata verso gli amici arabi, come nelle affermazioni di questi giorni con Gheddafi.
Roberto Riviello , Figline Valdarno
L' ostilità della politica internazionale contro lo Stato di Israele sortirà, alla fine, l' effetto opposto: spingerà gli animi delle persone comuni a sentirsi più vicini agli ebrei. Come accadde in Italia, durante il fascismo: mentre i repubblichini di Salò rastrellavano insieme agli aguzzini della Gestapo, tante famiglie di religione cattolica ospitano e proteggevano ebrei. I nostri studenti che a scuola leggono "Se questo è un uomo", che partono per i viaggi della Memoria verso i lager in Germania e in Polonia, imparano la storia e capiscono, molto meglio di tanti ministri e burocrati della UE o dell' ONU. E' ad essi che bisogna affidare le nostre speranze per il futuro. Per quanto riguarda il presente, continuare a gridare il sacrosanto principio che Gerusalemme è la capitale politica e morale di Israele,e non una colonia in terra straniera.
maria , treviso
Ho appena letto le dichiarazioni di Berlusconi in Libia: fermare le costruzioni a Gerusalemme est, restituire le alture del Golan alla Siria. Ma si rende conto di quello che dice? Alla Siria? E se ne rendono conto tutti quelli che corteggiano il dittatore siriano? Sanno a cosa servivano le alture prima della guerra dei 6 giorni? a fare il tiro a segno sul territorio israeliano. Purtroppo non sono nessuno e non posso fare niente, ma domani Berlusconi non avrà il mio voto.Maria
Stefano Gay , Vancouver Canada
Carissima e bravissima Fiamma, se mi posso permettere. Leggo sempre con estremo interesse i suoi arguti e puntuali commenti ai tanti fatti che riguardano Israele e il complesso M.O.Certo oggi sempre più un argomento tra i più spinosi anche per chi come lei e (se mi permette) me cerca sempre di tenere gli occhi aperti sui tanti estremismi e i facili terzomondismi che portano solamente acqua all'esasperazione del conflitto, facendone sempre fare le spese esclusivamente allo Stato d'Israele. Non si può però negare che l'argomento ha in se stesso tanta parte nella ricerca di una pacificazione generale in quell'area, cosa che non solo marginalmente incide a sua volta sulla più generale ricerca di una maggiore stabilità mondiale.Oppure vogliamo dire che davvero si possa pensare che un paese per quanto caro a tutti noi e caro anche ai suoi alleati e difensori occidentali possa fare oggi.....un pò quel chè cavolo gli pare sia all'interno che sulla scena internazionale ?Gentile Fiamma, oggi abbiamo una situazione assai diversa sul piatto internazionale con l'ascesa in primo luogo di Capitan Obama. Non credo che ci si possa continuare a convincere, che tutti sono in combutta contro il povero agnello sacrificale che è Israele. Non in questo caso comunque. Glielo dice un Sionista e un fervente militante filoisraeliano.La pesciata in faccia a Baiden dell'altro giorno è stata un segno della poca sintonia dell'attuale governo Israeliano non solo con l'alleato americano, ma con la situazione appunto internazionale. E credo proprio che anche i suoi ultimi scritti e commenti stiano seguendo la stessa distonia. La prova le è arrivata oggi con la Bella Prova del Nostro Cavaliere delle Belle Imprese, al cui governo, lei, solo ieri affidava la palma di grande e unico amico fedele d'Israele.....ehehhh ! !ce ne siamo accorti oggi quanto Berlusconi sia davvero l'amico fedele che spaccia di essere. E' bastata un pò d'aria nuova di Capitan Obama per fargli fare il salto della qu
motta franco , pozzo d'adda
Ormai si sa' che toccare gli stati arabiper il mondo occidentale e' diventatoproblematico,e' piu facile sparare su israele si ottengono consensi in tuttoil mondo,peccato che il problema e' cheisraele riesce a difendersi dai criminaliislamici invece da noi comandano e' questo che i cagasotto occidentali noncapiscono. distinti saluti Franco
Sergio Della Pergola , Gerusalemme, Israele
Cara Fiamma,il fatto di dissentire dal governo Netanyahu non vuol dire essere contro Israele. Il rating di Netanyahu e' sceso sotto il 50%, dunque meta' degli Israeliani sarebbero contro Israele.Obama, poi, fa politica in America, non in Israele. E gli interessi dei due paesi stanno divergendo, anche a causa della totale incapacita' politica del governo di Israele.In Israele e' ora che il governo si svegli perche' sta dimostrandosi il piu' incompetente nella storia di Israele. Anzi, un buon rimpasto sarebbe d'uopo, escludendo piccole correnti di estremisti e includendo un'ampia fascia del centro.Un abbraccio, Sergio
Adriano Romaldi , Falconara M. (Italia)
Gent.le Dott.ssa la invito, qualora ce ne fosse bisogno a leggere il Libro di Geremia a proposito delle alleanze di Israele con gli egiziani ed anche Ezechiele.Dio sempre al primo posto e lo dico anche per me perché il "faraone" rappresenta tutto ciò che è la negazione della Provvidenza.Israele è un Popolo amato da Dio che non abbandonerà mai i suoi figli solo se e quando, essi si rivolgeranno a Lui.Non sono parole e anch'io nel mio piccolo desidero che Israele sia sempre presente a me come a tutti quale Popolo dell'Alleanza sancita e mai rinnegata da Dio.Auguri di vera Pasqua ed arrivederci.Sabato scorso ero aRoma eLe dirò che, nonostante fosse la prima volta ad una manifestazione ringrazio Dio di esserci stato anch'io con tutti gli altri.Avanti con fiducia e le garantisco che, qui nelle Marche, vinceremo anche se di poco.Adriano Romaldi
SERGIO , Turin-Paris-L.A.-Jerusalem
L'Italia detiene il primato nell'amicizia con gli arabi e i nemici d'Israele: non a caso è il SOLO paese occidentale che ha lo status di osservatore nella Lega Araba. Peggio di così!...Infatti, un'altra volta Berlusconi è andato in pellegrinaggio da Gheddafi, a tener compagnia ai peggior dittatori del pianeta lì riuniti contro Israele.In Italia non c'è idea di che cosa sia la VERA libertà e di quanto non possa essere disgiunta dallo smettere di leccare stivali o babbucce ad ogni satrapo o dittatore che ci sia.Berlsuconi, col suo indegno appello ad Israele a dare via parte del suo territorio nazionale e col considerare Gerusalemme come un "insediamento" [síc!] si è dimostrato alla stessa bassezza del resto dei nani intellettuali che han guidato questo paese da molti decenni.
Nathan Servi , Firenze
CIao Fiamma, ho appena letto questo:http://www.repubblica.it/esteri/2010/03/27/news/medio_oriente_berlusconi_a_israele_renda_golan_e_fermi_insediamenti-2940484/E' un po' come il "We mourn Gaza victims just as we cry over Holocaust" - pronunciato a Ramallah. Si puo' ancora difendere berlusconi e la politica estera del governo? O forse e' il caso di rendersi conto che siamo (come sempre) soli con Israele, e avvicinarsi ad una posizione politica perche' la crediamo rappresentativa e' come al solito, un'illusione?Tanti saluti e Chag SameachNathan
pietro fanelli , corsico
scusi, ma quello non è silvio berlusconi?(bello il discorso alla lega araba!)
Dova Cahan , Tel Aviv
Cara Fiamma, inanzi tutto voglio augurare a te ed a tutto il tuo staff Hag Pessah Sameah, questo e l'essenziale per noi e per Am Israel.Che tutto il mondo sia contro Israele, noidi qui ci siamo gia abituati e non ci aspettiamo da loro piu nulla. Certo che Israele non vuole vivere isolata e semprecondannata, ma questa e la sorte del popolo ebraico e del suo stato, percio a noi non resta che l'alternativa di essere forti ed uniti e combattere tutto il mondoesteriore che e contrario ed ostile a cioche e ebreo ed Israeliano.Con la speranza di giorni migliori e di una politica mondiale piu razionale e di nondare le colpe a noi dei loro problemi interni, non siamo il capo espiatore di nessuno, lo hanno fatto con la seconda guerra mondiale ed il prezzo che hanno pagato anche loro e stato abbastanza caro ma non e bastato o meglio se lo sono dimenticato.Chi tocca noi Ebrei, che siamo ritenuti ilpopolo di Dio la paghera in qualche maniera, allora lasciate gli Ebrei ed Israele vivere la loro vita normale e vedetevi attorno che il vero vostro nemico non siamo noi ma coloro che proteggete e stimate e gliele date vinte..Ne riparleremo..con l'arma del petrolionon solo vi hanno messo in ginocchio..ma vi stanno anche calpestando sulla testa e voi pensate che la causa sia Israele, la causa siete voi Europa ed America che usate i loro soldi petrodollariche hanno investito nei vostri paesi ed ora vi mandano la loro popolazione che muore di fame negli stati africani, anche loro mussulmani ed islamici...Questa e la realta...ma svegliatevi e rendetevene conto cosa sta succedendoanche intorno a voi..e la causa siete voi..
gianfranco pellegrini , milano
Povero Israele,tutti le danno addosso:finirà che sarà costretto ad usare la sua forza e male incoglierà a turro il mondo.Dio benedica Israele
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
Cara Fiamma, quello che penso é semplicemente che Lei abbia ragione a difendere strenuamente Israele.Se si vuole difendere il Terzo Mondo, sarà il caso di capire prima di tutto che non si può risolvere un problema senza rispettare chi ci vive accanto, come Israele.Un saluto, buona notte, e arrivederci, Ilaria Arri.
Antonio Casolari , Basilicanova / Italia
Da qualche giorno mi chiedo se questo stare 'contro' Israele, da parte di tutti, non significhi: Israele picchi sodo sull'Iran, magari con una bombetta di quelle dolci sui centri di arricchimento dell'uranio. Noi non c'entraiamo, infatti siamo 'contro' Israele da qualche settimana!!!
Buffone Carmine , Firenze
Gentile sig.ra,credevo che il governo berlusconi fosse su posizione filo israeliane mentre ho letto la dichiarazione del ministro Frattini che invita il governo israeliano a sospendre le costruzioni a Gerusalemme Est.Io continuo a sostenere che Israele ha vinto le sue guerre contro il mondo arabo ed ha diritti in gran parte sui territori occupati.Poi Gerusalemme è la sua capitale ed uno stato sovrano decide quello che vuol per la sua capitale.Gerusalemme è stata ed è storicamente la sua capitale .Il fatto che ci sia la Moschea non da diritti di rivendicazioni territoriali da parte dei palestinesi.Cerchi di farlo capire a quesi soloni di nostri governanti.Auguri e tenga duro.Buffone Carmine
Marco Federico , Vigevano
Cara Fiamma,il punto è che si fa poco per la conoscenza dello Stato di Israele e di tutta la realtà del medio oriente. Per esempio, nel nostro Paese, andrebbero fatte più discussioni e dibattiti in ambito culturale ed associativo...L'informazione deve andare oltre "gli amici di Israele" e oltre la buona volontà del CIPMO. Con tutto il rispetto, un'idea potrebbe essere quella di fare divulgazione nelle scuole a cominciare dalle elementari fino ad arrivare alle Università (istituendo un gemellaggio con i Paesi d'oltre manica). Questo per preparare i giovani ad interessarsi del mondo non solo occidentale ma anche medio orientale.Non deve essere un problema di pochi ma di tutti e nessuno si scandalizzi perchè questo non vuol dire cambiare religione o identità, bensì conoscere gli altri che, come sempre, proprio perchè non li conosciamo ci spaventano. Solo così si riuscirebbe anche ad attuare una più consapevole "sicurezza ed integrazione sociale, civile ed economica".P.S. sono tanti anni che non vado in Inghilterra, una volta esisteva il "day-ticket". Che ne dici di "istituire il day-ticket culturale?"Con affetto, Marco Federico
bernd albrecht , la spezia
cara fiamma , che vuoi che ti dica. tutto questo odio verso israele mi fa stare male . molto male. ma la maggiore parte soffre di questo maledetto antisemitismo.e' una malattia . shalom bernd
Nick deloite , Elberton GA
Il tutto nasce da colpe ben precise dell amministrazione Baracca Obama.Lui sta abbandonando Israele al suo destino e invce non sa di quanto ha bisogno di Israele la' in mezzo ai falchi arabi e non.Ma Israele NON si fara' intimidire, se i politicanti Le sono contrari, WE THE PEOPLE canteremo We are with Israel!!!Stavolta Israele NON sara' sola !!La gente oramai ha cpaito che i piagnistei dei palestinesi ci costano eccome e sai oggi con la cirsi toccare le tasche agli europei non e' benvisto.